Data pubblicazione: 26/09/2008 | INTERVENTI
Buccoliero: «Lecce-Roma, far fronte tralasciando le inutili polemiche politiche»
Antonio Buccoliero, consigliere della Regione Puglia e vicesegretario nazionale dei Popolari Udeur, interviene sul tema Trenitalia. «Il mondo politico ed imprenditoriale faccia fronte comune e non perda tempo in inutili polemiche».
<p style="text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | «Sul trasporto locale occorre fare fronte comune e non alzare inutili barricate campanilistiche». è quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia e vicesegretario nazionale dei Popolari Udeur, <strong>Antonio Buccoliero</strong>, intervenendo sulla vicenda Trenitalia, che ha soppresso alcune fermate sul Lecce – Roma. «La battaglia, se proprio tale vogliamo definirla – prosegue Buccoliero – non deve essere tra alcuni sindaci pugliesi, ma contro una scelta di soppressione, che non ha realmente tenuto conto delle esigenze di un territorio che necessita di rapidi e costanti collegamenti con il centro e con il nord del Paese. Civilizzare i tempi di percorrenza non significa, necessariamente, penalizzare alcuni centri abitati. Come lo stesso assessore Loizzo ha sottolineato, alcuni accorgimenti tecnologici e strutturali, potrebbero risolvere il problema percorrenza senza penalizzare un centro piuttosto che un altro. In un presente in cui si è proiettati su un mercato globale è diritto sacrosanto di ogni territorio poter giocare la battaglia della competizione economica. Una battaglia resa vana dalla mancanza di trasporti efficienti e completi. è importante, però, - continua Buccoliero - che su questioni di primaria importanza, come quella dei trasporti, il mondo politico ed imprenditoriale faccia fronte comune e non perda tempo in inutili polemiche, che possono dare l’impressione di una guerra tra poveri. Non è così e dobbiamo essere in grado di dimostrarlo attraverso un atteggiamento coeso, maturo e deciso. Non si tratta di stabilire se Brindisi sia più o meno importante di Barletta – conclude Buccoliero – ma di far comprendere, una volta per tutte, a livello nazionale, che tutto il Sud non è e non sarà più una terra di serie B».</p>