Data pubblicazione: 10/10/2008 | POLITICA
Nardò, niente consiglio comunale, e il Pdl incalza. Ecco An che punta il dito
Salta il consiglio comunale a causa dell'improvvisa assenza di tutti i consiglieri associati a liste civiche della maggioranza di centrosinistra. Parole dure dal gruppo di An: «È questa la città per la quale hanno chiesto il voto da parenti e amici?».
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>NARDÒ</strong> |
«Ancora una volta il Consiglio Comunale di Nardò è
diventato il palcoscenico di uno spettacolo penoso. Mentre il mondo
intero è alle prese con una crisi gravissima, che chiama la
Politica alla massima responsabilità, a Palazzo Personé
gli eletti se ne infischiano dell'interesse dei neretini e continuano
a giocare a rimpiattino per ragioni sconosciute ai più. Ci
chiediamo cos'è che ha spinto parte della maggioranza a
dissociarsi dalla questione «lottizzazione Cafari»? Cosa
c'è sotto? E, ancora, ci chiediamo come mai sia possibile che
tra i consiglieri della maggioranza nessuno abbia sentito il dovere
di dimettersi?». Sono le parole che arrivano da Alleanza
Nazionale, il partito a Nardò sottolinea: «Non c'è
nessuno tra i signori Sergio Orlando, Diana Papaleo, Fernando
Baccassino, Simona D'Ambrogio, Giuseppe Durante, Daniele Russo,
Maurizio Leuzzi, Giuseppe Spano, Antonio Potenza, Antonio Tiene,
Fernando Bianco, Flavio Maglio, Salvatore De Vitis, Pietro Paolo
Losavio, Gianni Gaballo, Mirella Bianco, Tommaso Malcagni e Sergio
Bruno Vaglio, che sente vivo in sé il bisogno di dissociarsi
da cotanta farsa? Nessuno tra questi consiglieri comunali rammenta in
nome di cosa ha chiesto il voto ad amici, conoscenti, parenti e
congiunti? Nessuno tra questi prova un senso di vergogna a far parte
di questo baillame? È questa la città in cui vogliono
far crescere i figli dei propri elettori. È questa la città
per la quale hanno chiesto ed ottenuto il voto da congiunti, parenti,
amici e conoscenti? Sono consapevoli, questi «eletti»,
che l'incapacità di agire del consiglio comunale paralizza
tutto il tessuto economico-produttivo locale? Sono consapevoli che,
dopo decine e decine di commissioni per le quali hanno percepito
generosi gettoni di presenza, pagati col sudore della fronte dei
neretini, la loro attività non giunge neppure in consiglio
comunale? Davanti alla vergogna di tanta inefficienza, che non fa
altro che affossare la città di Nardò, i neretini
continuano a chiedersi a cosa, o a chi, serva esibire le cinque vele,
racimolare finanziamenti ecc. ecc. Invitiamo il primo cittadino ad
avere un sussulto di dignità e ad ascoltare una richiesta che
non giunge solo da noi ma da tutta la città: basta con questo
non-governo».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>NUOVO CORSO </strong>|
Sulla stessa linea anche il consigliere di Nuovo Corso, Salvatore
Donadei: «Il Consiglio comunale odierno ha segnato l’ennesimo
atto del percorso di disgregazione della maggioranza che sostiene il
sindaco Antonio Vaglio; mentre l’assessore Mino Natalizio
relazionava sul Piano urbanistico esecutivo «Costa dei Cafari»
inerente i comparti 78 e 79 del vigente Prg, con una decisione a
sorpresa, tutti i Consiglieri Comunali appartenenti alle civiche
della maggioranza hanno abbandonato l’aula. La verifica del numero
legale, avanzata da parte dell’opposizione, ha portato alla
sospensione della seduta. Appare di tutta evidenza l’assoluta
gravità politica del gesto delle civiche che hanno fatto
mancare il loro sostegno alla Giunta, non come avvenuto in passato su
questioni meramente tecniche, ma su un punto all’ordine del giorno
assolutamente qualificante dell’azione di questo esecutivo. Una
vasta parte della maggioranza ha, quindi, nuovamente «sfiduciato»
il sindaco e la sua Giunta provocando, a quanto è dato di
sapere, le dimissioni dell’assessore Natalizio. Di fronte ad un
tale accadimento l’ostinazione con cui Vaglio continua ad occupare
la poltrona di primo cittadino è pari solo alla mediocrità
dei risultati conseguiti dalla sua azione amministrativa. Ciò
che si evidenzia ancora con maggiore forza nella circostanza è
non solo la palese spaccatura tra i vari partiti e liste civiche
della maggioranza, ma le fratture e le lotte intestine che si
sviluppano anche all’interno dei singoli gruppi politici, nella
fattispecie Città Nuova, che fa mancare al suo assessore più
rappresentativo l’appoggio su un punto per il quale egli si era
adoperato in prima persona. Non siamo affatto interessati alle
tresche e ai miseri giochini che sottendono a tali manovre politiche,
molto ci stanno a cuore, invece, le sorti della nostra Città,
che non merita di assistere ancora una volta a queste pagliacciate;
dobbiamo per questo, nuovamente, appellarci al sindaco Vaglio al
quale chiediamo un gesto di responsabilità definitivo».</p>
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