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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 27/09/2008 | CRONACA
Assenteismo, cinque dipendenti comunali finiscono nei guai. Aperta un'inchiesta
Castro. Cinque dipendenti pedinati dai carabinieri avrebbero utilizzato l'orario di lavoro per dedicarsi a questioni del tutto personali. La Procura aprirà un'inchiesta. Fondamentali le segnalazioni anonima da parte di alcuni cittadini.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>CASTRO</strong> | La Procura indaga sul comportamento di cinque dipendenti di Castro. Il fenomeno dell'assenteismo si fa sentire ancora una volta, e lo fa nel Sud Salento. In cinque, ora sono finiti nei guai all'interno del Comune di Castro, perch&eacute; si sarebbero assentati per questioni personali dal posto di lavoro. A queste conclusioni, si &egrave; giunti solo dopo una lunga attivit&agrave; d'indagine, a cui si &egrave; dato avvio, solo a seguito di alcuni esposti anonimi che sono giunti alla compagnia dei carabinieri di Tricase. Segnalazioni anonime che avrebbero comunicato telefonicamente il comportamento di alcuni dipendenti del Comune, che anzich&eacute; stare sul posto di lavoro, carte in mano, a disbrigare le faccende dell'&laquo;azienda&raquo; Comune, se ne sarebbero andati in giro da parenti e amici. La scoperta, come si diceva, &egrave; stata fatta proprio dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tricase, diretta dal capitano Nicola Candido, che hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Lecce cinque dipendenti del Comune. Le ipotesi di reato attualmente ipotizzate sono quelle di falso e truffa ai danni dell'ente, presso cui prestano l'attivit&agrave; lavorativa. Le indagini, che sono scattate a seguito delle segnalazioni, hanno portato i militari ad accertare l'assenza dei cinque. Durante l'orario di servizio, in pi&ugrave; circostanze, si sarebbero assentati dal posto di lavoro andando a disbrigare commissioni o a svolgere attivit&agrave; comunque non pertinenti con l'attivit&agrave; di servizio. I dipendenti sono stati poi visti e filmati mentre andavano a fare la spesa al supermercato, oppure mentre erano intenti ad accompagnare parenti in altri comuni, controllavano lo stato dei lavori di immobili di propriet&agrave; in costruzione o, ancora, pi&ugrave; semplicemente andavano a far visita a parenti e conoscenti. Al momento, al vaglio della Procura, ovviamente, sono finiti i registri sui quali i dipendenti apponevano la loro firma per documentare che avevano preso servizio regolarmente. Sui registri, inoltre, sono segnate oltre che le presenze anche i permessi e le assenze degli impiegati del Comune.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Intanto, non &egrave; certo la prima volta, che in Puglia e nel Salento si sente parlare di questo fenomeno. Uno tra i pi&ugrave; recenti, probabilmente risale al 24 maggio scorso, quando la Procura di Bari, a seguito dell'avvio di alcune indagini avviate dopo circa un anno da un esposto anonimo inoltrato, aveva registrato le generalit&agrave; di alcuni impiegati presunti assenteisti della Regione, del leccese e del brindisino. Dieci dipendenti della Regione Puglia, in servizio nei gruppi consiliari negli uffici distaccati di Foggia e Lecce, furono indagati per truffa e falso dalla Procura di Bari per essersi assentati durante l&rsquo;orario di lavoro per andare in barca con gli amici o per fare shopping con la famiglia. Tra gli indagati c&rsquo;&egrave; un dipendente in servizio a Bari che sarebbe spesso arrivato al lavoro con forte ritardo e che si sarebbe assentato anche per diverse ore. L&rsquo;indagine fu condotta dalla polizia, e coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Carabba che avvi&ograve; gli accertamenti dopo aver ricevuto un esposto anonimo piuttosto dettagliato. I dipendenti indagati furono pedinati e fotografati dalla polizia durante i loro spostamenti fuori dall&rsquo;ufficio, durante l&rsquo;orario di lavoro. L&rsquo;inchiesta avrebbe accertato che i dipendenti infedeli avrebbero firmato il registro delle presenze il giorno dopo, avvalendosi in qualche caso della complicit&agrave; dei responsabili dell&rsquo;ufficio. Come da prassi, l'inchiesta dovr&agrave; appurare se dirigenti del servizio fossero a conoscenza di quanto stava accadento nel Comune, oppure se fossero ignari di tutto. Anche al Comune di Galatina non son mancati dei precedenti. Si ricordi il caso di Pietro Stabile, di 56 anni, di Lecce, segnalato ai carabinieri della Compagnia di Lecce come &laquo;un impiegato che arrivava in ufficio solo per timbrare il cartellino&raquo;. I militari nel mese di maggio scorso lo arrestarono con l'ipotesi di reato di truffa aggravata. L'arresto, ai domiciliari, fu disposto dal gip Ercole Aprile. Cos&igrave; come al Comune di Copertino, all'interno del quale furono avviate delle verifiche.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Il problema dell'assenteismo, inoltre, &egrave; stato anche oggetto di analisi da parte del quotidiano Il Sole 24 Ore. Che parl&ograve; di un vero e proprio svuotamento degli uffici degli enti locali, a seguito di alcune rilevazioni del 2006, condotte dal ministero dell'Economia, dove il tasso di assenza in un anno era cresciuto del 9,3 per cento nei Comuni e del 13,8 per cento nelle Province. In vetta alle graduatorie degli uffici vuoti si trov&ograve; il Comune di Roma, dove furono totalizzati 39 giorni di assenza per dipendente (escluse ferie e permessi non retribuiti). Quando il caso arriv&ograve; alle cronache nazionali, fu anche istituito un sito internet (www.cittadinisoddisfatti.it) dove si pu&ograve; esprimere il proprio gradimento sui servizi offerti dalla pubblica amministrazione. Dei casi, infatti, come si sa, si interess&ograve; il ministro alla Funzione pubblica, Renato Brunetta, che a suo tempo parl&ograve; di &laquo;licenziamenti a raffica&raquo;. Il ministro disse anche in un'intervista a La Stampa di Torino: &laquo;Le norme ci sono, a volte pi&ugrave; dure persino del settore privato, ma non sono mai state usate. Nel pubblico impiego c&rsquo;&egrave; anche la cassa integrazione, mai utilizzata anche questa. Si daranno anche incentivi e premi, e salari pi&ugrave; alti a chi si impegna&raquo;.</p> <p>&nbsp;</p>
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