Data pubblicazione: 03/10/2008 | POLITICA
«I lavori siano concordati con i residenti delle marine». An polemica sui lavori
Nardò. È polemica sulle marine. In particolare questa volta intervengono gli esponenti di Alleanza Nazionale. Giuseppe Zacà, consigliere che si interessa delle marine, sottolinea che gli interventi del Comune creano disagi alla collettività.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>NARDÒ</strong> |
«Come si intende procedere con i lavori nelle marine? E
soprattutto, con quali fondi?». Tutte domande che si pongono
gli esponenti di Alleanza Nazionale nella città di Nardò
a seguito di alcune scelte fatte dall'amministrazione del sindaco
Antonio Vaglio, e che scaturiscono dopo alcune dichiarazioni sulla
mancata realizzazione della fogna bianca in località
Nardò-Pagani. L'opposizione, nell'ultimo episodio di una
serie, questa volta punta il dito contro l'amministrazione comunale,
e sottolinea: «Il sindaco e l'amministrazione come pensano di
programmare gli interventi nelle marine? Il piano triennale delle
opere pubbliche, pubblicato dal Comune di Nardò, indica per il
2009 il periodo individuato per la seconda trance di lavori nelle
piazzette. L'argomento è tornato d'attualità con le
dichiarazioni riportate dalla stampa, attraverso le quali è
stato reso noto il fatto che che la mancata realizzazione della fogna
bianca nella zona Nardò- Pagani sia scaturito dall'esigenza di
far realizzare, prioritariamente, le piazzette di Santa Maria e Santa
Caterina. Fermo restando che la priorità tra fogna bianca e
restyling delle marine appare dettata più da esigenze
elettorali che dalla volontà di compiere lavori a regola
d'arte, ci chiediamo innanzitutto come verranno svolti i lavori? E
poi, da dove verranno presi i soldi? Saranno soldi recuperati da
risparmi di gestione, finanziamenti, o dalle tasse dirette che
gravano sulle famiglie di Nardò? Considerando l'attuale
condizione delle famiglie, è plausibile spendere oltre tre
milioni di euro per completare l'opera? E infine, le marine hanno
evidenziato anch'esse delle forti criticità, come i cestini
ghigliottina, l'amministrazione pensa di proseguire con le stesse
scelte progettuali?».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Una polemica che non si
placa, su cui insiste il consigliere delegato alle marine, <strong>Giuseppe
Zacà</strong>: «Considerando che il primo intervento ha avuto
tempistiche tali da comportare enormi danni alle attività
economiche e ai residenti, ci chiediamo che intendimenti abbia
l'amministrazione comunale. Se, anche questa volta, magari
approfittando della coincidenza con un'altra tornata elettorale,
aprirà i cantieri senza concertare nulla con gli operatori
della zona e i villeggianti o se deciderà di applicare un
metodo diverso». E proprio sul metodo e sul rapporto con i
cittadini si concentra l'attenzione di An: «Chiediamo - precisa
<strong>Eugenio Gioffreda Chetta</strong>, presidente del locale circolo di An
- che l'amministrazione comunale stabilisca un serio calendario e ne
dia conoscenza agli operatori della zona, e soprattutto alle agenzie
immobiliari che si occupano di affittare gli appartamenti, in modo
che eventuali turisti, così come i residenti, non debbano
subìre le stesse sofferenze che hanno ingiustamente patito
durante i lavori del 2007. Dobbiamo evitare il ripetersi di brutte
figure, che vanificano il lavoro fatto, ad ogni livello, per attirare
i turisti. Non vorremmo che la coincidenza con altre campagne
elettorali produca nuovi cantieri d'immagine, che finiscono per
debilitare, proprio nei periodi di punta, l'offerta di ospitalità
di due delle marine di Nardò».</p>
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