di Alessandro Donno
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>LECCE |</strong> Alla ripresa della preparazione effettuata nel pomeriggio al campo sportivo «Colaci» di Calimera, erano assenti difensori Diamoutene e Antunes, impegnati rispettivamente con le loro nazionali maggiori di Mali e Portogallo, e il centrocampista svizzero Feltscher, che ha risposto alla convocazione dell'under 21 elvetica. Recuperati dagli infortuni, Giuliatto e Vives sono rientrati nel gruppo, mentre Angelo, ancora out la sua caviglia sinistra dopo il match di Milano e Petrachi sottoposto ad un intervento al menisco si sono limitati ad una seduta fisioterapica.</p>
<p class="MsoNoSpacing" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">A parte i nazionali dunque Beretta potrà contare su quasi tutta la rosa per preparare come si deve il prossimo incontro in programma domenica 19 ottobre contro la sorprendente Udinese di mister Marino. Cosi, dopo la gara con la capolista Inter, seguita da quella con la Lazio, anch’essa prima, ora è il turno di un’altra formazione in testa alla classifica di A, dunque per il Lecce ecco un’altra duro ostacolo verso la strada che porta alla salvezza. I giallorossi comunque, svolgendo un’attenta analisi di questo primo scorcio di campionato possono considerarsi abbastanza soddisfatti del loro cammino fino ad ora: otto punti in sei gare, sei gol fatti e sei subiti, solo due contro Inter e Lazio, arrivati per giunta nel finale di gara, dopo novanta minuti convincenti sia a Milano che a Roma.</p>
<p class="MsoNoSpacing" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Il Lecce si trova addirittura a +5 dal Bologna, terz’ultimo in classifica, e davanti alla Sampdoria di Cassano e alla Roma di Vucinic, un solo punto in meno della Juve di Ranieri, e due punti più giù del Milan, che con il suo trio di palloni d’oro doveva «ammazzare» il campionato. E allora tanto di cappello fino ad ora a questo gruppo, e al suo conducente, quel Mario Beretta che insieme ai vari Giampaolo, Ballardini e Zenga sono poco considerati dal calcio italiano, ma che continuano a rivelarsi «ammazzagrandi» di primo livello. Il gruppo dunque, la vera forza di questo Lecce, un gruppo costruito lo scorso anno e migliorato con solidi innesti durante il calciomercato. Su tutti Guglielmo Stendardo, da quando è arrivato a Lecce, solo tre gol subiti dai giallorossi in cinque gare: tranquillità, prestanza e grande maturità del centrale napoletano hanno anche dato più sicurezza anche ai compagni di reparto, il brasiliano Fabiano, debuttante in A e il salentino Esposito, che a sfoggiato con Lazio e Inter prova oltre la sufficienza, nonostante avesse davanti a sé Quaresma e Foggia. Dopo la pausa sarà fondamentale non perdere questo piglio, di essere squadra di provincia senza paure, ovunque si giochi.</p>
<p class="MsoNoSpacing" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Mercoledì 15 ottobre, al «Via del Mare», per le qualificazioni ai Mondiali 2010, sarà di scena la Nazionale di Lippi che, dopo il match di sabato 11 contro la Bulgaria a Sofia, affronterà a Lecce il Montenegro di Mirko Vucinic, con relativi festeggiamenti durante la serata per la ricorrenza del centesimo anniversario dell’Unione Sportiva Lecce. Una festa che poteva essere ancora più bella con la classica ciliegina sulla torta, ovvero la convocazione in Nazionale di un meritevole Stendardo, sicuramente più degno di una maglia azzurra del neoconvocato Santacroce, protagonista di un disastroso avvio di stagione: nelle prime quattro gare, due espulsioni rimediate, e due giornate di stop, con l’aggravante di domenica dove al ritorno in campo è stato colpevole del primo gol genoano, dove Papastathopoulos lo ha umiliato prima di battere Gianello. Ma purtroppo condivisibili o no, le scelte del Commissario Tecnico della Nazionale vanno rispettate, nell’attesa che in una difesa italiana, che si appiglia al 35enne Cannavaro cominci a cambiare davvero qualcosa. In meglio.</p>