<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | La città
vince contro Brindisi la guerra sulla sabbia. Dove arbitro del match
l'ha fatto il Consiglio di Stato. Ma il presidente della Provincia di
Brindisi, <strong>Michele Errico</strong>, non ci sta e si è dimesso
presentanto lettera di dimissioni alla segreteria generale dell'ente.
Il pronunciamento del Consiglio di Stato ha creato, dunque, un po' di
scalpore in provincia di Brindisi, mentre a Lecce la contentezza di
cittadini e rappresentati delle istituzioni, che sottolinea come,
Errico, abbia posto dei paletti che sono andati poi a ostacolare il
«naturale andamento dei fatti». Il Consiglio di Stato ha
accolto i ricorsi presentati dal Comune di Lecce e dalla Regione per
avere il via libera ai prelievi di sabbia dal litorale brindisino di
Punta Penne, a nord della città. In un primo momento, il Tar
di Lecce aveva dato ragione alla Provincia di Brindisi che era
contraria al prelievo. Parole dure, si leggono nella lettera di
dimissione, arrivano a conferma da parte dell'assessore regionale al
Patrimonio, <strong>Guglielmo Minervini</strong>: «La questione della
sabbia - sottolinea - è stata gestita alla mercè di
interessi economici specifici che hanno toccato la politica in modo
non rispettoso della gente brindisina». Secondo Errico,
«l'interesse del Comune di Lecce e della Regione ha visto
prevalere un'ingiustizia sulla buona fede». Il sindaco della
città, <strong>Paolo Perrone</strong>, dal canto suo, invece, è
soddisfatto di quanto accaduto: «Siamo soddisfatti per la
decisione del Consiglio di Stato, che riconosce le nostre ragioni e
la bontà della nostra azione amministrativa, in questo caso
indirizzata alla gestione di una emergenza ed esemplificativa della
sapienza gestionale e programmatoria già dimostrata in altre
occasioni». È stato questo, in sintesi, il pensiero del
sindaco alla decisione del Consiglio di annullare la sospensiva
all'autorizzazione da parte della Regione al prelievo della sabbia
dal territorio marino brindisino per quei progetti relativi ad «opere
di difesa costiera» (costruzione di «pennelli» e
ripascimento della costa) finanziati con misura Por 1.3.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">«Malgrado tutto
questo - sottolinea il primo cittadino di Lecce - paghiamo gli
atteggiamenti propagandistici di qualcuno come il presidente della
Provincia di Brindisi, che ha eretto inutili barricate sul nostro
percorso. Dal momento che non ha alcun senso opporsi ad un prelievo
di sabbia che avviene a quasi un chilometro dalla costa, ad una
profondità di 30 metri e per uno spessore di 20 centimetri,
peraltro da una cava di fondale dal quale si potrebbe prelevare
sabbia utile anche per il ripascimento del litorale brindisino. Per
quali rischi si è rivelato strenuo tutore? Un prelievo di
consistenza tale - spiega Paolo Perrone - da non consentirci nemmeno
di completare l’intervento di ripascimento delle nostre spiagge e
che non comporta alcuna conseguenza per l’ambiente marino
brindisino. Errico, inoltre - prosegue - ha gettato alle ortiche
tutti i buoni propositi in tema di concertazione e collaborazione tra
Istituzioni e tra territori. Abbiamo perso tutti, grazie a lui, una
grossa occasione per far vedere di essere capaci di raccordarci
istituzionalmente e lavorare in un’unica direzione per il bene del
territorio, in una fase in cui proprio la concorrenza tra i territori
è la chiave dello sviluppo. Resta il dato di fatto del danno
per il Comune di Lecce, per il Salento e per gli operatori del
settore turistico, primi beneficiari dei progetti in questioni. Chi
li ripagherà dei danni subiti? Siamo consapevoli a questo
punto del rischio concreto di perdere i finanziamenti, ma
pretenderemo dalla Regione un ampliamento dei termini per le
procedure».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Sullo stesso argomento,
l'intervento di <strong>Adriana Poli Bortone</strong>, assessore alla Fascia
costiera: «Una diatriba come questa, anche se si conclude
felicemente per il Comune di Lecce, causa ritardi - puntualizza - che
non hanno giustificazione di fronte ai cittadini. Noi che lavoriamo
per lo sviluppo del turismo attraverso il miglioramento della qualità
della vita e la difesa delle identità territoriali e per
rendere il Salento più competitivo e attrattivo, non possiamo
consentire né impuntature né incapacità di
raccordo. L’evidenza dei fatti dimostra la prevalenza della miopia
politica ed istituzionale, a fronte della ragionevolezza che dovrebbe
essere propria dei saggi amministratori. Se dovessimo avere dei danni
da tutta questa vicenda, credo che si tratti non solo di danni di
natura economica, ma anche di immagine. È come dare ragione a
chi sostiene che da queste parti non siamo capaci a rispettare i
tempi imposti dall’Ue per il finanziamento dei progetti
comunitari».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">L'assessore ai Lavori
pubblici, <strong>Severo Martini</strong> (Pdl), dal canto suo, sottolinea:
«Anche alla luce di questa sentenza faremo immediatamente una
valutazione di tutta la questione dal momento che la scadenza del 10
novembre che la Regione Puglia ci ha dato per la rendicontazione dei
progetti è un grosso problema. Valuteremo la possibilità
di chiedere una proroga a Bari. Resta il rammarico per i danni che la
querelle giudiziaria lunga oltre un anno ha determinato per il nostro
territorio».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Anche il Club Turismo
Salento, per bocca del suo rappresentante, <strong>Mauro Della Valle</strong>,
esprime la sua soddisfazione «per le manifestate ragioni del
Consiglio di Stato per l'autorizzazione al prelievo di sabbia al
largo di brindisi. Gli imprenditori balneari del Club turismo Salento
- prosegue - sono certi che l'arrivo della sabbia sulle coste leccesi
qualificherà sempre più l'offerta turistica e aumenterà
la molteplicità di servizi per la clientela. Permetterà
ai concessionari di stabilimenti di assumere più personale
nonché, assieme alla recente norma che permette di lasciare
montate le strutture per l'intero anno di organizzare eventi sportivi
fuori stagione, istituire corsi di kyte-surf, canoa, beach volley.
Infine, vista la notevole presenza di sabbia individuata (2 milioni
di metri cubi) nel sito di Brindisi, auspichiamo che
l'amministrazione comunale possa guardare ad una prossima
progettazione circa la protezione delle dune che costeggiano «Parco
Rauccio» ed intervenire sul restante litorale di Casalabate».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">L'assessore al Turismo,
<strong>Massimo Alfarano</strong>: «Il turismo balneare trarrà
certamente una grande spinta dalla decisione del Consiglio di Stato
di consentire il ripascimento del litorale leccese con la sabbia di
Punta Penne, nell’ottica di una collaborazione territoriale che non
può e non deve essere inficiata da inutili campanilismi e
localismi. Un’esigenza avvertita da più parti quella di
risolvere i fenomeni di erosione che hanno colpito gli stabilimenti
balneari di San Cataldo e Casalabate. Adesso, il Comune di Lecce
potrà avviare quel programma di tutela e sviluppo del litorale
concepito alcuni anni addietro, ma che, a causa del susseguirsi di
una serie di perplessità e tentennamenti, non si è mai
potuto completare. Il Prelievo di duecentomila metri cubi di sabbia
dalla cava di un fondale brindisino ed il successivo deposito
sull’arenile di San Cataldo, attenuerà non poco le
preoccupazioni degli imprenditori balneari salentini. La possibilità
di avere a disposizione un arenile più ampio, infatti,
permetterà l’implemento di nuove attrezzature che, unite
alle bellezze naturali delle nostre coste, consentiranno ai turisti
che durante la stagione estiva affollano copiosi i nostri lidi, di
godere dell’offerta di servizi nuovi e più completi. Grande
merito va dato a chi, con il suo impegno costante, ha reso possibile
il raggiungimento di un obiettivo fondamentale per tutto il Salento e
che, nonostante le tante difficoltà emerse nell’arco di
questi anni, ha continuato a lavorare instancabilmente, per garantire
un servizio turistico migliore. Per facilitare la crescita economica
del Grande Salento, di cui anche il territorio brindisino è
componente rilevante, è importante che la sua valorizzazione
sia sorretta da un comune sentimento di appartenenza, dando vita a
tutta una serie di iniziative attuabili attraverso un collettivo
impegno sociale».</p>
<p> </p>