di Marco Palma
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Non esistono grosse alternative per evitare il futuro aumento della tassa sulla raccolta dei rifiuti, anche se a Lecce, per tutta la durata del prossimo anno le tariffe resteranno invariate, senza subire grossi cambiamenti. L’unica via da seguire è quella della raccolta differenziata spinta, già in uso in alcuni comuni della Provincia dove sia le amministrazioni comunali, sia le cittadinanze, hanno compreso che la differenziazione dei rifiuti porta ad un risparmio sulla bolletta. I risultati, come è ovvio, non si vedranno nell’immediato, soprattutto se tutti i comuni dell’Ato Lecce 1 tarderanno a comprendere che la raccolta differenziata spinta non si propone più come una regola imposta dal Comune ma come una proposta di vita che si appella al senso civico dei cittadini stessi per la salvaguardia del territorio, prima che del proprio portafogli. In questo modo, il Comune di Lecce, muove i primi passi, in vista del 2010, anno in cui scadrà il contratto con l’azienda incaricata tuttora alla raccolta dei rifiuti in città, verso quella che sarà l’unica soluzione possibile per far fronte al rincaro della tassa sui rifiuti. Si tratta di una raccolta differenziata porta a porta che si avvale del progetto, finanziato dalla Regione Puglia, per realizzare la mappatura della città sugli edifici che oggi hanno, oppure no, un apposito spazio predisposto alla raccolta dei sacchetti contenenti i rifiuti selezionati che gli inquilini dovranno differenziare.</p>
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><br />A rispondere all’appello dell’amministrazione comunale e ad offrirsi come volontari, 35 uomini delle associazioni ambientaliste e della protezione civile, i quali si occuperanno di censire accuratamente gli edifici nei cinque quartieri in cui si suddivide la città di Lecce, con lo scopo di verificare se gli edifici presenti nel territorio urbano hanno, o potrebbero avere, uno spazio da destinare alla raccolta dei rifiuti differenziati. Il progetto, già attivo con delibera del consiglio comunale, è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa a palazzo Carafa a cui hanno preso parte il sindaco, Paolo Perrone, e l’assessore alle Politiche ambientali, Gianni Garrisi. «La raccolta differenziata porta a porta, attualmente, è possibile solo per le abitazioni a piano terra ma, quando si tratterà di procedere al servizio nei condomini, – ha detto l’assessore alle Politiche ambientali, Gianni Garrisi – la cosa diventerà più difficile. Ecco perché, in previsione del 2010, abbiamo la necessità di conoscere esattamente qual è la situazione in città degli edifici, così da organizzarci per tempo. Tutto questo lo stiamo realizzando senza alcuna spesa da parte dell’amministrazione comunale – prosegue Garrisi – dato che il progetto sarà finanziato dalla Regione con l’aiuto della Protezione civile, delle associazione ambientali e dei rispettivi volontari».</p>