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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>SANNICOLA</strong> | La
fiera di San Simone, come ogni anno, è al centro
dell'attenzione da parte di forze politiche e associazioni. Perché
lo sviluppo del paese passa anche da un evento, che il 28 ottobre,
vedrà confluire nel centro cittadino migliaia di persone. E
visto che mancano solo pochi giorni all'evento tanto atteso dai
sannicolesi, cominciano ad arrivare le prime proposte per lo sviluppo
dell'evento. Che poi, se fosse reso ricco di contenuti, potrebbe
essere un valido punto di riferimento. Solo qualche giorno fa, il 24
settembre per la precisione, il presidente dell'associazione
culturale Rodogallo «Marcello Musca», il produttore Rai
<strong>Nello Marti</strong>, che come si sa è di Sannicola, ha scritto
una lettera all'assessore Stefano Bidetti: «Nella tua veste di
consigliere del direttivo della nostra associazione - sottolinea
Marti - ti è nota la posizione del nostro sodalizio afferente
al mancato utilizzo di piazza Municipio, in occasione della storica
fiera». In pratica Marti, già qualche anno fa,
consultandosi con i membri dell'associazione decise di portare avanti
una battaglia culturale in base alla quale la centralissima piazza
della Repubblica non poteva non essere occupata. Un tempo, quando non
era stata ancora ristrutturata con le nuove mattonelle e il nuovo
mosaico, da parte dell'amministrazione di centrosinistra, del sindaco
del paese, Giuseppe Nocera, la piazza, durante la Fiera di San
Simone, era sede di commercianti che vendevano le scarpe e ci
salivano sopra con i loro camioncini. A quanto pare,
l'amministrazione in un secondo momento ha scelto lasciare la piazza
scoperta, dando spazio solo a qualche piccolo stand di associazioni
che operano nel volontariato, ricollocando in via Alcide De Gasperi i
venditori ambulanti di scarpe.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Una scelta che, però,
come si diceva, non è andata proprio bene né a Marti né
ai componenti dell'associazione, che hanno visto desertificare la
piazza. «Le motivazioni finora addotte - sottolinea ancora
Marti nella sua lettera - sono sostanzialmente ridicole poiché
sulla piazza si svolgono altre manifestazioni con l'utilizzo di
mezzi, strutture e autoveicoli del peso di alcune tonnellate:
affermare quindi che qualche scatola di scarpe possa ammaccare la
pavimentazione risulta davvero assurdo. Sono certo che la tua
sensibilità all'argomento potrà far sì che la
nostra piazza torni ad essere la vera «agorà»
della fiera con la presenza degli espositori che, da secoli, hanno
reso accogliente e pulsante piazza Municipio». Intanto,
un'altra proposta, proprio in queste ore, è giunta
dall'associazione dei «Moderati di San Simone» che opera
tanto in paese quanto, in particolare, nella frazione San Simone. I
Moderati, che sono un'associazione indipendente, ma tendenzialmente
di centrodestra, attraverso il presidente <strong>Patrizio Romano</strong>,
sottolineano come, per poter far crescere la fiera, occorra una
trasformazione. E anche piuttosto radicale. «La fiera -
sottolinea Romano - deve diventare strumento di richiamo per le nuove
tecnologie dei nostri settori di produzione in particolar modo quello
artigianale e agricolo e fonte di aggregazione sociale e culturale.
Trasformando la fiera di San Simone in fiera campionaria con settori
leader come l'artigianato e l'agricoltura, portando come valore
aggiunto alla manifestazione un saldo legame fra tradizione e
innovazione, l'evento assumerebbe le caratteristiche di vetrina
espositiva per le numerose attività produttive locali, mirando
a un concreto sviluppo del territorio». Insomma, la fiera da
mercato dovrebbe trasformarsi in fiera campionaria.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Per questo, insiste:
«Dovrà coinvolgere espositori non solo locali -
sottolinea - ma anche di altre regioni, in modo da creare un polo
fieristico interessante, per un mercato più ampio di quello
esclusivamente salentino, avendo come scopo la promozione del
territorio, come mediatore tra una significativa offerta e un'ampia
domanda e come animatore, un dibattito sul futuro dell'agricoltura.
Inoltre, l'incontro dovrà incoraggiare la promozione, lo
sviluppo della meccanizzazione in agricoltura, attraverso la
divulgazione delle più moderne tecniche di coltivazione e
trattamento dei prodotti agricoli organizzando convegni con tematiche
incentrate sulla certificazione di qualità dei prodotti
ortofrutticoli (protocolli Eurep-Gap, ad esempio, oppure Ifs), fino
alla riforma della Pac, e sulle sue ripercussioni sulle agricolture
locali». Romano poi conclude: «Spetterà al Comune
il compito di coinvolgere in questo progetto la Regione Puglia e la
Provincia di Lecce con i rispettivi assessorati all'Agricoltura,
all'Ambiente, al Turismo, alle Attività produttive, non
dimenticando le associazioni di categoria, come Coldiretti, Aprol,
Confagricoltura, Confcooperative Puglia, Fedagri, e altre
associazioni. Se in futuro ci dovesse essere un polo fieristico
piuttosto avviato - spiega infine - si potrebbe ipotizzare una
struttura idonea dove svolgere la manifestazione, ad esempio
rivalutando la stessa area industriale di Sannicola. L'ipotesi di una
struttura pensata appositamente per la fiera, farebbe acquistare
all'evento un'ulteriore leva di sviluppo, per non parlare poi di
punti importanti come la possibilità di posti di lavoro e
altre opportunità che si aprirebbero al paese. Ovviamente,
tale struttura dovrà essere progettate in maniera tale da
essere sfruttata come plesso di altre attività nel periodo in
cui non viene svolta la fiera». Intanto, nel centrodestra, che
in paese sta all'opposizione, la proposta di Romano viene ben vista
dal segretario cittadino di Forza Italia, <strong>Mino Piccione</strong>, che
dal canto suo, sottolinea: «È un'idea difficile da
realizzare quella di Romano. Però da qualche parte bisognerà
pur cominciare. In merito a quanto sottolineato dal presidente Marti,
non c'è dubbio: la piazza deve essere in qualche modo
occupata. Anche, per esempio, con gruppi di intrattenimento. Ma è
inconcepibile che in questi anni, sia rimasta praticamente vuota. Né
tantomento è accettabile dire che la piazza, già di per
sé rovinata, possa essere ulteriormente danneggiata con i
camioncini dei venditori di scarpe».</p>
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