Data pubblicazione: 27/09/2008 | CRONACA
Contro dispersione scolastica e bullismo, gli agenti davanti alle scuole della provincia
Da Galatina a Lecce, la polizia è intervenuta per sedare fenomeni di bullismo e dispersione scolastica. Gli agenti hanno rintracciato nel capoluogo in tutto 51 ragazzi, di Lecce, Surbo, Monteroni, Otranto, San Pancrazio e Mesagne.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALATINA</strong> | Gli
istituti superiori presi di mira dagli agenti di polizia del locale
commissariato, che hanno intensificato i controlli per prevenire il
fenomeno dei bulli. Un giro di vite scattato dalle otto meno un
quarto, fino alle otto e un quarto, quando gli agenti di polizia
hanno setacciato gli istituti superiori, liceo classico, scientifico,
istituti tecnici e sociopsicopedagogico per prevenire anche il
fenomeno della dispersione scolastica. Ma il giro di vite è
stato esteso anche presso il capoluogo. Questa mattina, infatti, gli
agenti della Digos, i poliziotti di quartiere, gli agenti delle
pattuglie delle volanti, e i «Nibbio», cioè i
motociclisti della sezione volanti, hanno continuato l'attività
finalizzata alla dispersione scolastica attraverso controlli a
tappeto in città. Gli agenti di polizia di Stato, infatti,
come disposto dal questore leccese, Vittorio Rochira, hanno
effettuato una verifica presso una sala giochi, in via Braccio
Martello, dov'era stata constatata la presenza di un folto numero di
ragazzi. I controlli, che sono stati disposti dalla Procura per i
minorenni leccese, e dal sostituto procuratore Ferruccio De
Salvatore, è emerso che di fatto c'erano dei minorenni che non
erano entrati a scuola, e si intrattenevano nel locale giocando ai
videogames. Come già successo nei precedenti servizi di
controllo dei minori, che si erano assentati dalle lezioni, questa
mattina ai ragazzi sono state chieste le proprie generalità,
oltre che di sapere quale scuola frequentassero, e il numero di
telefono di casa per contattare la famiglia. Ed ecco che, un volta
che gli agenti avevano contattato i genitori, nella quasi totalità
dei casi, padri e madri erano praticamente ignari di quanto accadeva.
Ed è così che gli agenti hanno poi proceduto
all'identificazione. Erano in tutto 51 i ragazzi di Lecce, Surbo,
Monteroni, Otranto, San Pancrazio e Mesagne, tutti studenti, che alle
lezioni avevano preferito i videogiochi. Dei 51, tutti di sesso
maschile, i poliziotti hanno poi appurato che solo nove di loro
avevano compiuto la maggiore età. I minori in tutto erano 42,
e di questi ultimi, 13 avevano un'età inferiore ai 16 anni.
Gli agenti, coordinati dal dirigente Raffaele Attanasi, alla luce di
ciò, e d'accordo col sostituto De Salvatore, hanno
accompagnato in questura i 13 più giovani, e una volta
all'interno degli uffici di polizia, hanno convocato i singoli
genitori ai quali sono stati affidati i figli. Nel corso
dell'attività di controllo, inoltre, effettuata presso la sala
giochi, è intervenuto il personale della polizia
amministrativa che ha riscontrato violazioni inerenti la sicurezza
dell'impiantistica elettrica che comporterà per l'esercente
successive sanzioni.</p>