Data pubblicazione: 07/10/2008 | POLITICA
Sui lavori del depuratore di Melendugno, c'è l'ira del sindaco Mario Mangione
Vernole. Si lavora per portare in mare i reflui dello scarico fognario dell'impianto che si trova nella zona di San Foca. Una situazione che ha provocato il rammarico del sindaco della città, Mario Mangione: «Lecce e Surbo già ci inquinano».
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>VERNOLE</strong> | «È
con viva apprensione che la comunità vernolese ha appreso la
notizia che sono in corso i lavori per la realizzazione dello scarico
a mare dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione a
ridosso della marina di San Foca, a servizio dei comuni di
Melendugno, Martignano e Calimera. Tale forte apprensione è
determinata dalla circostanza che le marine vernolesi sono già
state interessate, nella parte a nord (zona di San Cataldo) allo
scarico di reflui della città di Lecce e da quelli della zona
industriale di Surbo, determinando in un lungo lasso di tempo
gravissimi danni all’ecosistema costiero nonché all’economia
locale. La sola ipotesi di avere analogo scarico nel tratto sud della
marina, paventa un ulteriore gravame insopportabile dalla comunità
vernolese». Con queste parole, il sindaco della città di
Vernole, <strong>Mario Mangione</strong>, esprime il suo rammarico per i lavori
di realizzazione dello scarico a mare dei reflui provenienti
dall’impianto a ridosso di San Foca. E proprio questa mattina,
Mangione ha inviato una lettera raccomandata, indirizzata al sindaco
di Melendugno, al Commissario Regionale delegato emergenza ambiente
ed ai responsabili dell’Acquedotto Pugliese, il sindaco Mangione ha
rappresentato la forte apprensione da parte della comunità
vernolese nell’apprendere la notizia.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Trattandosi dunque di
intervento che, pur ricadendo nel territorio di Melendugno,
esplicherebbe i suoi effetti nel tratto di mare del comune di Vernole
con riflessi di ordine igienico, ambientale ed economico per la
comunità vernolese, tenuto peraltro conto della realtà
amministrativa che vede il Comune di Vernole e quello di Melendugno
aggregati nell’Unione dei Comuni «Terre di Acaya e di Roca»,
il sindaco di Vernole Mario Mangione chiede di avviare immediatamente
una fase concertativa allargata con il Commissario per l’emergenza
ambientale Nichi Vendola, l’amministratore unico dell’Aqp, Ivo
Monteforte, il responsabile del procedimento, Emiliano Tarquinio, ed
il sindaco di Melendugno, <strong>Roberto Felline</strong>, al fine di
ricercare un sistema di smaltimento alternativo allo scarico a mare,
nonché di essere portato a conoscenza di tutte le decisioni a
riguardo che dovessero essere prese nel prosieguo della fase
programmatoria ed istruttoria, in spirito di stretta ed efficace
collaborazione istituzionale tra i diversi enti, nell’interesse
reciproco ed a salvaguardia di tutta la popolazione e dell’ecosistema
costiero che, ovviamente, non conosce confini amministrativi.</p>