Data pubblicazione: 03/10/2008 | CRONACA
Rottami di ferro e metalli, rubati da un deposito giudiziario: denunciati in tre
Lecce. In tre, due di Surbo e uno di Brindisi, di cui due già noti, avrebbero tentato di portare via vecchi rottami che si trovavano all'interno di un deposito giudiziario sulla provinciale che da Lecce porta a Torre Chianca. Denunciati a piede libero.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Rubano
rottami presso un deposito giudiziale. Per questo, in tre sono stati
denunciati. È successo nel pomeriggio di ieri, che in tre si
sono introdotti furtivamente all'interno di un'area di deposito
giudiziario, che si trova sulla strada provinciale che da Lecce
collega a Torre Chianca. La depositeria «Matarrelli» è
stata presa di mira da tre persone, O.R., di 57 anni, di Surbo,
incensurato, D.S., di 37 anni, di Surbo, già noto alle forze
dell'ordine, e G.D.G., di 49 anni di Brindisi, anche lui con
precedenti. Dopo aver cominciato a trafugare all'interno del
deposito, una telefonata giunta la servizio d'emergenza di polizia
113, ha segnalato la presenza di alcune persone intente a rubare
all'interno del deposito. A quel punto, gli agenti della Sezione
volanti giunti sul posto, dopo essere entrati all'interno dell'area,
dividendosi però su diversi fronti visto appunto la dimensione
piuttosto vasta del deposito, in un primo momento hanno notato e
bloccato i due individui di Surbo. I due, stavano caricando su una
motoape Piaggio, alcuni piccoli rottami. Nella parte sud dell'area,
invece, a circa 100 metri di distanza, è stato individuato il
terzo soggetto, il brindisino, anch'egli intento a girovagare tra i
rottami accanto a un furgone, con il quale il predetto era giunto sul
posto, e su cui probabilmente dopo avrebbe caricato i rottami
asportati. I tre sono stati denunciati a piede libero, perché
ritenuti responsabili del reato di tentato furto aggravato, come
concordato col sostituto procuratore di turno, il pubblico ministero
Antonio De Donno della Procura della Repubblica del Tribunale di
Lecce.</p>