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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 08/10/2008 | CRONACA
Incidente mortale con lo scooter a Roma. Perde la vita un appuntato dei carabinieri
Sergio Montinaro, di 36 anni, era originario di Melendugno, ma viveva a Zagarolo, comune in provincia di Roma, dove abitava con la famiglia da diversi anni per via del lavoro. Era un appuntato della Compagnia dei carabinieri della Banca d'Italia.
di Roberto Fonte


<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>ROMA</strong> | Morto perch&eacute; dopo la caduta in moto si &egrave; andato a schiantare prima con un paletto in metallo e poi contro alcuni cavi elettrici. Un incidente drammatico, che spezza la vita di un uomo che aveva messo su famiglia da pochi anni. Non da molto tempo, infatti, si era trasferito in un paese in provincia di Roma, dove risiedeva con la famiglia, per via del lavoro. La morte &egrave; sopraggiunta praticamente inaspettata, per un appuntato dei carabinieri di 36 anni, originario del Salento, ma residente nel Lazio. Si tratta di <strong>Sergio Montinaro</strong>, originario di Melendugno, cittadina in cui vivono i parenti. Era in servizio presso la Compagnia dei carabinieri della Banca d'Italia di Roma-Vermicino, praticamente non proprio nella capitale, ma nell'immediata periferia, alle porte della citt&agrave;. Quella zona si trova all'interno del comune di Frascati. E l'incidente che lo ha condotto alla morte si &egrave; consumato proprio su una strada provinciale, in via Di Vermicino. Erano appena scoccate le 20 di mezza sera, quando Montinaro aveva finito di giocare una partita di calcetto. Alle 20,10 per&ograve; c'&egrave; stato l'imprevisto. Sulla strada, che &egrave; ad un'unica carreggiata con doppio senso di marcia, non c'era tantissimo traffico. Per&ograve; dalla parte opposta si era appena fermato un autobus da cui sono scesi tre cittadini stranieri, due irlandesi e un inglese. Proprio dopo che uno dei tre, quello del Regno Unito, gli era spuntato improvvisamente davanti, probabilmente a causa della velocit&agrave; sostenuta, Montinaro gli &egrave; arrivato addosso, investendolo. Da l&igrave;, la caduta, irreparabile, rovinosa, che lo ha strappato all'affetto dei familiari.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Con lo scooter, dopo aver superato il cavalcavia dell'autostrada Roma-Napoli, stava imboccando uno svincolo a destra col quale si poteva raggiungere il noto albergo della zona &laquo;Fast Hotel&raquo;. Il centauro, era a bordo di un Suzuki Burgman 650, col quale, dopo una brusca frenata (sul terreno i poliziotti hanno trovato tracce delle gomme) &egrave; andato a finire a terra. In un primo momento ha strisciato sull'asfalto, dopo essere sbalzato dalla sella della moto. Il primo impatto &egrave; stato contro il marciapiede di destra, poi successivamente ha urtato un paletto in metallo, e poi ancora contro alcuni cavi elettrici, fino a concludere il suo rovinoso sbalzo contro un palo dell'illuminazione pubblica. Lo scooter, invece, gli agenti della Polstrada l'hanno trovato a circa 20 o 30 metri da corpo. Subito sul posto sono giunti gli agenti di polizia stradale del comando di Albano Laziale, diretti dall'Ispettore superiore <strong>Renzo Lenti</strong>, che si trova in provincia di Roma, i quali si sono interessati sia della viabilit&agrave; che dei rilievi del caso che hanno permesso loro di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Insieme agli agenti di polizia, &egrave; giunta un ambulanza del servizio sanitario d'emergenza 118, che ha condotto lo straniero investito all'ospedale &laquo;San Sebastiano&raquo; di Frascati. L&igrave; i sanitari che lo hanno medicato gli hanno riscontrato alcune lesioni e contusioni risultate guaribili in 10 giorni. Per Montinaro, invece, i medici hanno soltanto potuto appurarne il decesso, sopraggiunto nel giro di pochi minuti, nonostante abbiano ripetutamente fatto il possibile per rianimarlo con l'ausilio di un respiratore.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Sergio Montinaro viveva in via Verdi, al civico 11, nel comune di Zagarolo, in provincia di Roma, con la moglie, <strong>Maria Angela Piconese</strong>, e con la figlia piccolina Rebecca, di appena 8 anni. Ma oltre alle due componenti del nucleo familiare, lascia anche i tre fratelli, che risiedono nel comune di Melendugno, e i genitori. A questi ultimi, la notizia della morte del congiunto &egrave; stata data dal maresciallo <strong>Marcello Martina</strong>, della stazione dei carabinieri di Melendugno, che &egrave; stato avvisato, ieri in tarda serata della terribile notizia. Intanto, a fare ulteriore chiarezza sull'accaduto, sar&agrave; il magistrato di turno nominato come da prassi, pubblico ministero della Procura della Repubblica del Tribunale di Velletri, che domani mattina, incaricher&agrave; il medico legale <strong>Domenico Catucci</strong> di svolgere l'esame necroscopico sulla salma della vittima, che sar&agrave; poi riconsegnata, probabilmente subito dopo ai familiari per la celebrazione dei funerali.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>CORDOGLIO ALLA FAMIGLIA DA UGO LISI</strong> | &laquo;Mi unisco cordoglio dell&rsquo;intera comunit&agrave; di Melendugno nei confronti della Famiglia Montinaro per la tragica morte del giovane Sergio. Il Salento perde un altro suo figlio, allontanatosi da casa per realizzarsi professionalmente. In queste occasioni il silenzio vale pi&ugrave; di qualsiasi parola, ma mai come in questa situazione crudele avverto l&rsquo;esigenza di far sentire una sottile voce di conforto nei confronti di una moglie e di una figlia disperate. La morte di un padre e di un marito &egrave; un distacco difficilmente colmabile, che solo l&rsquo;affetto e l&rsquo;amicizia delle persone pi&ugrave; vicine possono contribuire lentamente a alleviare. In questo momento di dolore rinnovo la vicinanza all&rsquo;intera famiglia Montinaro e mi stringo con loro in preghiera, nella certezza che troveranno la forza di affrontare questo dolore nella fede e nella speranza cristiane&raquo;.</p>
L'EDITORIALE
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