di Valentina Maniglia
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Venerdì 20, sabato 21 e
domenica 22 giugno, Lecce sarà la sede del XXIV Congresso
Nazionale di Medicina dello Sport dal titolo «Attività
fisico-sportiva: dal danno al recupero». L’evento, che si
terrà presso il Grand Hotel Tiziano e dei Congressi, è
organizzato dall’associazione nazionale Specialisti in Medicina
della Sport, dell’Universita Gabriele D’Annunzio di Chieti e
porterà in città i più importanti nomi della
medicina e tecnologia sportiva odierna. Il presidente del comitato
organizzatore locale, <strong>Antonio Aloisi</strong>, direttore dell’unità
operativa complessa di ortopedia e traumatologia dell’ospedale
Santa Caterina Novella di Galatina, stamane è intervenuto ieri
in conferenza stampa, ricordando i temi principali del congresso,
quali i rischi dell’attività fisica agonistica, i danni che
potenzialmente procura e le possibilità che oggi hanno gli
specialisti per il recupero, integrando scienza, tecnologia e sapere
umano. Alla presenza dell’assessore provinciale allo sport
<strong>Salvatore Capone</strong>, ha inoltre preso la parola <strong>Antonio Pascali</strong>, il
presidente del comitato provinciale di Lecce del Coni, sottolineando
quanto siano allarmanti i dati che vedono Lecce agli ultimi posti
delle classifiche come numero di tesserati sportivi o come numero di
titoli vinti. Non solo. Nella nostra provincia solo un allenatore su
tre avrebbe regolare brevetto conseguito in seguito a corsi di
formazione. Questo rende la situazione ancora più
preoccupante, in quanto gli atleti sono affidati alle mani di gente
poco qualificata e il rischio di infortuni aumenta. Pascali ha anche
ricordato un altro dato allarmante: l’evasione dei controlli medici
agonistici supera il 50 per cento, questo vuol dire che solo un
atleta su due si sottopone regolarmente a visita medico-sportiva
prima di intraprendere un’attività agonistica. Al congresso
prenderanno parte, fra gli altri, <strong>Roberto Cingolani</strong>, direttore del
Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie dell’Università del
Salento e <strong>Lamberto Perugia</strong>, docente di ortopedia e traumatologia
presso l’università degli studi di Roma «La Sapienza».
La conferenza stampa si è chiusa con tre domande significative
e provocatorie del dottor Aloisi: perché città che
hanno meno abitanti di Lecce hanno strutture sportive attrezzate per
la riabilitazione, al contrario del capoluogo salentino? Perché
le scuole con autonomia economica destinano non più del 2 per
cento delle risorse alle attività sportive, penalizzando gli
studenti atleti? E ancora: perché fra i 97 comuni della
provincia non c’è un progetto che faccia da collante e
coinvolga più realtà attorno a una struttura, senza
tener conto del politico o dell’amministrazione di turno? Risposte
a queste e ad altre domande verranno affrontate nel congresso di
venerdì, sabato e domenica prossimi, punto di partenza per
cercare soluzioni e competenze che risollevino il nostro territorio
dal punto di vista medico-sportivo.</p>