di Giorgio Coluccia
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALLIPOLI (dal
corrispondente)</strong> | Stadio piccolo, scomodo, poco gradevole. È
un gran bel problema per il Gallipoli capolista in Prima Divisione
girone B. E non si tratta solo di dimensione o gusti. Il «Bianco»
è veramente una struttura inappropriata ai fasti calcistici
che da anni sta regalando il patron <strong>Vincenzo Barba</strong>, ex
sindaco, ex senatore e attuale onorevole del Pdl. Oggi, nel vetusto
Comunale, affacciato sulle dorate spiagge del Lido San Giovanni, c'è
l'agibilità - come evidenziano i vertici societari - ma la
casa del Gallipoli resta comunque inadeguata, angusta, per molti
versi fatiscente. Lo sanno bene i tifosi che dalle minuscole tribune
hanno una pessima visuale. I più vedono poco e nulla, le gesta
di Ginestra e Co. restano un miraggio. In tutti i sensi.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Non fa eccezione la
tribunetta centrale: una decina di scalini in calcestruzzo coperti da
esile tettoia dove gli spettatori si accalcano per sfuggire alle
raffiche di vento che, in inverno, soffia impietoso in una zona così
prossima al mare. Lo scirocco è un flagello con la pioggia che
cade mista a salsedine. In queste condizioni il fondo in erba
naturale resta una chimera e il ricorso al prato sintetico è
stata una scelta obbligata. Proprio la pioggia è diventato
l'incubo dei giornalisti. Dirottati in quella che una volta si
chiamava Tribuna Prato, per mancanza di postazione adeguata nella
Centrale, gli operatori di stampa e televisione, al pari degli
spaesati dirigenti della squadra ospite, sono esposti alle
intemperie. Sugli spalti, privi di copertura e sprovvisti di tribuna
stampa, si fa persino ricorso alle tendopoli per salvare telecamere e
taccuini dall'inclemenza del tempo. Inoltre, a breve, si dovrà
provvedere alla sua sostituzione con un altro prato sintetico
conforme al nuovo standard «Fifa 2 Star».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">E dire che, alcuni anni
fa, il Comune guidato dal sindaco <strong>Giuseppe Venneri</strong> (attualmente in carica) ha speso fior di quattrini in lavori di
ammodernamento: 910mila euro per prato artificiale, illuminazione,
recinzione e spogliatoi. Uno sforzo che non è bastato. La
città sogna la serie B, ma anche uno stadio degno di questo
nome. Qualcuno, in periodo di vacche così magre, suggerisce la
formula del project financing. Il sindaco Venneri non si discosta:
«L'ascesa del Gallipoli è stata talmente prepotente e
veloce che non ha dato il tempo all'amministrazione comunale di
adeguare la struttura. O meglio, i lavori sono stati fatti - osserva
- ma le migliorie apportate non sono sufficienti. Il futuro? A
cominciare dal fondo dovremo adattarci alle nuove regole per poter
continuare a giocare a Gallipoli, ma credo che non ci saranno
problemi perché il Comune si sta dando da fare».</p>