Data pubblicazione: 02/10/2008 | ATTUALITÀ
Zone franche urbane, individuate 22 città, tra cui Lecce. Favorite le imprese
Anche il capoluogo tra le città che potranno beneficiare del contributo. Soddisfazione da entrambe le parti politiche, ma Rotundo si dispiace che il quartiere «San Pio» non rientri. Polemiche sui meriti, da Lisi, a Rotundo e Bellanova.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | In arrivo
50 milioni di euro per lo sviluppo delle zone franche urbane. La
notizia arriva direttamente dal Dipartimento delle politiche di
sviluppo del ministero dello Sviluppo economico. Interessate 22 zone
franche urbane, in 11 regioni d'Italia, fra cui la Puglia. Il
contributo è finalizzato alla nascita di imprese di piccole e
medie dimensioni entro il 2009. La città di Lecce compare così
tra le 22, come sottolinea lo stesso deputato di Alleanza Nazionale,
<strong>Ugo Lisi</strong>: «Ventidue zone franche urbane all'interno di
città grandi, medie e piccole in 11 regioni d’Italia, tra
cui la Puglia - sottolinea Lisi - avranno diritto a incentivi e
agevolazioni fiscali e previdenziali, per una cifra pari a 50milioni
di euro l'anno, per nuove attività economiche, soprattutto
piccole e micro imprese costituite entro il 2009. Si prevede che gli
incentivi e le agevolazioni potranno essere concretamente erogati già
entro la prossima primavera. Con l'avvio delle zone franche urbane -
insiste il deputato - si darà una significativa risposta al
disagio socio-economico delle aree a maggior tasso di disoccupazione.
Gli incentivi e le agevolazioni previsti per le zone franche, già
sperimentate con successo in Francia e autorizzate dall'Unione
Europea, sosterranno la creazione di nuova imprenditorialità e
faranno parte di nuovi strumenti normativi per rilanciare
l'intervento nel Mezzogiorno d’Italia e in altre aree deboli del
Paese. Inoltre, l’esecutivo di governo è già al
lavoro per fare sì che questa misura venga estesa anche
successivamente all’anno 2009. Tra le 22 zone franche urbane,
selezionate tra 64 proposte sulla base di una serie di indicatori di
disagio socioeconomico da un Gruppo tecnico di esperti del
Dipartimento, figurano - prosegue il vicepresidente della Commissione
bicamerale per le Questioni regionali - per quanto riguarda la
Regione Puglia, le città di Lecce, Taranto e Andria. Il
Governo, ancora una volta, ha dimostrato sensibilità nei
confronti delle problematiche del Sud e, in particolar modo di Lecce,
il Salento e la Puglia intera, recependo le richieste del nostro
territorio e, anche grazie ai suggerimenti della classe politica, ha
ritenuto opportuno incentivare le nostre realtà
imprenditoriali. Un importante passo in avanti - conclude Lisi - e
un notevole riconoscimento per la salvaguardia ed il rilancio
dell’intero settore produttivo».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Dal centrosinistra, viva
soddisfazione è stata espressa da <strong>Antonio Rotundo</strong>, de
L'Unione: «Esprimo viva soddisfazione per la scelta del
Dipartimento Politiche di Sviluppo Economico di individuare la Zona
Franca Urbana di Lecce fra le 22 zfu selezionate nel nostro Paese. Si
tratta di uno strumento di grande rilevanza, già sperimentato
in modo positivo in Francia, che dà una risposta forte al
disagio socio-economico delle zone a maggiore tasso di
disoccupazione. È la prima sperimentazione che si fa nel
nostro Paese. È stato, infatti, il Governo Prodi con la
Finanziaria 2008 ad istituire in Italia le Zone Franche Urbane
prevedendo sgravi fiscali e agevolazioni per le piccole e micro
imprese con lo scopo di contrastare i fenomeni di esclusione sociale
e favorire l’integrazione con la crescita dell’occupazione
soprattutto giovanile e femminile. A Lecce sono state incluse nella
Zfu le aree della 167 A-B-C. Oggi, alla luce di tale importante
approvazione rimane, comunque, forte il rammarico per la esclusione
del Quartiere San Pio che viene privato di agevolazioni e aiuti a cui
invece avrebbe avuto diritto».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Dello stesso parere anche
l'onorevole <strong>Teresa Bellanova</strong> (Pd): «Quelle per le zone
franche sono le uniche risorse individuate per il Mezzogiorno, e si
devono a provvedimenti del Governo Prodi. È di grande
importanza la presenza di Lecce tra queste zone, visto che potranno
beneficiare di incentivi e agevolazioni fiscali e previdenziali. Sarà
possibile favorire la nascita di nuove piccole e micro imprese, che
potranno beneficiare di esenzione dalle imposte sui redditi per
cinque anni, esenzione dall'Irap, esenzione dall'Ici, esonero dal
versamento dei contributi previdenziali. Fu il centrosinistra a
sollecitare il Comune di Lecce perché portasse a termine le
procedure per individuare le zone franche all'interno della città.
Ancora una volta la politica del Governo Prodi si è dimostrata
la più effice per il Mezzogiorno, e l'azione del
centrosinistra salentino la più lungimirante. Aspettiamo che
il Governo di centrodestra ampli le risorse destinate a questo
capitolo».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>«AGEVOLAZIONE SU
IRAP E ICI»</strong> | «Il ministero per lo Sviluppo economico
ed il Comitato interministeriale per la programmazione economica
(Cipe) hanno individuato nell’ambito territoriale del Comune di
Lecce una delle 22 Zone Franche Urbane (tre in Puglia), cioè
zone urbane destinatarie di incentivi ed agevolazioni fiscali e
previdenziali a favore di nuove attività economiche,
soprattutto piccole e micro imprese costituite a partire dal 1
gennaio 2008. Le Zone Franche Urbane sono previste dai commi 340 e
seguenti dell’articolo numero 1 della Legge 296/2006, come
modificati dalla Legge 244/2007, ndr). Le agevolazioni consistono,
tra l’altro, nell’esenzione delle imposte sui redditi per 5 anni,
nell’esenzione dall’Irap, nell’esenzione dall’Ici e
nell’esonero dal versamenti dei contributi previdenziali. L’ambito
territoriale interessato è quello della Zona 167A ed in
particolare dei rioni San Sabino e Stadio, compreso esattamente nel
perimetro già individuato per i Contratti di Quartiere. Credo
che questa notizia - afferma con soddisfazione il sindaco Paolo
Perrone - ci consenta di completare definitivamente una pagina di
storia della città. Un lavoro strategico complessivo e le
recentissime novità sui Contratti di Quartiere e sulle Zone
Franche sono gli strumenti che permettono di far voltare pagina alla
periferia della città di Lecce. Se i Contratti di Quartiere
sono il contenitore, le Zone Franche sono il contenuto, in un
discorso complessivo di felici politiche per il territorio urbano.
Grazie a questi incentivi ed a queste agevolazioni possiamo disporre
di uno straordinario mezzo di rigenerazione socio-economica di zone
difficili e che nel nostro caso riguardano circa 25 mila abitanti,
cioè un quarto della popolazione leccese complessiva». E
sempre sulle Zfu il vicesindaco Adriana Poli Bortone: «Siamo
enormemente soddisfatti - sottolinea - la periferia di Lecce non sarà
mai più un’area depressa. Senza mezzi termini, è
giusto dire che si chiude un’epoca per la periferia, o meglio se ne
apre un’altra sulla strada dello sviluppo e della crescita.
Peraltro, mi pare che Lecce ormai sia un esempio in Italia per le
buone prassi amministrative. La concorrenza è stata molto
agguerrita ed il tempo a disposizione dei nostri uffici è
stato molto esiguo. Ma anche in questo caso siamo riusciti a fare
nostra una opportunità molto importante».</p>
<p> </p>