Data pubblicazione: 10/10/2008 | CRONACA
Puntano la pistola al custode dello stabilimento balneare «Goa»: in due in manette
Un mese circa di indagini e sono finiti in manette. Due uomini di Cellino San Marco, in provincia di Brindisi sono finiti nei guai perché avrebbero rapinato un uomo 31enne custode di uno stabilimento balneare, armati di pistola.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>PORTO CESAREO</strong> |
Avevano raggiunto, in tarda serata, intorno alle 21,30, forse più
tardi, un uomo dipendente in un stabilimento balneare. L'avrebbero
aggredito con intenzioni decisamente poco buone di sottrargli
probabilmente il denaro che aveva con sé. Che poi era poco, e
probabilmente per questo motivo l'avrebbero malmenato, quasi volesse
nascondere l'incasso della giornata. In realtà, quella sera
(il riferimento è all'11 settembre scorso) il dipendente dello
stabilimento balneare «Goa» che si trova tra Porto
Cesareo e Torre Lapillo, non ne aveva davvero soldi in tasca, se non
fosse per 30 miseri euro che aveva nel portafogli. Insomma, un due,
probabilmente a bordo di un'autovettura sarebbero giunti dal
brindisino con cattive intenzioni, appena raggiunto gli hanno
intimato di dare immediatamente i soldi che aveva con lui. Tutti i
soldi. Toni forti e chiari, con i quali, i due malviventi, poi
rintracciati, hanno intimorito l'uomo, un 31enne del luogo,
minacciandolo addirittura con una pistola. L'uomo che aveva solo 30
euro, è stato così malmenato, fino a che i due presunti
aggressori non si sono dileguati a bordo di un'autovettura.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Scattato l'allarme alla
caserma locale dei carabinieri della stazione di Porto Cesareo,
diretti dai militari della compagnia di Campi Salentina, coordinati
dal tenente Simone Puglisi, hanno cominciato a raccogliere tutte le
informazioni necessarie per scovare i due. Ed ecco che, a seguito di
indagine minuzione, accurate e approfondite, i carabinieri hanno
trovati quelli che sarebbero i responsabili del gesto nei confronti
dell'uomo. Si tratterebbe di due uomini, come detto, del brindisino,
e cioè Dario Francavilla, di 36 anni, e Lorenzo Scalinci, di
29 anni, entrambi di Cellino San Marco. Ma come hanno fatto i
carabinieri ad arrivare sulle loro tracce? Innanzitutto per via
dell'inflessione dialettale dell'accento col quale avrebbero
interagito col 31enne. Particolare, probabilmente determinante, da
non sottovalutare. Poi la pista seguita con attenzione (i due erano a
volto scoperto) ha portato i militari nel brindisino, dove a seguito
di accertamenti e di un riconoscimento da parte del custode dello
stabilimento li hanno individuati. I carabinieri infatti, hanno agito
con l'ausilio dei colleghi di Brindisi. Francavilla e Scalinci,
manette ai polsi, sono stati condotti presso la casa circondariale di
Lecce Borgo San Nicola, a disposizione dell'autorità
giudiziaria. Di fronte a un giudice, ora, dovranno rispondere delle
accuse di rapina aggravata.</p>