Data pubblicazione: 23/09/2008 | CRONACA
Denunciata una colf che in casa rubava gli oggetti di valore e l'argenteria
Lecce. Una donna di 28 anni, P.O., è finita nei guai perché ritenuta responsabile del reato di furto aggravato e continuato in concorso con il marito P.G. di Lizzanello. Ogni venerdì, avrebbe rubato posate, vassoi e un lume. Tutti in argento.
<p><!--
@page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
P { margin-bottom: 0.21cm }
--></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Domestica
a ore con l'hobby del furto. Una donna di Lecce è finita nei
guai insieme al marito per aver rubato diversi oggetti in argento. La
donna, che lavora come domestica presso alcune famiglie leccesi è
stata denunciata e dovrà ora rispondere di diverse accuse.
Avrebbe infatti «arrotondato» il magro stipendio portando
via dall'abitazione di una famiglia del capoluogo oggetti e posate in
argento. La fine di questa vicenda, che ha provocato diversi danni a
una famiglia, che un giorno non trovava le posata, e un altro giorno
i piatti, e poi i vassoi, e poi tutto il resto fino a un lume in
argento (determinante per scoprirla), è stata posta ieri,
quando gli agenti della quarta sezione investigativa della Squadra
mobile di Lecce l'hanno denunciata. E allora nei guai, come si
diceva, è finita P.O., di 28 anni, leccese, che dovrà
ora difendersi dalle accuse che le sono state attribuite. È
infatti ritenuta responsabile del reato di furto aggravato e
continuato in concorso con il marito, P.G., di Lizzanello.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">La donna, come
anticipato, lavorava come domestica a ore, presso una famiglia
benestante di Lecce, dove si recava ogni venerdì, per
effettuare le pulizie settimanali. «Pulizie» in senso
lato. Una volta entrata in casa, avrebbe sottratto oggetti in argento
all'insaputa dei padroni. Poi, dopo essere uscita, insieme al marito,
che durante i colpi l'avrebbe attesa in auto, si sarebbe recata
presso un negozio di argenteria della città, per rivenderli.
Dopo diversi colpi che avrebbe messo a segno, senza che i padroni
dell'abitazione si accorgessero di nulla, la donna è stata
scoperta. Perché quando avrebbe deciso di sottrarre l'ennesimo
oggetto facente parte del patrimonio di famiglia, e cioè un
lume d'argento posto su un mobile all'ingresso, dopo che la
proprietaria ne aveva notato la scomparsa ha chiesto spiegazioni.
L'unica giustificazione, però, che le è stata data è
quella che la colf l'avrebbe rotto e di aver pensato che poteva
prendere i cocci per portarli via insieme alla base del lume che era
in argento massiccio. Come avrebbe fatto, dunque, un lume in argento
a rompersi in mille pezzi, quasi fosse di porcellana o di vetro? È
a quel punto che i padroni avrebbero sospettato di lei facendo un
inventario degli oggetti di valore custoditi in casa. Ed ecco che si
sono accorti dell'assenza di molti oggetti custoditi, al punto che si
sono recati presso gli uffici della Squadra mobile nella questura
dove hanno sporto denuncia facendo un elenco completo di tutti gli
oggetti mancanti per l'ammontare complessivo di 23 pezzi singoli di
diverso valore e di un intero servizio da dodici di posate da tavola
in argento massiccio. Le indagini, che sono scattate subito dopo,
hanno così consentito agli investigatori di risalire al
negozio dove i due avrebbero rivenduto gli oggetti, la merce
trafugata e di poterla recuperare per la restituzione ai legittimi
proprietari.</p>