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Il leccese Danilo Antonaci, 32 anni,dopo essersi intrufolato nell'ex manifattura Tabacchi insieme al suo complice,il 44enne Francesco Mugo, viene travolto da una scossa elettrica di 20mila volt.Ricovero e prognosi riservata per il primo.

di Ilaria Panico

LECCE | Poteva finire in tragedia la vicenda di Danilo Antonaci, leccese di 32 anni, che nel rapinare un deposito dell’ex Manifattura Tabacchi del rione San Pio di Lecce, stava per trovare la morte. Infatti, Danilo, intrufolatosi in una cabina elettrica dell’Enel, credendo fosse spenta, ha subìto una scarica elettrica da 20mila volt. A salvarlo la sua reazione nervosa grazie alla quale ha potuto staccarsi dalla morsa della corrente, oltre all’aiuto del complice Francesco Mugo, 44anni anche lui di Lecce, che lo ha tirato fuori dalla cabina. I due ladri sembra fossero entrati in quel magazzino attorno alle 8.30 del mattino per portare via metalli e cavi di rame, per cui esiste un fervido e ricco mercato, ma data la condizione agonizzante del suo compagno dopo la scossa, Francesco ha chiamato senza esitare i soccorsi, sapendo già che questo avrebbe compromesso la loro stessa libertà. I medici del 118, pervenuti sul luogo, hanno trovato il giovane in gravi condizioni, con il 40 per cento del corpo ustionato e l’hanno immediatamente ricoverato al reparto «grandi ustionati» dell’ospedale «Perrino» di Brindisi, in prognosi riservata. Insieme a  loro sono intervenuti sul posto anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, i poliziotti della questura e gli agenti della polizia municipale che, dopo aver trovato una borsa con gli «attrezzi del mestiere» hanno dichiarato in arresti domiciliari i due protagonisti di questa sfortunata e assieme fortunata vicenda.

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