Data pubblicazione: 29/09/2008 | ATTUALITÀ
Pit9: il rifiuto da problema a opportunità di crescita. Domani seminario formativo
Le azioni del progetto Basso Salento Industrial Networking per attuare gli Sportelli unici attività produttive ecosostenibili. «il PIT9 ha immaginato uno strumento innovativo e prezioso per fornire risposte concrete al territorio» dichiara Venuti.
<p style="text-align: justify;"><strong>CASARANO</strong> | Può una pubblica amministrazione e il suo sportello unico attività produttive monitorare, già all’atto dell’avvio di una nuova azienda manifatturiera, il ciclo di vita dei materiali impiegati? Sì, trasformando lo sportello unico attività produttive in sportello unico attività produttive ecosostenibili, obiettivo del progetto Pit9 «Basso Salento Industrial Networking». È questa, essenzialmente, la traccia del seminario informativo promosso <em>domani</em>, nella sala riunioni del Centro Servizi Territoriale, zona industriale di Casarano, a partire dalle 8.30, rivolto ai dipendenti Suap dei comuni Pit9, nell’ambito del progetto BaSIN, Basso Salento Industrial Networking, del Pit9, esclusivamente mirato a intervenire sul problema dei rifiuti e degli scarti delle aziende tessili e calzaturiere con una serie di azioni positive, per trasformare «il rifiuto da problema a opportunità di crescita». Dopo gli interventi istituzionali di <strong>Remigio Venuti</strong>, sindaco di Casarano, capofila PIT9, e di <strong>Silvio Astore</strong>, sindaco di Poggiardo, presidente assemblea dei Sindaci PIT9, ad affrontare il tema del seminario saranno il project manager Francesco Causo, e il team di esperti dell’Area Ict della Società Consortile Area Sistema a.r.l. di Casarano e Comuni Associati, coinvolto nella realizzazione di alcune delle attività di progetto. Obiettivo della giornata informativa, infatti, è illustrare le principali funzionalità e finalità del portale di progetto ai responsabili Suap dei comuni, nonché le modalità di funzionamento del sistema informativo che consente l’evoluzione del Suap (sportello unico per le attività produttive) in Suapes (sportello unico per le attività produttive e EcoSostenibili). Ai responsabili dei comuni sarà dettagliatamente illustrata, dunque, la modalità di inserimento dei dati di rilevanza ambientale relativi alle attività produttive sia riguardo quelle di nuovo insediamento sia quelle già censite dagli uffici Suap. Il monitoraggio dell’impatto ambientale, in termini di consumo di energia e risorse delle attività produttive del territorio del PIT9, costituirà il fattore determinante della trasformazione dello Sportello Unico attività produttive in Sportello Unico attività produttive ecosostenibili, ma soprattutto il modo in cui già all’atto di nascita le aziende potranno informare, e viceversa essere sensibilizzate, sul ciclo di vita dei materiali, perché lo scarto possa divenire a sua volta materia prima per altri prodotti. Grazie all’apporto dei responsabili comunali Suap, per la prima volta, sarà possibile per il territorio del PIT9 fruire di una serie di informazioni di natura ambientale fondamentali per uno sviluppo ecosostenibile. In linea con gli obiettivi di BaSIN, che punta a definire concretamente una rete di scambio di materie (scarti di lavorazione e rifiuti) riutilizzabile nel ciclo produttivo con un vantaggio economico concreto ed una lettura ecocompatibile dei cicli produttivi, consentendo all’ territorio del Pit9 di coniugare sviluppo, nascita di nuove imprese, sostenibilità e tutela ambientale, una rete ambientale che renda fruibili a tutti le informazioni sulla reale produzione di rifiuti ed emissioni sul territorio, la stima dei «costi ambientali» in termini di consumo di risorse naturali ed inquinamento nella produzione delle nostre imprese (cosiddetto LCA – analisi del ciclo di vita dei prodotti) per agevolare l’accesso delle aziende alle certificazioni ambientali Emas, Iso 14mila ed Ecolabel. «Con BaSIN - sottolinea Remigio Venuti, sindaco di Casarano, «il PIT9 ha immaginato uno strumento innovativo e prezioso per fornire risposte concrete al territorio, alle imprese, ai cittadini, e soprattutto per trasformare con una rete di buone prassi un problema in risorsa. Mettendo a regime una nuova idea di gestione integrata del territorio in una logica strategica di marketing urbano territoriale, cogliendo le criticità e le potenzialità del territorio del basso Salento come volano per uno sviluppo economico sostenibile. D’altra parte un territorio in grado di trasformare il rifiuto da problema a risorsa per il territorio stesso è anche in grado di attrarre gli operatori che riconoscono nel basso Salento un luogo in grado di produrre vantaggi e competitività per le attività che qui lavorano, muovendosi concretamente perché il binomio sviluppo e sostenibilità abbia più di un punto in comune».</p>