Data pubblicazione: 10/10/2008 | CRONACA
Tre studenti universitari ai domiciliari per spaccio di hashish e marijuana
Hanno ottenuto i domiciliari, i tre studenti universitari, sorpresi con 140 grammi di hashish e 20 grammi di marijuana. Alessandro De Vitis, 32enne leccese, dovrà scontare un anno e otto mesi di reclusione per lesioni personali.
<p style="text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Arresti domiciliari per i tre universitari colti dagli agenti della polizia, nella sera del 7 ottobre, in flagranza di reato intenti a confezionare le dosi di hashish e marijuana destinate alla vendita al dettaglio. L’ordinanza nei confronti di <strong>Francesco Rapanà</strong>, 23enne di Ostuni, assistito dall’avvocato <strong>Francesco Spagnolo</strong>,<strong> Pierpaolo Leone</strong>, 22enne di Taviano, assistito dal legale <strong>Biagio Palamà</strong>, e <strong>Stefania Paganelli</strong>, 22enne di Corato, è stata disposta questa mattina dal giudice per le indagini preliminari, <strong>Ercole Aprile</strong>. Dal luogo in cui si sono svolti gli interrogatori, il carcere di Borgo San Nicola, i ragazzi faranno ritorno alle loro abitazioni per scontare le pene ricevute. Dagli interrogatori effettuati i ragazzi si sarebbero addossati il possesso di 140 grammi di hashish e 20 grammi di marijuana trovati nella loro abitazione, sita in via Lequile a Lecce, destinati, secondo le confessioni fatte dai tre giovani, ad uso personale, escludendo l’ipotesi di spaccio. Più incerto sarebbe risultato il ruolo della ragazza, <strong>Stefania Paganelli</strong>, 22enne, di Corato, provincia di Bari, accertato dagli interrogatori effettuati ai vicini. La ragazza, difesa dall’avvocato <strong>Carlo Sariconi</strong>, avrebbe confermato davanti al gip <strong>Antonio Del Coco</strong>, di aver utilizzato una piccola quantità di «fumo», senza spacciarla. Le persone sono state arrestate la sera del 7 ottobre, dagli agenti della sezione narcotici della squadra mobile di Lecce. I tre studenti universitari, avrebbero coltivati all’interno di un giardino di proprietà di una casa per disabili, quattro piante di marijuana, alte un metro e 20 centimetri. La piantagione, una volta essiccata, sarebbe stata confezionata e venduta su mercato nero della droga. I tre, al momento dell’irruzione in casa, sarebbero stati sorpresi con le «mani nel sacco», infatti, erano in procinto di confezionamento di hashish e marijuana, suddivise in dosi. Le manette sono scattate con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo il tribunale, <strong>Alessandro De Vitis</strong>, 32enne, residente a Lecce in via Ofanto, difeso dall’avvocato <strong>Fabio Corvino</strong>, dovrà scontare una pena di un anno e 8 mesi si reclusione, per lesioni e maltrattamenti nei confronti dei genitori, infatti, il 27 agosto del 2007, l’uomo prese a schiaffi e pugni la madre, procurandoli delle ferite guaribili in 20 giorni. La donna, in quel momento, fu trovata dagli agenti con il volto sanguinante. Il 32enne, si è assunto le sue colpe e ha scelto il patteggiamento per essere processato. L’uomo avrebbe più volte, come De Vitis, alzato le mani contro i genitori, sempre sotto l’effetto di alcool e droghe.</p>