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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 30/09/2008 | POLITICA
Gli stabilimenti balneari da oggi non si toccano. La decisione dalla Regione
Il Consiglio regionale ha approvato un modifica della legge 10 del 2007. Gli operatori degli stabilimenti balneari potranno lasciare alcune strutture fino alla successiva stagione. La Corta Costituzionale, in passato, aveva sentenziato diversamente.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>BARI</strong> | Alcune strutture degli stabilimenti balneari non fisse, da oggi, potranno rimanese al loro posto anche nel periodo invernale quando sono praticamente in disuso. La novit&agrave;, che far&agrave; felice molti operatori del settore &egrave; arrivata direttamente da Bari, a seguito di approvazione da parte della Giunta Vendola. Un progetto che potremmo definire bipartisan, visto che trovato apprezzamento sia da sinistra che da destra. Il consigliere del gruppo politico del Partito della libert&agrave;, <strong>Saverio Congedo</strong>, ad esempio, dall'opposizione, esprime la sua soddisfazione per la legge appena approvata: &laquo;Finalmente la Regione di Vendola, invece di perseguitare gli stabilimenti balneari che pure costituiscono un importante fattore del suo &ldquo;appeal&rdquo; turistico, ha legiferato a loro favore eliminando l&rsquo;assurdit&agrave; dell&rsquo;obbligo di rimozione ad ogni fine di stagione delle loro strutture non fisse. Un provvedimento positivo che corona adeguatamente una battaglia soprattutto della minoranza di centrodestra in Consiglio regionale, cui speriamo seguano nel prossimo anno regolamentazioni meno astruse e punitive nei confronti di operatori che rendono un prezioso servizio alla qualit&agrave; della nostra accoglienza&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Un apprezzamento che allo stesso modo di Congedo arriva anche dal Partito democratico, per bocca di <strong>Antonio Maniglio</strong>, secondo il quale si tratta di un'opportunit&agrave; in pi&ugrave; per le imprese turistiche: &laquo;Finisce l&rsquo;incertezza per gli stabilimenti balneari. La leggina approvata oggi supera i rilievi avanzati di fronte alla Corte Costituzionale in merito alla legge 10 del 2007 e consente ai titolari di concessione di mantenere le strutture amovibili per l&rsquo;intero anno. &Egrave; positivo, naturalmente, il voto unanime del Consiglio regionale, ma la corsa ad appuntarsi le medagliette &egrave; un po&rsquo; ridicola, oltre che infondata nei fatti. Ricordo a me stesso che la prima norma che autorizzava il mantenimento delle strutture &egrave; merito del centrosinistra ed &egrave; del 2006 (legge numero 17, articolo 11, ndr). Tale norma per&ograve; contrastava con le previsioni del Putt (Piano urbanistico tematico territoriale), approvato nel 2000 dal governo di centrodestra, che consentiva solo il &laquo;carattere stagionale&raquo; delle strutture. Per tale motivo il 28 marzo 2007 presentai in commissione bilancio un emendamento che superava le contraddizioni con il Putt e che, approvato anche dal Consiglio, divent&ograve; l&rsquo;articolo 42 della legge 10 del 2007, ossia quello impugnato dal governo nazionale di fronte all&rsquo;alta corte&raquo;. Maniglio sottolinea ancora: &laquo;Oggi, finalmente, abbiamo messo un punto fermo modificando le norma del Putt e mettendo al riparo la norma regionale da nuove impugnative. Ma soprattutto diamo una certezza agli imprenditori turistici che non saranno costretti a smontare e rimontare i loro stabilimenti con evidente risparmio delle spese. E questo, alla fine, &egrave; ci&ograve; che conta&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Un sostegno bipartisan, si diceva, che trova l'accoglimento anche del capogruppo di Forza Italia, <strong>Rocco Palese</strong>: &laquo;Esprimiamo grande soddisfazione per l&rsquo;approvazione da parte del Consiglio regionale del provvedimento che consente ai gestori degli stabilimenti balneari autorizzati di mantenere le strutture funzionali alla loro attivit&agrave; anche nel periodo invernale. Proprio per facilitare e rendere possibile l&rsquo;approvazione veloce dell&rsquo;articolo unico della legge entro la data di oggi, nei giorni scorsi, coerentemente con quanto pi&ugrave; volte auspicato e sollecitato, ci eravamo fatti promotori della riunione urgente della quinta commissione consiliare, trovando la condivisione e la disponibilit&agrave; anche del presidente Pietro Mita e del presidente del Consiglio Pietro Pepe. Abbiamo cos&igrave; sanato quella parte della legge regionale 10/2007 che gi&agrave; prevedeva la inamovibilit&agrave; delle strutture, ma era stata parzialmente censurata dalla Corte Costituzionale. Grazie a questo sostegno bipartisan, da oggi i gestori degli stabilimenti balneari non dovranno pi&ugrave; smontare a fine stagione le strutture funzionali all&rsquo;attivit&agrave; delle spiagge, ma potranno mantenerle tutto l&rsquo;anno, fino alla scadenza della concessione. Questo &egrave; uno di quei casi in cui la politica &egrave; riuscita a fare fronte comune per andare incontro alle esigenze delle categorie produttive e per dare ai gestori degli stabilimenti balneari le risposte e le certezze che attendevano da tempo&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Apprezzamento anche da <strong>Cosimo Borraccino</strong> (Pdci), presidente del gruppo consigliare del suo partito: &laquo;Con questo provvedimento viene modificata una parte della legge regionale numero 17 a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Questo vuol dire che il mantenimento per l'intero anno delle strutture precarie e amovibili di facile rimozione, funzionali all'attivit&agrave; turistico-ricreativa e gi&agrave; autorizzata per il mantenimento stagionale, sar&agrave; consentita. In forza del suddetto provvedimento costituzionale, gli imprenditori turistici avrebbero dovuto infatti smontare tutte le strutture a fine estate. Al riguardo bisogna sottolineare che assume maggiore rilievo il fatto che la stagione balneare va dal 1 aprile al 31 ottobre e quindi sembra assolutamente incongruo imporre lo smontaggio ed il rimontaggio di manufatti nei restanti cinque mesi. Quanto di fatto a noi interessa di pi&ugrave; &egrave; la salvaguardia dell&rsquo;ambiente e la tutela del nostro territorio, su questo invece bisogna maggiormente vigilare per evitare facili speculazioni di pochi furbi a scapito della comunit&agrave; e del rispetto dell&rsquo;ambiente e del paesaggio&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Infine, <strong>Gino Caroppo</strong>, dell'Udc, in linea con gli altri: &laquo;&Egrave; stato propositivo ed improntato ad un responsabile atteggiamento di collaborazione, l&rsquo;apporto offerto dall&rsquo;Udc per l&rsquo;approvazione del ddl con cui oggi il Consiglio regionale ha modificato alcune disposizioni in materia di demanio marittimo, con specifico riferimento agli stabilimenti balneari. La precedente legge osservata dal governo Prodi &egrave; stata ora migliorata ed ha ricevuto il nostro voto favorevole, oltre quello dell&rsquo;intera opposizione. L&rsquo;Udc, infatti, giudica positive le misure introdotte, a partire dalla possibilit&agrave; concessa ai gestori di non rimuovere le strutture precarie purch&eacute; amovibili. In caso contrario gli oneri aggiuntivi sostenuti dagli operatori balneari finirebbero per essere scaricati sugli utenti finali. Rendere pi&ugrave; snelle le procedure burocratiche nel rispetto dei vincoli normativi a tutela dell&rsquo;ambiente e della costa, &egrave; obiettivo primario dell&rsquo;Udc che considera il turismo balneare tra le voci pi&ugrave; importanti della nostra economia: l&rsquo;aumento degli oneri, dei costi e delle spese complessive, pertanto, non pu&ograve; che arrecare danni alla competitivit&agrave; del nostro sistema ed allontanare il turismo pugliese dai mercati nazionali ed internazionali&raquo;.</p>
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