Data pubblicazione: 01/10/2008 | CRONACA
Riversava i liquami reflui dell'autospurgo in un tombino di via Giorgione
Lecce. Cinque denunce dal Corpo forestale. Un uomo di Cavallino è finito nei guai perché nella notte ha riversato i liquami del proprio autospurgo in un tombino. Quattro di Squinzano costruivano manufatti in una zona a vincolo paesaggistico.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Cinque
denunce contro i reati in ogni forma di inquinamento. In particolare,
nei guai è finito un uomo che ha utilizzato un tombino della
fognatura, per scaricare i reflui del proprio autospurgo. La scoperta
è stata fatta dagli agenti del Comando stazione di Lecce,
diretti dal Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato.
Proprio questa notte, gli agenti hanno sorpreso un uomo in via
Giorgione, che dal bocchettone posteriore del suo autospurgo stava
riversando in un tombino pubblico alcuni liquami fognari. La zona è
piuttosto periferica in città, perché si trova tra la
tangenziale est, e la strada statale 16, nei pressi di via Vecchia
Lizzanello. Il proprietario dell'autospurgo, originario di San
Cesario, e residente a Cavallino, è stato denunciato con
l'accusa di scarico abusivo di reflui fognari.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">E sempre ieri, gli agenti
del Comando stazione di Lecce hanno denunciato quattro persone
residenti a Squinzano. Avrebbero costruito su un terreno dove vige un
divieto piuttosto chiaro. I quattro sono stati così denunciati
perché su quel terreno di circa 500 metri quadrati, che si
trova in località «Rauccio» e di cui sono
proprietari, hanno realizzato diverse unità di manufatti
edilizi per una superficie complessiva di circa 50 metri quadrati, in
assenza del permesso di costruire. La zona che è sottoposta a
vincolo paesaggistico è stata posta sotto sequestro.</p>