Data pubblicazione: 05/10/2008 | POLITICA
Un «tesoretto» da 30mila euro, «ma non è stato versato». Terremoto a Galatina
Si discute degli oneri di urbanizzazione. Secondo i consiglieri, segretario, ed esponenti di GalatinAltra, dal Comune solo pochi giorni fa sarebbe spuntato un buco di danaro. Solo nel '96, non sarebbero stati versati 30mila euro. «Si apra un'inchiesta».
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALATINA</strong> | Dove
sono finiti i soldi della «Bucalossi»? Perché
nelle casse comunali, a detta di alcuni politici, c'è un bel
buco da 30mila euro. Tutti soldi che si sarebbero dovuti versare a
suo tempo per gli oneri di urbanizzazione, ma che non si sarebbero
versati, tanto che quando nella «Casa Paterna», a
Galatina, sede dell'assessorato si sono fatti controlli a caso, sono
risultati mancare alcuni versamenti di pagamento: «Per dodici
anni sono rimasti chiusi nel buio di un armadio blindato -
sottolineano dall'associazione GalatinAltra - Qualcuno sapeva che nei
registri degli oneri di urbanizzazione (volgarmente detti
«Bucalossi») si nascondeva un tesoro e ha voluto
proteggerli. Finché un bel giorno Giuseppe Sansò,
assessore all’Urbanistica, non ha dato l’ordine di aprire quel
forziere. Sono bastate solo ventiquattro ore di indagini su unico
anno, il 1996, per far apparire dal nulla trentamila euro che alcuni
distratti cittadini, supportati da altrettanto disattenti tecnici, si
sono scordati di versare al Comune di Galatina».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ma come funziona il
pagamento degli oneri? Ce lo spiegano ancora una volta gli esponenti
di GalatinAltra: «Quando qualcuno presenta un progetto
all’Ufficio urbanistica, insieme all’autorizzazione a costruire,
riceve una distinta di versamento degli oneri di urbanizzazione. Il
20 per cento di questi deve depositarlo subito. Il restante 80 per
cento può saldarlo in quattro rate. Alla chiusura dei lavori
teoricamente deve avere estinto il suo debito con il Comune. Si è
scoperto che in molti, troppi casi, questo non è avvenuto.
Nessuno, cioè, ha controllato su quel prezioso registro che le
dieci caselle contenute in ogni pagina fossero state riempite con le
cifre e le date dei versamenti dovuti. La notizia dell’iniziativa
presa dall’assessore Sansò è circolata, fino ad oggi,
solo negli ambienti dei tecnici orbitanti intorno all’Ufficio
urbanistica e ha cominciato a far agitare più di un ingegnere,
architetto o geometra, oltre ai numerosissimi committenti morosi.
Alle doverose verifiche volute dall’assessore all’Urbanistica, ha
offerto il suo sostegno e la sua approvazione <strong>Enzo Del Coco</strong>,
consigliere di Galatinaltra, il quale, acquisita ufficialmente la
notizia dell’attività investigativa in corso nella Casa
Paterna (Palazzo Bardoscia, sede dell’assessorato), ha concorso a
dare impulso all’indagine avviata».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Attualmente si dedicano
all’opera di recupero crediti, limitata al periodo che va dal 1
gennaio 2006 al 31 dicembre 2008, solo due impiegati che svolgono
questo compito in ore straordinarie. Si pensa di recuperare 150mila
euro relativamente ai tre anni ora in esame ed almeno un milione a
conclusione di tutta l’operazione. «Sono pronto ad
affiancarmi alle due persone che l’ingegnere Guglielmo Stasi, ha
finalmente deciso solo da qualche giorno di far dedicare a questa
vera e propria caccia al tesoro, per accelerare i tempi di recupero.
È, infatti, paradossale che ci si “distragga” con
disinvoltura da una doverosa attività di verifica dei
versamenti dovuti e di recupero degli oneri di urbanizzazione non
versati, mentre, per altro verso, non si hanno le risorse per
rimborsare, a chi le ha anticipate anche per conto del Comune, le
spese di allacciamento alle reti del metano - spiega Del Coco - Mi
chiedo però chi abbia potuto consentire che questa gravissima
situazione durasse per tanto tempo - conclude - Chi ha responsabilità
a qualsiasi livello dovrà assumersele in pieno. Faremo quanto
è in nostro potere affinché l’indagine si estenda al
più presto a tutti gli anni raggiungibili». <strong>Maria
Rosaria Romano</strong>, assessore alle Politiche sociali: «Esprimo
la mia piena solidarietà ed il mio appoggio al collega Sansò.
Mentre siamo costretti a limitare i nostri interventi alle sole
emergenze per la cronica mancanza di fondi - aggiunge - qualcuno a
Galatina, ritiene di poter sfuggire ai suoi obblighi, innanzitutto
morali, verso la comunità cittadina». Sulla stessa linea
anche <strong>Dino Valente</strong>, segretario di GalatinAltra: «Aspettiamo
ora che gli assessori all’Urbanistica che si sono succeduti durante
i dieci anni di amministrazione di centrodestra diano le loro
spiegazioni a queste incredibili dimenticanze (o vere e proprie
omissioni?). Un’inchiesta amministrativa deve immediatamente
accertare chi ha deciso che quei registri non andavano aperti. Il
sindaco Sandra Antonica non può esimersi dal farla. La
condanna politica dei suoi predecessori, visti i fatti, risulta, per
quel che ci riguarda, comunque, inevitabile».</p>
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