di Giorgio Coluccia
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALLIPOLI </strong>| Il
Gallipoli pensa alla sesta fatica stagionale. Come previsto, c'è
stata la ripresa della preparazione in vista della sfida interna con
la Paganese. Volti distesi e sorridenti; e non poteva essere
altrimenti. I giallorossi prendono punti, tredici fin qui, un po'
ovunque. In casa e fuori. Giocano, creano e cercano il risultato,
sempre e comunque: e i sette punti ottenuti sin qui nei tre match
disputati lontano dal campo amico confermano il concetto. Ed è
proprio questo il dato più brillante: che, in qualche modo,
cancella anche quelle difficoltà incontrate nello scorso
torneo dalla formazione allenata prima da Bonetti e poi da Patania,
assolutamente disastrosa in trasferta. Mister Giannini ha impresso la
sua impronta, dando al gruppo una mentalità più
arcigna, un passo più ferreo, una personalità più
spiccata. Questo Gallipoli è più squadra.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Dopo la vittoria di
Perugia, il volto più felice, che esprime al meglio la
condizione generale dei salentini è quello di Francesco Di
Gennaro, il quale, proprio al Curi, ha rotto il digiuno di reti. E
con un gol pesante. Lo aveva detto e promesso, fatto e mantenuto. In
Umbria, dopo ben 380' di campionato, il bomber napoletano ha firmato
di testa il primo sigillo. Una rete festeggiata rivolgendosi prima
alla curva dei tifosi jonici, poi alla tribuna mimando con le mani il
pancione: un gesto per l'amica Livia, moglie del compagno Gaetano
Vastola, che è al settimo mese di gravidanza. Un digiuno
spaventosamente lungo, che per un attaccante può essere, in
certi casi, letale. Il gol è l'ossigeno, la gioia più
grande. Non trovare la strada giusta è un bel guaio. Il
digiuno dell'attaccante giallorosso è durato 7 mesi e 18
giorni: l'ultima risale al 10 febbraio 2008, gol del 2-0 in
Gallipoli-Lanciano. In quella occasione firmò il suo 13esimo
gol. Poi il buio più pesto, anch'esso fu avvolto e incatenato
dalla crisi che colpì i salentini, i quali persero pure il
treno play off, chiudendo in nona piazza. Da allora e sino a scorsa
domenica, l'attaccante napoletano aveva messo a segno solo una rete:
lo scorso 9 agosto al Bianco, nel primo turno di coppa Italia Tim
vinto dal Gallipoli per 3-2 sul Bacoli Sibilla.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">In estate il bomber non è
certamente rimasto tranquillo. Dopo un fantastico girone di andata,
il cannoniere giallorosso era finito nel taccuini di molte società
di serie superiore, tanto da costringere il presidente Barba a
«blindarlo» con un investimento di 1,2 milioni di euro,
per l'acquisizione della metà del cartellino della Lucchese
(circa 700 mila), oltre all'allungamento e all'adeguamento del
contratto triennale. Ma il brutto girone di ritorno ha poi
raffreddato gli interessi in sede di mercato e al club jonico non
sono mai giunte vere e proprie offerte di acquisto. Ha influito anche
il prezzo fissato da Barba per il cartellino dell'attaccante campano:
2 milioni di euro. In queste settimane il numero 9 giallorosso era
ricorso anche a diversi riti scaramantici. A parte la collana d'oro e
di perle di nonna Lina, nell'ultima settimana Di Gennaro si è
presentato agli allenamenti e alla partitella amichevole contro il
Racale con una vistosa fascia bianca nei capelli. Una fascia molto
particolare, confezionata da lui stesso prima di ogni allenamento con
delle garze dello spogliatoio. Ha portato bene, benissimo. Finalmente
il «Dige» è tornato.</p>