di Roberto Fonte
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>ROMA</strong> | Morto
perché dopo la caduta in moto si è andato a schiantare
prima con un paletto in metallo e poi contro alcuni cavi elettrici.
Un incidente drammatico, che spezza la vita di un uomo che aveva
messo su famiglia da pochi anni. Non da molto tempo, infatti, si era
trasferito in un paese in provincia di Roma, dove risiedeva con la
famiglia, per via del lavoro. La morte è sopraggiunta
praticamente inaspettata, per un appuntato dei carabinieri di 36
anni, originario del Salento, ma residente nel Lazio. Si tratta di
<strong>Sergio Montinaro</strong>, originario di Melendugno, cittadina in cui
vivono i parenti. Era in servizio presso la Compagnia dei carabinieri
della Banca d'Italia di Roma-Vermicino, praticamente non proprio
nella capitale, ma nell'immediata periferia, alle porte della città.
Quella zona si trova all'interno del comune di Frascati. E
l'incidente che lo ha condotto alla morte si è consumato
proprio su una strada provinciale, in via Di Vermicino. Erano appena
scoccate le 20 di mezza sera, quando Montinaro aveva finito di
giocare una partita di calcetto. Alle 20,10 però c'è
stato l'imprevisto. Sulla strada, che è ad un'unica
carreggiata con doppio senso di marcia, non c'era tantissimo
traffico. Però dalla parte opposta si era appena fermato un
autobus da cui sono scesi tre cittadini stranieri, due irlandesi e un inglese. Proprio dopo che
uno dei tre, quello del Regno Unito, gli era spuntato improvvisamente davanti, probabilmente a
causa della velocità sostenuta, Montinaro gli è
arrivato addosso, investendolo. Da lì, la caduta,
irreparabile, rovinosa, che lo ha strappato all'affetto dei
familiari.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Con lo scooter, dopo aver
superato il cavalcavia dell'autostrada Roma-Napoli, stava imboccando
uno svincolo a destra col quale si poteva raggiungere il noto albergo
della zona «Fast Hotel». Il centauro, era a bordo di un Suzuki Burgman
650, col quale, dopo una brusca frenata (sul terreno i poliziotti
hanno trovato tracce delle gomme) è andato a finire a terra.
In un primo momento ha strisciato sull'asfalto, dopo essere sbalzato
dalla sella della moto. Il primo impatto è stato contro il
marciapiede di destra, poi successivamente ha urtato un paletto in
metallo, e poi ancora contro alcuni cavi elettrici, fino a concludere
il suo rovinoso sbalzo contro un palo dell'illuminazione pubblica. Lo
scooter, invece, gli agenti della Polstrada l'hanno trovato a circa
20 o 30 metri da corpo. Subito sul posto sono giunti gli agenti di
polizia stradale del comando di Albano Laziale, diretti
dall'Ispettore superiore <strong>Renzo Lenti</strong>, che si trova in
provincia di Roma, i quali si sono interessati sia della viabilità
che dei rilievi del caso che hanno permesso loro di ricostruire
l'esatta dinamica dell'incidente. Insieme agli agenti di polizia, è
giunta un ambulanza del servizio sanitario d'emergenza 118, che ha
condotto lo straniero investito all'ospedale «San Sebastiano»
di Frascati. Lì i sanitari che lo hanno medicato gli hanno
riscontrato alcune lesioni e contusioni risultate guaribili in 10
giorni. Per Montinaro, invece, i medici hanno soltanto potuto
appurarne il decesso, sopraggiunto nel giro di pochi minuti,
nonostante abbiano ripetutamente fatto il possibile per rianimarlo
con l'ausilio di un respiratore.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Sergio Montinaro viveva
in via Verdi, al civico 11, nel comune di Zagarolo, in provincia di
Roma, con la moglie, <strong>Maria Angela Piconese</strong>, e con la figlia
piccolina Rebecca, di appena 8 anni. Ma oltre alle due componenti del nucleo familiare,
lascia anche i tre fratelli, che risiedono nel comune di Melendugno,
e i genitori. A questi ultimi, la notizia della morte del congiunto è
stata data dal maresciallo <strong>Marcello Martina</strong>, della stazione
dei carabinieri di Melendugno, che è stato avvisato, ieri in
tarda serata della terribile notizia. Intanto, a fare ulteriore
chiarezza sull'accaduto, sarà il magistrato di turno nominato
come da prassi, pubblico ministero della Procura della Repubblica del
Tribunale di Velletri, che domani mattina, incaricherà il
medico legale <strong>Domenico Catucci</strong> di svolgere l'esame
necroscopico sulla salma della vittima, che sarà poi
riconsegnata, probabilmente subito dopo ai familiari per la
celebrazione dei funerali.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>CORDOGLIO ALLA
FAMIGLIA DA UGO LISI</strong> | «Mi unisco cordoglio dell’intera
comunità di Melendugno nei confronti della Famiglia Montinaro
per la tragica morte del giovane Sergio. Il Salento perde un altro
suo figlio, allontanatosi da casa per realizzarsi professionalmente.
In queste occasioni il silenzio vale più di qualsiasi parola,
ma mai come in questa situazione crudele avverto l’esigenza di far
sentire una sottile voce di conforto nei confronti di una moglie e di
una figlia disperate. La morte di un padre e di un marito è un
distacco difficilmente colmabile, che solo l’affetto e l’amicizia
delle persone più vicine possono contribuire lentamente a
alleviare. In questo momento di dolore rinnovo la vicinanza
all’intera famiglia Montinaro e mi stringo con loro in preghiera,
nella certezza che troveranno la forza di affrontare questo dolore
nella fede e nella speranza cristiane».</p>