di Paolo Franza
<p style="text-align: justify;"><strong>MAGLIE</strong> | Si continua ad indagare sulla morte di Sergio Cariddi, 36enne di Uggiano la Chiesa, l’operaio morto venerdì sera nello stabilimento della Copersalento mentre si trovava su di un ballatoio crollato da un’altezza di cinque metri (<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1458"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1458</strong></a><strong>)</strong> . Cariddi era in congedo matrimoniale, e non si spiega la sua presenza all’interno dell’azienda. Il medico legare, Alberto Tortorella, inizierà a chiarire le idee sul decesso nella giornata di domani, quando eseguirà l’autopsia sul corpo di Cariddi. Il sostituto procuratore, Maria Consolata Moschettini, nella mattinata di oggi, ha conferito l’incarico per l’esame autoptico. Intanto saranno i carabinieri della compagnia di Maglie, diretti dal maggiore Andrea Azzolini, a stabilire se l’azienda adottasse tutte le misure di sicurezza previste dalla legge. I militari, per cercare di togliere ogni dubbio sulle misure di sicurezza, lavorano insieme agli agenti della Spesal che nei giorni scorsi avevano fatto dei primi sopralluoghi. Secondo il legale della famiglia Cariddi, Cristina Rizzo, all’interno della struttura non vengono rispettate le regole più elementari. L’uomo, quel giorno, nonostante fosse in congedo matrimoniale, è stato chiamato dall’azienda per sostituire un collega, lo rende noto l’avvocato Rizzo, facendo sapere che Cariddi era un impiegato e non un operaio, quindi il ruolo della pulizia dei filtri non spettava a lui. Sul ballatoio, insieme a Cariddi, si trovava anche Mirko Verardi, 33enne di Scorrano, che cadendo ha evitato il colpo con l’asfalto finendo su di una catasta di legna. Le condizioni di Verardi sono stabili, per lui gli sono rimasti altri 27 giorni di guarigione. Il giovane 33enne non conosce ancora la sorte del collega e non ricorda nulla di quello che è accaduto la sera di quel venerdì 3 ottobre.</p>