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Lavastoviglie, abiti, mobili e altra merce pari 100mila euro,nascosti in un box a San Cesario di Lecce. Proprietaria: la 45enne moglie del ladro. Maniglia e la sua signora sono stati denunciati a piede libero per ricettazione in concorso.

di Ilaria Panico

SAN CESARIO DI LECCE | Un semplice box, come quelli per parcheggiare l’auto, trasformato in deposito per lo stoccaggio di merce rubata pari ad un valore di circa 100mila euro. Elettrodomestici lavastoviglie, frigoriferi, e mobili da cucina e da giardino, complementi di arredamento, miscelatori d’acqua, lampade, portacravatte, portapantaloni, neon, faretti alogeni, colonne forno  tutti ancora imballati e con l’etichetta del negozio da cui erano stati rubati: questo è stato la scena che gli investigatori si sono trovati di fronte nel la mattinata di ieri a San Cesario di Lecce. Il ritrovamento è solo l’ultimo atto di un’operazione che è in corso dal 20 agosto scorso quando, in seguito ad un furto  ai danni del negozio «Stylnuovo», la squadra mobile aveva arrestato il 46enne Sergio Fernando Maniglia, essendo stato sorpreso a bordo di un furgone carico di mobili e altri oggetti provento del furto. Ulteriori accertamenti poi, hanno portato alla moglie del ladro, V.P. di 45 anni, e del box lontano dalla loro casa di cui era in possesso, secondo gli investigatori un ideale centro di stoccaggio della refurtiva. Infatti,  dopo aver  richiesto un decreto di perquisizione delegata al magistrato titolare delle indagini, i poliziotti della terza squadra mobile si sono messi alla ricerca all’interno del locale. Tutta la merce ritrovata è stata messa sotto sequestro: in particolare  quello della ditta «Stylnuovo» adesso è in custodia giudiziale nell’attesa  di un dettagliato riconoscimento programmato per i prossimi giorni, mentre  sono stati riconosciuti anche i capi di abbigliamento per donna, tutti estivi. Erano il provento di un altro furto compiuto la notte del 9 agosto nel negozio «Carla G. di Acqua s.r.l.» di  via Monte San Michele, sempre nel comune di San Cesario di Lecce. Sia il detenuto Maniglia, che sua  moglie, la quale ha sempre negato il possesso del locale, sono adesso deferiti a piede libero all’autorità giudiziaria per il reato di ricettazione in concorso.