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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Catturato
latitante. Dovrà scontare la pena dell'ergastolo per i reati
di omicidio e di occultamento di cadavere, oltre che porto abusivo di
armi da fuoco, e associazione per delinquere di stampo mafioso. Si
tratta di <strong>Carmelo Fiorentino</strong>, di 47 anni, latitante e
pregiudicato. È stato arrestato nella notte dagli agenti di
polizia della Squadra mobile della Questura di Lecce, guidati dal
dirigente del settore, il vice questore aggiunto, <strong>Annino Gargano</strong>.
Di lui si è parlato di recente, il 4 settembre scorso, quando,
gli agenti catturarono <strong>Umberto Zingarello</strong>, di 43 anni,
leccese, che fu catturato sempre dagli agenti della Squadra mobile
leccese a seguito di un blitz che avevano portato a termine. In
quell'occasione, Zingarello, latitante pluripregiudicato per
associazione a delinquere di stampo mafioso, fu catturato e affidato
alla giustizia, con la quale sconterà la pena dell'ergastolo.
Allo stesso modo di Zingarello, Fiorentino è ritenuto
affiliato al clan «De Tommasi-Cerfeda-Lezzi» della Sacra
Corona Unita. Fiorentino, che ha precedenti anche per associazione a
delinquere di stampo mafioso, è stato sorpreso dalla Squadra
mobile all'interno di un casolare di campagna recintato, con mura
alte 2,5 metri, all'interno del quale c'erano due cani pitbull. E
proprio durante l'ennesimo blitz, gli agenti hanno appurato si
trovasse in compagnia della moglie. Il provvedimento di cattura ha
avuto origine dalla condanna all'ergastolo subìta da
Fiorentino per l'omicidio di <strong>Raffaele Riezzo</strong>, di 39 anni,
vittima di «Lupara Bianca», avvenuto a Lecce nel 1992. Le
indagini, meticolose e accurate, sono state condotte dagli agenti
della Squadra mobile, che all'epoca dei fatti, hanno consentito di
raccogliere gravi elementi di responsabilità per Fiorentino,
così come per altri tre pregiudicati, e cioè <strong>Luigi
Peciccia</strong>, <strong>Antonio De Vitis</strong><span>,
e lo stesso Zingarello</span>. Un fatto di sangue che si inquadrava
nei contrasti insorti tra opposte fazioni criminali, che operavano a
Lecce all'inizio degli anni Novanta.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Fiorentino si era reso
latitante a seguito di un'emissione di ordine di esecuzione per la
carcerazione, emesso in data 12 maggio 2008, dalla Procura generale
della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bari, a seguito del
rigetto del ricorso presentato in Cassazione, in quanto condannato
all'ergastolo, come si diceva, per i reati di omicidio e di
occultamento di cadavere, oltre che per porto abusivo di armi da
fuoco e altro. Carmelo Fiorentino è stato sorpreso all'interno
di un casolare di campagna, recintato, con mura alte due metri e
mezzo, e all'interno del quale c'erano i due pitbull. È stato
individuato a seguito di appositi servizi di pedinamento e di
osservazione, effettuati anche in ore notturne dal personale della
Squadra mobile, nell'ambito proprio di un'attività mirata alla
sua cattura. Come detto, al momento dell'irruzione era ancora in
compagnia della moglie. Il provvedimento di cattura ha avuto origine
dalla condanna all'ergastolo per l'omicidio di Riezzo, il cui
cadavere, come ricordammo già lo scorso 4 settembre
(<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1000"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1000</strong></a>), non
fu mai ritrovato. Fiorentino è stato dunque trovato
all'interno di un casolare in agro di Frigole, all'interno di un
manufatto posto in area agricola. Lo stesso, favorito nella latitanza
dalla convivente, era stato trovato in possesso del passaporto e di
una carta d'identità intestate ad altra persona con sopra
apposta abilmente la propria foto. Documenti comunque non denunciati,
smarriti o sottratti. Zingarello era stato trovato in possesso di
armi, come una carabina, ad aria compressa, calibro 5,5 millimetri,
munita di cannocchiale di precisione, nonché di 138 pallini in
piombo dello stesso calibro, che teneva accanto al letto. Al termine
delle formalità di rito, Fiorentino è stato condotto
presso la casa circondariale di Lecce.</p>
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