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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Videopoker
«truccati» banditi dalle fiamme gialle. Si tratta di
un'operazione che i militari hanno condotto per smascherare delle
macchinette fuorilegge, che anziché essere innocui
videogiochi, si trasformavano in giochi d'azzardo. I videopoker,
proprio perché «video» altro non sono che circuiti
integrati e schede video e audio, con processori che li fanno
eseguire. Però il fatto è che le macchinette avevano
una doppia faccia, tranquillamente cambiabile con un click da
telecomando. Siamo ben lontani dalle normali scommesse, tipo quella
al Sisal Matchpoint di via Vernole a Lecce, dove un fortunato, dopo
aver puntato 50 euro, su otto gare, pronosticando il successo esterno
della Roma, ha vinto 9.539 euro, con una serie di under, goal, e
over. Qui il discorso è completamente differente perché
non si vinceva quasi mai, e le macchinette funzionavano praticamente
facendo sempre finire male le giocate. Per carita, non è che
si perdeva sempre, ma i finanzieri, paragonando una giocata normale,
a una effettuata da un patito del poker, si sono resi conto che la
programmazione di quei chip era tutt'altro che onesta. Si potevano
vincere poche decine di euro, ma gli avventori più accaniti
hanno portato alla rovina le rispettive famiglie, mogli e madri
preoccupate da quel fiume di danaro che andava a finire nelle casse
dei gestori. Nei locali, i videopoker sono particolarmente diffusi,
specie nei bar, e di macchinette ce ne sono anche più di due.
Ogni giorno l'incasso degli esercenti era notevole, e spesso quei
guadagni erano esenti da ogni versamento di imposta, tanto che ha
fatto scattare, al seguito di controlli, denunce a manetta. 27, per
la precisione, a cui ne vanno aggiunti altri 24, che tra poco vedremo
perché. I controlli sono stati effettuati in diversi comuni
tra cui, oltre al capoluogo, Galatina, Novoli, Carmiano, Gallipoli,
Alliste, Magliano, Alessano, Melissano, Casarano.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Entrando nello specifico
dei dati, i finanzieri del Comando provinciale di Lecce della Guardia
di finanza, hanno sequestrato 37 videopoker, 46 giochi e denaro
contante. Un'azione repressiva che è scaturita solo a seguito
di una incisiva e vasta serie di controlli operati dalle fiamme
gialle in tutta la provincia di Lecce. I finanzieri hanno sequestrato
37 apparecchi che riproducono il gioco del poker con le sue regole
fondamentali, e oltre milleduecento euro, rinvenuti all'interno dei
dispositivi. Quel denaro i finanzieri, ovviamente, visto che stava
negli appositi contenitori all'interno, è stato ritenuto
provento dell'attività illecita. 46 videogiochi non avevano
neppure le dovute autorizzazioni. Gli esercenti segnalati alle
autorità competenti sono stati 48, dei quali 24 sono stati
denunciati all'autorità giudiziaria con l'accusa di violazione
penale riguardante l'esercizio del gioco d'azzardo, e 24 segnalati
all'amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, per irregolarità
di natura amministrativa. Tre, inoltre, sono stati i soggetti colti
in flagranza mentre si dedicavano al gioco d'azzardo, che sono stati
denunciati all'autorità giudiziaria. La detenzione dei
videopoker, hanno sottolineato questa mattina o comunque di
apparecchi che ne riproducono le sue regole fondamentali, è
illegale, atteso che tali congegni hanno insita la scommessa o
consentono vincite puramente aleatorie, di un qualsiasi premio in
denaro, o vincite di valore superiore a 100 euro.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">L'azione ispettiva della
Guardia di finanza nello specifico settore mira, da un canto, a
tutelare i giocatori dall'uso di videopoker, che dovevano essere
definitivamente rimossi il 31 maggio del 2004, o di apparecchi privi
delle autorizzazioni amministrative, in coerenza con le funzioni di
polizia economico-finanziaria a salvaguardare gli operatori, gestori
ed esercenti, che svolgono la propria attività fornendo
servizi di gioco legalmente, e che vedono aggrediti i propri
interessi dalla sleale concorrenza, di soggetti che favoriscono il
gioco d'azzardo, o che realizzano cospicui incassi, non assoggettati
alla tassazione, prevista in materia, e cioè l'imposta sugli
intrattenimenti.</p>
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