di Marco Palma
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">MAGLIE | Con una lettera aperta indirizzata a tutte le associazioni della città, il segretario del Partito Democratico magliese, Raffaele Cesari, sollecita una presa di coscienza collettiva della situazione di emergenza ambientale al fine di pervenire ad un’azione condivisa. «Le analisi effettuate da Arpa Puglia sulle emissioni in atmosfera prodotte da Copersalento – scrive Cesari – ed il successivo rifiuto dell’azienda di sottoporsi ai programmati test di verifica a causa delle ripetute anomalie tecniche dell’impianto, hanno dato definitiva certezza ai dubbi e ai sospetti che le popolazioni di Maglie e dell’intero territorio vicino nutrivano da anni. Il coinceneritore, posto a ridosso del centro urbano, sprigiona diossine e fumi nocivi per l’ambiente circostante e la salute delle persone. Nessuno, ormai, può ragionevolmente negare che quell’impianto non risponda ai criteri della migliore tecnologia disponibile e che, se non adeguato in tempi rapidi, dovrà essere immediatamente dimesso. Una struttura di quel tipo, mal funzionante e obsoleta, costituisce fonte di grave rischio e pericolo, sia che bruci Cdr, sia che bruci sansa o altro tipo di rifiuto combustibile». Risale al 16 settembre scorso l’ultimo intervento di Raffaele Cesari nel quale, il segretario del Partito Democratico di Maglie, ha evidenziato che i guasti tecnici riportati dalla Copersalento non consentirono di effettuare i rilievi per dimostrare che il dato del mese di maggio, rilevato dalla Arpa Puglia, relativo alla presenza di diossina superiore del 420 per cento ai limiti di legge, fosse inesatto. «Sembra strano, ma noi tutti abbiamo respirato diossina, stiamo respirando ancora la diossina, forse mangiamo anche la diossina attraverso i prodotti agricoli delle zone vicine allo stabilimento, ma il problema – diceva Cesari nell’ultimo intervento fatto lo scorso 16 settembre – riguarda tutti e non si presta ad interpretazioni di ordine ideologico o partitico, se non si vuole essere assassini di se stessi».<br /><br />A distanza di pochi giorni, Raffaele Cesari prosegue la sua protesta al fine di salvaguardare l’ambiente ma, prima di ogni cosa, la salute dei cittadini del comune di Maglie e dei comuni limitrofi. «Il Circolo di Maglie del Partito Democratico – continua Cesari – ha chiesto pubblicamente a Copersalento di rinunciare al piano di gestione che esclude - ma solo per i prossimi sei mesi – l’utilizzo del Cdr, di attivare le dovute garanzie a tutela dell’occupazione, di dare immediato corso ad ogni azione e intervento per adeguare i suoi impianti alle condizioni e prescrizione che la legge e le autorizzazioni amministrative dettano in funzione di salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica. Ma la nostra azione, da sola, non è sufficiente. È decisivo che questa battaglia faccia un salto di qualità, che si allarghi sulla vicenda un’ampia e diffusa consapevolezza della cittadinanza e, soprattutto, si apra una grande mobilitazione popolare sulle iniziative da assumere in fretta a tutela dell’ambiente e della salute». Come è ben noto, non è possibile dimostrare scientificamente l’incisività dell’emissione dei gas prodotti dall’inceneritore sull’aumento dei casi di tumore ma, sicuramente, si sa che la diossina liberata nell’aria nuoce gravemente alla salute dell’uomo e, tramite etere, si può trasmettere anche agli animali e ai prodotti agricoli che, una volta contagiati, rappresentano un pericolo non indifferente per l’incolumità di chi ne fa uso.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">Prosegue Cesari: «Auspichiamo, quindi, un’assunzione di responsabilità collettiva da parte delle associazioni presenti sul territorio, una comune presa di coscienza della situazione di emergenza, un’azione corale e condivisa. Perché la questione è grave, riguarda la salute di tutti i cittadini indistintamente e non può essere rinviata oltre. In questa città in tanti, e per troppo lungo tempo, siamo stati colpevolmente in silenzio. Ma non per questo siamo condannati a respirare diossine o gas venefici oppure a vivere accanto a centrali di incenerimento di rifiuti se queste non offrono ampie garanzie di sicurezza. E nulla può essere imposto in nome di superiori interessi o convenienze quando è in gioco la salute pubblica. È il momento di dire basta! Facciamo sentire – conclude il segretario del Partito Democratico, Cesari – con forza e senza paura la nostra voce, pretendiamo rispetto e garanzie per la salute nostra e delle generazioni che verranno, partecipiamo tutti a questa importantissima e civilissima battaglia. Perché ora sappiamo e non possiamo più far finta di niente».</p>