Data pubblicazione: 29/09/2008 | CRONACA
Alluminio e ferro fuorilegge? Sigilli all'azienda di Racale e multa al titolare
Racale. Nei guai il titolare di una ditta per la produzione di profilati in alluminio e ferro. Avrebbe prodotto i materiali senza pensare al ciclo di smaltimento dei rifiuti, come l'acqua, che sarebbe stata gettata in 5 vasche. Multa da 30mila euro.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>RACALE</strong> | Emissioni
inquinanti? L'azienda viene sequestrata e il titolare multato per
30mila euro. In questa faccenda sono ritenuti responsabili azienda e
titolare di Racale, che si occupava della produzione di profilati
d'alluminio. Gli agenti del Corpo forestale dello Stato solo a
seguito di controlli condotti in collaborazione con l'Arpa, nei quali
si è potuto appurare che il ciclo di smaltimento dei rifiuti
prodotti in fase di preverniciatura non fosse a norma. Analisi
effettuate dall'Arpa che è andata anche a verificare la
salubrità circostante. Lunghe indagini da parte del Nucleo
investigativo alle dipendenze del Comando provinciale del Corpo
Forestale leccese. L'azienda comunque, si occupa della lavorazione di
alluminio e ferro, e avrebbe prodotto, nel corso dei processi di
preverniciatura, rifiuti industriali con sostanze pericolose.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Si tratta di motivi, che
il gip del Tribunale di Lecce ha ritenuto abbastanza sufficienti per
avviare tutta una procedura giudiziaria, che porterà il
titolare dinanzi a un giudice. Cinque vasche all'esterno del
capannone sarebbero stati i maxi contenitori degli scarichi
inquinanti, ai quali però, quando gli agenti hanno chiesto la
dovuta documentazione per lo smaltimento, avrebbero messo in
difficoltà il titolare, praticamente trovato sprovvisto di
alcun titolo. Dunque, nessuna autorizzazione per le emissioni in
atmosfera sarebbe stata ottenuta, né tantomeno ci sarebbe
stato un iter dimostrabile per lo stoccaggio autorizzato dei rifiuti
o delle acque. Per i prodotti chimici utilizzati non sarebbe stato
utilizzato dimostrato alcun tipo di smaltimento, tanto che poi per il
titolare è scattata la sanzione. Da 30mila euro.</p>
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