Data pubblicazione: 01/10/2008 | CRONACA
Evadono il fisco con l'emissione di fatture per 5 milioni di euro, in due in manette
Tricase. La truffa ai danni del fisco sarebbe stata compiuta un imprenditore del basso Salento, già noto ai finanzieri per aver prodotto circa 40mila paia di calze griffate false circa un anno fa. Con un imprenditore compiacente avrebbe emesso fatture false.
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>TRICASE</strong> | Due nei guai, perché
ritenuti responsabili dell'emissione di fatture false. Una frode al
fisco che è costato l'arresto, quanto meno per ora, a due
imprenditori del sud Salento. Uno titolare di una ditta di calze,
l'altra che avrebbe fatto da prestanome per l'emissione delle
fatture. In manette sono finiti Rocco Amelio Vincenti, di 47 anni, di
Specchia, e Antonio Forcella, di 61 anni, residente a Tricase. Si
tratta di un'operazione che i militari della tenenza di Tricase,
diretti dal tenente Giuseppe Giordano, hanno portato avanti dopo
l'incursione fatta circa un anno fa, nel scorso mese di ottobre.
All'epoca dei fatti, le fiamme gialle del basso Salento, coordinate
dal Comando provinciale di Lecce, sequestrarono diverse migliaia di
calze. In questi ultimi giorni, però i controlli si sono fatti
serrati e i militari sono tornati sul luogo in cui furono sequestrate
le calze con marchi contraffatti. Questa volta però per via
delle tasse. Da una parte l'imprenditore delle calze, che è
stato tratto in arresto e condotto presso la casa circondariale di
Lecce, Borgo San Nicola, dall'altra un imprenditore che invece ha
ottenuto i domiciliari. Due industrie completamente differenti. Ma in
realtà, stando a quanto al momento accertato dai finanzieri,
il titolare della fabbrica delle calze sarebbe stato anche quello che
avrebbe gestito il giro delle fatture, attraverso però questa
seconda persona che avrebbe emesso le fatture quasi fosse un
prestanome. Ed ecco le cifre. I due avrebbero effettuato fatturazioni
inesistenti per circa 3,5 milioni di euro che sarebbero serviti per
recuperare sull'acquisto di materie prime. Poi, altri 1,5 milioni di
euro sarebbero invece stati fatturati per smorzare l'effetto tassa
sulla dichiarazione dei redditi. Entrambi residenti nei comuni
limitrofi la zona di Tricase sono ora nei guai con l'accusa di reati
in materia fiscale. Quella dei finanzieri del basso Salento è
l'ultima operazione a cui si è arrivati all'esito di complesse
attività d'indagine riguardanti anche il fenomeno della
contraffazione dei marchi e caratterizzate da una dettagliata analisi
economica e finanziaria. I due sono rispettivamente difesi dagli
avvocati Francesco Fasano di Racale, e Giovanni Crisostoma.</p>
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