di Paolo Franza
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>MAGLIE</strong> | Tragedia sul lavoro nella serata di ieri all’interno della Copersalento di Maglie, noto sansificio che si trova alla periferia del paese, di fronte al capannone «Aveco» nella zona industriale (<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1458"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1458</strong></a>). A perdere la vita, dopo un volo di cinque metri, intorno alle 19 di ieri, è Sergio Cariddi, di 36 anni, di Uggiano La Chiesa, che lascia la moglie Elisa e un figlio, è morto a seguito dell'impatto violento col terreno. L’uomo a quanto si è appreso, nella serata di ieri non doveva essere sul posto dl lavoro, perché era in congedo matrimoniale, ma pare sia stato chiamato per un suo rientro. Lo rende noto il legale della famiglia, <strong>Cristina Rizzo</strong> che inoltre dichiara: «Sergio era una persona splendida, solare, lo amavamo tutti, e credo che la pensino come me anche i cittadini di Uggiano». Cariddi si trovava insieme a <strong>Mirko Verardi</strong>, 33enne, di Scorrano, sopra ad un ballatoio, intento a lavorare all'interno del condotto per l'estrazione dei fumi, quando a un certo punto si è rotto, e lui insieme al suo collega sono precipitati giù, Verardi si è salvato finendo sopra ad una catasta di legna che ha evitato l’impatto con il suolo, cosa purtroppo accaduta a Cariddi che è morto sul colpo battendo la testa sulla parte metallica della vasca. Una terza persona ha assistito alla tragedia, un collega che ha chiamato subito i soccorsi. Verardi, che se la caverà in 30 giorni, ha appreso la notizia della morte del collega da poco. Non è la prima volta che alla Coopersalento accadono fatti di morte, circa due anni fa, <strong>Giorgio Toma</strong> di Maglie, perse la vita sul lavoro travolto dal muletto che lui stesso stava adoperando, la stessa cosa per <strong>Salvatore De Donno</strong>, di Melpignano, morto nel 2002, affogato all’interno della vasca di sansa. Cariddi lavorava per l’azienda da circa 10 anni. Sul posto, dopo la tragedia è giunta l’ambulanza del 118 che è intervenuta per salvare Verardi, traspordandolo con il codice rosso presso il «Vito Fazzi» di Lecce, ormai Cariddi era morto. Nel frattempo, sono giunti i carabinieri della compagnia radiomobile di Maglie, diretti dal maggiore <strong>Andrea Azzolini</strong>, che hanno fatto tutti i rilievi. Sul posto, poi, sono arrivati anche gli agenti della Spesal, per accertare le condizioni di lavoro in cui i tre stavano lavorando. La Copersalento, come si sa, da diversi anni è al centro dell'attenzione per via di una discussione sulle tematiche ambientali. Ora, l'ultimo episodio parla di un incidente sul lavoro. A fare particolare chiarezza, sarà ora il magistrato di turno, il pubblico ministero nominato di turno, il sostituto <strong>Antonio De Donno</strong>, della Procura della Repubblica del Tribunale di Lecce che ha già disposto l'autopsia che il medico legale, <strong>Alberto Tortorella</strong>, che terrà il prossimo martedì.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"> </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />«Per quanto si discuta sulle morti bianche esiste, al momento, un’unica realtà: di lavoro, purtroppo, si continua a morire». È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e vicesegretario nazionale dei Popolari Udeur, <strong>Antonio Buccoliero</strong>, intervenendo all’indomani del grave incidente sul lavoro verificatosi alla Copersalento di Maglie. «L’ennesimo incidente mortale – prosegue Buccoliero – dimostra come si debba fare ancora tanto per migliorare la sicurezza sul lavoro da un punto di vista strutturale e normativo. è inconcepibile che un giovane padre di famiglia perda la vita per ciò che, invece, dovrebbe garantire la vita e il futuro per sé e per i propri cari. Tutto questo va contro ogni logica. Oggi è il giorno del dolore, ma ogni giorno, ogni istante, deve essere il momento per rafforzare, ad ogni livello, la sicurezza sul lavoro. Non solo. Occorre anche pensare alle famiglie delle vittime, che dopo un primo momento di vicinanza e di cordoglio, restano da sole ad affrontare difficoltà economiche. In questo senso, - continua Buccoliero - come ho già annunciato nelle scorse settimane, presenterò in Consiglio regionale una proposta di legge che vada a sostegno dei familiari delle vittime del lavoro, con particolare attenzione ai figli minorenni, e che abbia decorrenza dal 1° gennaio 2008. Questo perché le famiglie dei caduti sul lavoro non si sentano mai abbandonate nella tragedia e nel dolore. L’augurio, tuttavia, è che queste morti bianche, con l’impegno di tutti, subiscano una sensibile battuta d’arresto. Oggi – conclude Buccoliero – sono vicino alla famiglia di Sergio Cariddi e a tutta la comunità di Uggiano la Chiesa, a cui esprimo sincero cordoglio. La mia solidarietà va anche all’operaio Mirko Verardi, che quanto prima andrò a trovare in ospedale, e a tutti gli operai della Copersalento, che chiedono a gran voce maggiore sicurezza sul posto di lavoro, perché la morte del loro amico e collega Sergio serva, almeno, ad evitare altro dolore, impedendo che altri figli siano costretti a crescere senza un padre».</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /><br />Il circolo del Partito Democratico di Maglie interviene in merito alla triste storia di ieri. «Sgomento, dolore e solidarietà per il tragico incidente che ha colpito due lavoratori della Copersalento hanno espresso all’unisono i componenti del coordinamento ed i consiglieri comunali del Partito Democratico di Maglie, convocati d’urgenza in sede ieri mattina dal segretario Raffaele Cesari. Come si ricorderà il PD magliese aveva più volte chiesto, in questi giorni, la chiusura dello stabilimento per motivi di inquinamento ambientale, per cui la tragedia di venerdì sera è stata oggetto di discussione per capire se oltre ai problemi ambientali, in Copersalento vi siano anche problemi di sicurezza sul lavoro. «Oggi - dice il capogruppo consiliare PD, Sabrina Balena, - il nostro pensiero è rivolto soprattutto a quel padre di famiglia che venerdì mattina ha salutato i suoi familiari per andare a lavorare, ma che a casa non è più tornato. Subito dopo ci siamo chiesti perché possano accadere queste cose. Da qui la decisione di richiedere al sindaco Fitto una giornata di lutto cittadino per lunedì prossimo, e nel contempo la convocazione di un Consiglio comunale monotematico con all’ordine del giorno la sicurezza sul lavoro nel nostro territorio ed in particolare nello stabilimento Copersalento». Sulla stessa linea le dichiarazioni del segretario Cesari: «L’intero coordinamento del Partito Democratico di Maglie - ha detto Raffaele Cesari - esprime sgomento e dolore per l’incidente verificatosi ieri all’interno dello stabilimento di Copersalento, umana vicinanza per i familiari e profonda solidarietà per i compagni di lavoro della vittima dell’infortunio. Ma la solidarietà non basta. Gli infortuni sul lavoro sono una strage continua e inaccettabile, una vera e propria emergenza. Su quest’ennesima tragedia, nella speranza che non si ripeta più, non può scendere il silenzio. La questione della sicurezza sui luoghi di lavoro va posta al centro dell’impegno politico e dell’azione amministrativa e tutte le aziende che operano sul territorio devono considerarla una priorità, con l’investimento delle dovute e opportune risorse». Intanto ieri pomeriggi, una delegazione del Partito Democratico composta dal segretario Cesari, dal capogruppo Balena, da alcuni dirigenti e consiglieri comunali, si è recata prima sul luogo della tragedia, lo stabilimento Copersaelnto, e poi in visita ai familiari di Sergio Cariddi a Uggiano La Chiesa e presso l’ospedale di Lecce da Mirko Verardi, per esprimere tutta la loro partecipazione al dolore che li ha colpiti.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br /><br />«Un’altra vittima sul lavoro». Commentano così Luigi Calò, assessore al lavoro della Provincia di Lecce, Piero Manni, consigliere regionale del Prc, Donato Margarito, consigliere provinciale del Prc. «Una giovane vita spezzata, una famiglia inevitabilmente straziata dal dolore. Il cordoglio che esprimiamo alla famiglia Cariddi non è un esercizio di retorica, ma la sentita indignazione per quello che ieri è avvenuto alla Copersalento di Maglie, per l’ assenza assoluta di norme di sicurezza che si aggiunge alla iper-violazione dei limiti di inquinamento già riscontrata poche settimane fa dall’Arpa. I proprietari del sansificio, crediamo, debbano assumersi la responsabilità totale di quanto sta succedendo nell’azienda. Alle istituzioni è affidato il compito di far in modo che a pagare gli errori aziendali non siano i dipendenti, cui esprimiamo la nostra piena solidarietà. È questo l’impegno che ci assumiamo per le prossime settimane, convinti che a questo obiettivo concorreranno le organizzazioni sindacali e tutte le forze democratiche del territorio. Infine l’augurio di pronta e completa guarigione a Mirko Verardi, rimasto coinvolto nell’incidente, e una riflessione di ordine generale: le morti bianche si combattono con leggi severe ma, visto che queste ci sono, soprattutto con più ispettori e con tre elementari comandamenti che interrogano nel suo complesso la società, oggi continuamente esposta all’attacco dell’ideologia confindustriale della maggiore produttività. Il primo comandamento è che i lavoratori sono prima di tutto persone, cui va garantita e valorizzata la dignità del loro ruolo nella società, il secondo comandamento è che la sicurezza deve essere un costo non soggetto a ribassi, il terzo comandamento è che sui luoghi di lavoro non bisogna avere fretta, perché massimizzare il tempo, significa massimizzare i profitti delle imprese ma anche i rischi per la vita di chi lavora». La Federazione di Lecce del partito della Rifondazione Comunista si stringe attorno alla famiglia del giovane operaio Sergio Cariddi morto tragicamente sul proprio posto di lavoro. «L'ormai inarrestabile sequela di incidenti sul lavoro, - dichiara <strong>Vinicio</strong> <strong>De Vito</strong>, segretario provinciale- obbligano le autorità politiche e istituzionali a intervenire immediatamente per fermare una barbarie che in Italia uccide 4 lavoratori al giorno. L'incidente alla Copersalento con la morte del giovane operaio Cariddi richiama le coscienze democratiche e civili del Salento a porre nell'agenda politica la questione delle morti bianche, che come una peste, strappa giornalmente la vita di onesti lavoratori, togliendoli per sempre dall'affetto dei propri cari».</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"> </p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />Secondo il segretario cittadino, «le analisi effettuate da Arpa Puglia, sulle emissioni in atmosfera prodotte da Copersalento», così come «il successivo rifiuto dell'azienda di sottoporsi ai programmati test di verifica a causa delle ripetute anomalie tecniche dell'impianto, hanno dato definitiva certezza ai dubbi e ai sospetti che le popolazioni di Maglie e dell'intero territorio vicino nutrivano da anni. Il coinceneritore, posto a ridosso del centro urbano, sprigiona - sottolinea - fumi nocivi per l'ambiente circostante e la salute delle persone». Il segretario poi, aggiunse: «Nessuno può ragionevolmente negare che quell'impianto non risponda a criteri della migliore tecnologia disponibile e che, se non adeguato in tempi rapidi, dovrà essere immediatamente dimesso. Una struttura di quel tipo, malfunzionante e obsoleta, costituisce fonte di grave rischio e pericolo, sia che bruci cdr (combustibile da rifiuto), sia che bruci sansa o altro tipo di rifiuto combustibile». Il circolo di Maglie chiese pubblicamente a Copersalento di rinunciare al piano di gestione «che esclude, ma solo per i prossimi sei mesi, l'utilizzo del cdr, di attivare le dovute garanzie a tutela dell'occupazione, di dare immediato corso ad ogni azione, e intervento per adeguare i suoi impianti alle condizioni e prescrizioni, che la legge e le autorizzazioni amministrative dettano in funzione di salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica». Poi, Cesari concluse: «La nostra azione, da sola, non è sufficiente. È decisivo che questa battaglia faccia un salto di qualità, che si allarghi sulla vicenda un'ampia e diffusa consapevolezza della cittadinanza, e si apra una grande mobilitazione popolare sulle iniziative da assumere in fretta a tutela dell'ambiente e della salute. Auspichiamo, quindi, un'azione di responsabilità collettiva da parte delle associazioni presenti sul territorio, una comune presa di coscienza, un'azione corale e condivisa. Perché la questione è grave, riguarda la salute di tutti i cittadini indistintamente e non può essere rinviata oltre. Per lungo tempo siamo stati colpevolmente in silenzio. Ma non per questo siamo condannati a respirare diossine e gas venefici oppure a vivere accanto a centrali di incenerimento di rifiuti se queste non offrono ampie garanzie di sicurezza». Insomma, oltre al problema dell'inquinamento, con l'intervento degli operatori della Spesal, si accerterà se gli operai, come per legge avessero avuto l'impalcatura, e se erano imbracati oppure no.</p>