Data pubblicazione: 09/10/2008 | CRONACA
Rubò rame da una casa in costruzione: condannato a un anno e due mesi di reclusione
Sannicola. I carabinieri della locale stazione, in ottemperanza di un ordine di carcerazione, hanno tratto in arresto Samuele Schirinzi, di 30 anni. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, dovrà scontare un anno e due mesi e pagare 400 euro.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>SANNICOLA</strong> |
Avrebbe messo a segno un furto all'interno di un'abitazione. Ma i
carabinieri lo hanno arrestato, a seguito di un ordine giunto dalla
Procura. Si tratta di Samuele Schirinzi, di 30 anni, di Sannicola.
L'uomo, già noto alle forze dell'ordine è stato
arrestato nel pomeriggio di ieri, nel paese dell'entroterra
gallipolino, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso
dall'ufficio esecuzioni della Procura della Repubblica del Tribunale
di Lecce. Schirinzi, sposato, nel mese di agosto del 2007, avrebbe
tentato di portare via a Tuglie, con l'ausilio di un complice, del
rame dalla casa di costruzione di un cittadino del posto. Dove però,
all'epoca dei fatti, giunse una pattuglia dei carabinieri del Nucleo
operativo radiomobile della compagnia di Gallipoli che era in giro
nella zona per cercare la povera Aida Lorena Talà, la donna di
34 anni di Sannicola, che fu stata trovata senza vita nel porto di
Gallipoli. Samuele Schirinzi, che a quel tempo aveva 29 anni, fu
arrestato insieme a Massimo Toma, di 30 anni, di Collepasso con
l'accusa di furto aggravato in concorso e ricettazione. Schirinzi,
che avrebbe agito con l'ausilio del suo complice, aveva tentato di
asportare del rame da una casa in costruzione. L'uomo, datosi poi col
complice alla fuga, avrebbe abbandonato nelle vicinanze la sua
autovettura, una Fiat Uno con all'interno diversi attrezzi per lo
scasso, anche se in un primo momento avrebbero agito con l'ausilio di
uno scooter Aprilia, che sarebbe stato rubato precedentemente il 3
settembre 2003 a Parabita. Lo scooter finì sotto sequestro, al
proprietario degli utensili, un uomo di Tuglie, fu restituito tutto
il materiale, mentre la coppia fu arrestata. I carabinieri che erano
intervenuti, infatti, dopo alcuni accertamenti, individuarono in
qualità di presunti responsabili i due denunciandoli
all'autorità giudiziaria, che aveva poi emesso a suo tempo un
ordine di carcerazione. Ieri pomeriggio, invece, i militari della
stazione di Sannicola, diretti dal comandante, il maresciallo Luca
Russo, e coordinati dalla compagnia dei carabinieri di Gallipoli, del
tenente Stefano Tosi, hanno ottemperato alle disposizioni impartite
dalla Procura. E Schirinzi è finito nuovamente in manette.
Dovrà scontare la condanna di un anno e due mesi di reclusione
e pagare 400 euro di multa.</p>