Data pubblicazione: 30/09/2008 | INTERVENTI
Antonica: «Pepe deve essere più attento prima di accusare l’amministrazione»
Quattro giorni fa il consigliere Antonio Pepe ha accusato duramente l’amministrazione comunale di Galatina in merito alla mal gestione dei soldi pubblici. Il sindaco non tarda a rispondere e dopo poche ore arriva la replica di Pepe.
<p style="text-align: justify;"><strong>GALATINA</strong> | Dopo le dure accuse rivolte quattro giorni fa dal consigliere Antonio Pepe al sindaco di Galatina, Sandra Antonica, sulle presunte inutili spese da parte del comune (<a href="http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1333"><strong>http://lecce.reteluna.it/portale/articolo.php?id=1333</strong></a>), arriva la risposta da parte dell’amministrazione comunale, guidata da Antonica, che dichiara: «Nessun incarico è mai stato affidato dal comune di Galatina per consulenza a nessun esperto in economia dei servizi pubblici. O meglio, nessun incarico di consulenze è mai stato affidato dall’amministrazione Antonica in due anni di mandato, eccezion fatta per la prosecuzione di un incarico affidato dal sindaco Garrisi nell’ambito dei Servizi sociali, come accertato dall’indagine ministeriale conclusasi qualche mese or sono, i cui dati sono pubblici e facilmente consultabili da chiunque. Di questo il consigliere Pepe ha, o avrebbe potuto avere, perfettamente conoscenza, applicando un minimo di diligenza, ma ha preferito camuffare la realtà, scambiando una pretesa giudiziaria per verità, senza averne valutata la fondatezza. Nelle righe scritte da Antonica, si evince un elogio dell’operato svolto dall’amministrazione «ben oculata nell’impiego delle risorse, che investe solo per ottenere risultati vantaggiosi per la città, come il perfetto funzionamento degli uffici e il sistema informatico di controllo delle determine, ottimo esempio di organizzazione. Antonica, invita il consigliere Pepe ad essere più attento prima di parlare. Ma Pepe scrive subito una lettera aperta per rispondere al sindaco: «Gli atti depositati contengono una certificazione rilasciata dal direttore generale che non lascerebbe alcun dubbio circa l’avvenuto conferimento dell’incarico ed il lavoro svolto dal professionista, e che evidenzia, quindi, un rapporto intercorso tra lo stesso e l’amministrazione comunale, per il tramite del direttore generale. Se poi l’amministrazione, o peggio ancora, il sindaco, non è a conoscenza di ciò che fa quest’ultimo, o se quest’ultimo si sostituisce a loro nell’esercizio delle sue funzioni, è estremamente grave. Il consiglio comunale del 30.04.2008 – continua Pepe - ha respinto la proposta transattiva già deliberata dalla giunta bocciando, di fatto, l’operato del sindaco e dimostrando che coloro che intendevano sottrarsi alle risultanze dell’autorità giudiziaria erano i componenti dell’esecutivo e non di certo il sottoscritto. Senza tralasciare il fatto che il tutto, comunque, è ancora sospeso in attesa dell’eventuale ulteriore grado di giudizio, atteso che non è stata ancora posta la parola fine all’accaduto».</p>