di Giorgio Coluccia
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALLIPOLI (dal nostro
corrispondente)</strong> | Una sua doppietta ha mandato in barca la
Paganese. Già commentata e rivista, <strong>Ciro Ginestra</strong> è
uno dei tanti volti nuovi del Gallipoli Calcio. La punta, 29 anni, 3
gol finora, continua a strizzare l'occhio al gol. E non solo, visto
che è anche molto attento al look. Oltrechè alle
occasioni che possono capitare sotto porta. Come, ad esempio, il
sopracciglio destro «zebrato», che da qualche tempo
caratterizza il suo volto distinto dalla pelata e dalla barba. «Il
sopracciglio destro zebrato è una mia invenzione. Lo curo io
stesso con il rasoio - dice l'attaccante di Giannini -. È un
vezzo che ho inventato io, mi è piaciuto. Lo ha anche Miccoli?
Non mi sorprendo, perché Fabrizio è un mio caro amico e
insieme abbiamo vissuto esperienze importanti in B nella Ternana
(1999-2000, ndr). Ci sentiamo spesso, ma non di sicuro per il look.
La scorsa estate mi ha invitato a giocare nella sua squadra a un
torneo di calcetto nella sua San Donato».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Oltre al sopracciglio,
come dimenticare i tatuaggi. Anche qui, facendo compagnia a Miccoli.
Ne ho ben 17 e i prossimi saranno i nomi della figlia che avrò
fra tre mesi e di mia moglie Elisabetta, che mi riprende spesso per
questa mancanza - dice ancora l'attaccante di Pozzuoli -. Ma penso a
completare anche il braccio sinistro. La passione per questi tatuaggi
è nata insieme a Davide Saverino, ex compagno nel Venezia, ora
alla Cremonese. Ci sfidiamo a chi ne ha di più. Il primo? Il
mio nome sul polpaccio. Avevo 17 anni». E a chi, come il medico
del Real Madrid, sconsiglia ai calciatori i tatuaggi per scongiurare
problemi fisici, Ginestra risponde: «Sinora non ho mai avuto
infezioni. E poi spesso chi me li fa è un caro amico. In ogni
caso, mica vado a giocare al Real Madrid».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Tornando al calcio
giocato, domenica s'incrocerà con il portiere Zappino, che è
fuori rosa ed è stato suo compagno nella stagione della
promozione a Frosinone. «Siamo legati da una grande amicizia e
da un tatuaggio identico: quello della data della promozione in B dei
ciociari, l'11 giugno 2006». Sembra un personaggio spericolato
e non a caso il suo cantante preferito è Vasco Rossi. «Ne
sono un fan sfegatato - dice Ginestra - e ho assistito ai suoi
concerti di Milano, Roma e Firenze. Elisabetta mi prende in giro
dicendo che lo stadio Meazza l'ho visto solo da spettatore del
concerto, ma lei non sa che ci giocai nel 2000, con il Venezia
affrontai il Milan». Parafrasando Vasco, la vita spericolata di
Ginestra prosegue. Anche se è stato già fissato in
Gallipoli il porto in cui realizzare un sogno. Quello della B.</p>
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