Data pubblicazione: 01/10/2008 | POLITICA
Finale inaspettato al consiglio comunale di Otranto. La minoranza abbandona l’aula
Gli esponenti di opposizione, facenti riferimento al gruppo «Alleanza per Otranto», hanno abbandonato il consiglio comunale di lunedì scorso in seguito ad un intervento del proprio capogruppo, Corrado Sammarruco, non gradito dalla maggioranza.
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>OTRANTO</strong> | Finale inaspettato per il consiglio comunale otrantino di lunedì scorso. Il clima all’interno dell’organo comunale più importante era degenerato da molto tempo ma il culmine di queste controversie tra consiglieri comunali è avvenuto durante l’ultima seduta. Gli esponenti dell’opposizione cittadina, facenti riferimento al gruppo «Alleanza per Otranto», hanno abbandonato l’aula consigliare, a seguito di una polemica scaturita dall’intervento del proprio capogruppo, <strong>Corrado Sammarruco</strong>. In seguito al «colpo di scena» del gruppo di opposizione che ha lasciato tutti senza parole, la maggioranza ha espresso il voto in bilancio senza il parere dell’altra sponda dell’assise consigliare. Sammarruco, capogruppo di opposizione, ha a lungo argomentato circa la discontinuità tra maggioranza e minoranza che non dà la possibilità di trovare un accordo tra le due componenti cittadine. La tensione in aula ha raggiunto i limiti quando il consigliere di opposizione ha invitato la maggioranza a far emergere dall’alleanza amministrativa «qualcosa di sinistra». L’apoteosi si è avuta in seguito alla citazione della «Valle delle memorie» che ha generato la reazione immediata della maggioranza che ha invitato Corrado Sammarruco ad usare rispetto. Valle delle memorie, un nome che ha generato un continuo vociare in aula che non ha concesso il regolare svolgimento della seduta. Sammarruco ha chiesto, poi, l’intervento del presidente del consiglio comunale perché richiamasse all’ordine tutti i consiglieri e perché gli concedesse di concludere l’intervento al termine del quale la minoranza ha abbandonato l’aula consigliare indignata dal comportamento assunto dalla maggioranza. I rimasti hanno poi votato e chiuso la seduta autonomamente. L’episodio verificatosi, però, rappresenta un punto negativo nella storia del Comune di Otranto. In alcuni casi sarebbe opportuno interrompere tempestivamente la seduta per creare nuovamente le condizioni adatte affinché essa sia portata a compimento. Per non parlare, poi, delle regole democratiche che impongono di tener conto della minoranza in qualsiasi Istituzione e di prestare attenzione a qualsiasi interlocutore anche se quest’ultimo stia dicendo cose non condivisibili ma comunque obiettabili.</p>