Data pubblicazione: 13/06/2008 | CRONACA
Botte a genitori, fratello, e poliziotto. Un disoccupato leccese è stato arrestato
Violenta lite in famiglia.
Picchia prima i genitori, poi il fratello e l'agente di polizia.
Francesco De Leo, già noto alle forze dell'ordine, è
stato arrestato con l'accusa di violenza, minaccia e lesioni
personali a pubblico ufficiale.
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Alza le mani
aggredendo genitori e fratello, per questo è stato arrestato.
È successo a Lecce che un giovane, Francesco De Leo, 29enne,
disoccupato, già noto alle forze dell’ordine ha ricevuto le
manette ai polsi. Tutto si sarebbe svolto nel corso della scorsa
notte. Una chiamata al 113, probabilmente avanzata dai vicini, ha
dato l'allarme. In un appartamento in via Vanini, nel rione San Pio,
era in corso una violentissima lite familiare. Ed è così,
che su segnalazione della sala operativa della questura di Lecce, due
volanti della Polizia sono intervenute per sedare gli animi. Giunti
sul posto, gli agenti della polizia hanno trovato un uomo all'esterno
dell'abitazione che chiedeva l'aiuto degli agenti. Suo fratello,
qualche minuto prima, avrebbe maltrattato i genitori per poi passare,
di fatto, a lui che era intervenuto in loro difesa. De Leo gli
avrebbe procurato, a seguito della colluttazione, ferite al braccio e
alla gamba. I poliziotti sono poi saliti e una volta entrati
all'interno della casa hanno cercato di far ragionare l'uomo che dopo
aver visto gli agenti, li ha aggrediti. In particolare, ad uno di
questi, avrebbe colpito ripetutamente il volto e gli arti, fino a
bloccarlo e a renderlo inoffensivo. A cause delle percosse, l'agente
è stato poi condotto al pronto soccorso dell'ospedale Vito
Fazzi di Lecce dov'è risultato guaribile nel giro di sei
giorni. L’uomo è stato
arrestato per violenza, minaccia e lesioni personali a pubblico
ufficiale. De Leo, a suo tempo, era
stato accusato di rapina e violenza sessuale ai danni di una
prostituta. I fatti risalgono al 18 maggio, ma in quell’occasione
il giudice per le indagini preliminari, Antonio Del Coco, lo aveva
scagionato dall’accusa per assenza di indizi di colpevolezza.</p>