Data pubblicazione: 03/10/2008 | POLITICA
«L'agricoltura pugliese può essere resa competitiva grazie ai fondi strutturali 2007-2013»
Antonio Buccoliero, consigliere regionale dell'Udeur, sottolinea come attraverso i Fondi di Sviluppo Rurale si possano migliorare settori quali l'agroalimentare. «Per risollevare le città dall'ingolfamento occorre una rivoluzione culturale».
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>L'INTERVENTO
SULL'AGROALIMENTARE</strong> | «L’agroalimentare rappresenta uno
dei settori strategici per la nostra economia; per questo motivo, è
importante conoscere nel dettaglio il nuovo Piano di Sviluppo Rurale
2007-2013 per migliorare, concretamente, la competitività del
settore agricolo». È quanto afferma il consigliere della
Regione Puglia e vicepresidente della VII Commissione, Affari
Istituzionali, <strong>Antonio Buccoliero</strong>, intervenendo in occasione
del convegno «Qualità e innovazione nel settore
agroalimentare», che si terrà il 4 ottobre, a Lecce.<br />«Si tratta di un
convegno - prosegue Buccoliero - che si propone di illustrare, nel
dettaglio, le agevolazioni e i contributi offerti dal Psr 2007-2013,
che rappresenta un’opportunità fondamentale per rendere
moderno e competitivo il settore agroalimentare e forestale della
Puglia. Parliamo, dunque, di un’opportunità importante, dal
momento che il nostro settore agricolo è caratterizzato ancora
da una bassa domanda di ricerca ed innovazione. In questo senso, la
progettualità rappresenta l’elemento strategico per rendere
competitivo il settore agroalimentare, puntando alla creazione di un
sistema di servizi all’impresa, attraverso la promozione
dell’aggregazione tra gli imprenditori. Tutto questo per evitare
gli inutili finanziamenti a pioggia, facendo in modo che, attraverso
un sistema di filiera, i fondi pubblici per le aziende pugliesi
possano andare a segno, rendendo realmente competitivo l’intero
comparto agroalimentare. Occorre, infine, attuare una rivoluzione
culturale, per evitare l’eccessivo “ingolfamento” delle nostre
città, riconsiderando le campagne dei nuovi ed importanti
contenitori urbani. Si è assistito per troppo tempo ad uno
desolante spopolamento delle nostre campagne, che oggi deve essere
evitato, puntando con convinzione all’ammodernamento dei centri
rurali ed al recupero di masserie ed imprese agricole. Da qui, la
necessità di investire sulle infrastrutture, realizzando non
solo nuove strade, ma anche nuovi sistemi di irrigazione, per
ottimizzare la canalizzazione delle acque utilizzate per irrigare i
campi. La campagna, dunque - conclude Buccoliero - deve essere
vissuta a 360 gradi per poter offrire il meglio di sé in
termini di qualità, innovazione e sviluppo».</p>
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