Data pubblicazione: 10/10/2008 | CRONACA
Condannato a 4 anni di reclusione, un disabile violentato nel casolare
Luigi Marzano, di 47 anni, di Tuglie è stato condannato a quattro anni di reclusione. Il pm Maria Cristina Rizzo aveva chiesto che fosse condannato a otto anni e sei mesi di carcere. Vittima un 41enne di Tuglie che sporse denuncia.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE </strong>| Aveva
ricevuto una denuncia a piede libero nel mese di marzo per violenza
sessuale nei confronti di un disabile, un 41enne che Luigi Marzano,
47 anni, di Tuglie, giudicato con rito abbreviato, avrebbe adescato
per sottoporlo a violenza. In realta, la condanna che è
arrivata questa mattina non può essere definita tale, come si
sa, fino al terzo grado di giudizio. Sta di fatto che l'accusa,
sostenuta dal pubblico ministero, il sostituto procuratore Maria
Cristina Rizzo, aveva chiesto una condanna a otto anni e mezzo, nei
confronti dell'uomo che avrebbe agito ai danni del disabile. Il
giudice per l'udienza preliminare Andrea Lisi, aveva chiesto anche
15mila euro da dare alla vittima della parte offesa, a seguito della
prima fare che era scaturita da una denuncia arrivata ai carabinieri
della stazione dei Sannicola da parte di C.P. Marzano, all'epoca dei
fatti, dopo aver invitato il 41enne a prendere un gelato, l'avrebbe
portato in un casolare di campagna dove si sarebbero poi consumate le
violenze. Il pretesto era quello di offrirgli un gelato, così
come confermato dallo stesso barista. Marzano questa mattina era
difeso dall'avvocato Laura Serafini, mentre l'altra parte dagli
avvocati Giovanni Gabellone, e Vincenzo Capoti. Ma a quanto se ne sa,
già il 2 luglio scorso, Marzano sarebbe stato oggetto di
arresto da parte dei carabinieri per violenza sessuale aggravata,
lesioni personali e minacce per un episodio che si sarebbe consumato
a Collepasso, nei confronti di una ragazza di circa 20 anni, affetta,
a quanto pare da disturbi mentali. Il caso venne archiviato a seguito
di una richiesta di approfondimento giunta dal pubblico ministero.</p>