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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | Sul tema del Grande Salento,
della volontà di costituire un unico grande territorio dove
Lecce, Brindisi e Taranto interagiscono a braccetto sulle questioni
politiche e del territorio, il capogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale, <strong>Rocco Palese</strong>, parla di un grande bluff
elettorale: «Quando un anno fa, la sinistra salentina cominciò
a parlare di Grande Salento, non esitammo a definirlo un 'grande
bluff'. Si trattava di un'operazione mediatica costruita solo per
dare occasione alla sinistra salentina di apparire ogni giorno sui
media durante le campagne elettorali, priva di qualsiasi contenuto e
basata su uno dei tanti protocollo d'intesa e d'intenti».
Palese fa riferimenti espliciti e comincia affrontando il tema della
sabbia, come prima occasione mancata di una stretta di mano tanto
auspicata dal centrosinistra: «La questione della sabbia –
dice – è andata come è andata. Certamente non è
stata un esempio di coesione territoriale né di reciproca
solidarietà». L'attenzione si sposta, poi,
sull'università con la nuova pianificazione e ripartizione dei
corsi di laurea nei tre diversi poli territoriali di competenza.
Secondo l'esponente forzista, ci sono stati disagi per gli studenti,
e le infrastrutture di collegamento sono pressocchè
inesistenti: «Il trasferimento della facoltà di Scienze
sociali dell'Università di Lecce a Brindisi si è
rivelata un flop con disagi per docenti e studenti che oggi si
sentono quasi ostaggio del preside di quella facoltà. Le
infrastrutture e la viabilità sono inesistenti e i servizi ai
cittadini e alle imprese sono da «terzo mondo».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Fa poi un riferimento a Piero Manni,
consigliere della Sinistra arcobaleno: «Oggi cerca di fare
dell'ironia e si chiede se si debba parlare di 'Grande Salento', o di
un Salento meschino e grottesco. La risposta, il consigliere Manni
dovrebbe chiederla a coloro che si sono riempiti la bocca in nelle
ultime campagne elettorali. Dal presidente della Regione, Nichi
Vendola, agli assessori, ai consiglieri di maggioranza del Salento,
al presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, ai
parlamentari salentini del centrosinistra che dopo aver presentato in
pompa magna questa operazione mediatica sottoforma di protocollo
d'intenti, quindi di nulla, non hanno dato alcun seguito con atti e
provvedimenti concreti». Poi insiste: «Per quanto
riguarda l'Università del Salento, il centrosinistra salentino
dovrebbe davvero tacere. Continua a difendere ancora oggi, a spada
tratta, decisioni e posizioni prettamente politiche che si sono
rivelate inutili quando non dannose all'università». Poi
parla a nome dei colleghi di partito, rivolgendosi nuovamente a
Manni: «Ci permettiamo solo di ricordare a lui e a chi continua
a credere che il Grande Salento sia un'opportunità i contenuti
del protocollo d'intesa firmato nel 2006. In quel documento si
parlava di interventi già finanziati, realizzati o in corso di
realizzazione, per un totale di 99 milioni e 700mila euro rinvenieni
da accordi di programma firmati nel 2005 tra Regione Puglia e Governo
Berlusconi, o ancora da delibere Cipe, riferite sempre al periodo in
cui in Puglia e in Italia governava il centrodestra. Siamo stati gli
unici a stanziare determinati interventi.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La Regione Puglia, ad oggi, ha
interventi da finanziare e realizzare per un importo pari a 326
milioni e 300mila euro. La Regione, al momento, non ha assunto alcun
impegno se non fosse per quanto scritto sul protocollo d'intesa e
cioè che 'la Regione si impegna a reperire le risorse
necessarie all'attuazione del programma con il ricorso a canali
finanziari comunitari, statali, regionali', così come fanno le
Province».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>LA RISPOSTA DI MANNI (SA)</strong> | Il
consigliere regionale della Sinistra Arcobaleno, <strong>Piero Manni</strong>,
intanto, risponde alle accuse: «Il consigliere Palese, per il
quale ogni occasione si rivela preziosa per cianciare, ha la memoria
corta e tra le mille cifre perde il filo del discorso. Sono stato
l’unico rappresentante istituzionale del centrosinistra a sostenere
nel 2006 che l’idea del Grande Salento sarebbe risultata
inconsistente se non fosse stata supportata da una progettazione
fondata sulla identità storica, sociale e produttiva.
Pertanto, non mi sembra che il consigliere Palese abbia avanzato
allora critiche al Grande Salento.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Oggi, comunque, il punto
della questione è un altro: la miopia corporativa e
campanilistica di chi preferisce un’università di provincia
chiusa alla espansione, al confronto e alla ricerca, nella quale
molti possano coltivare il proprio orticello clientelare o
addirittura elettorale. Rocco Palese, petulante polemista dalle molte
cifre e dalla modesta visione strategica, difende questo tipo di
università. Non so neppure se si rende conto di questo».</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><br /></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><strong>PALESE
REPLICA A MANNI</strong> | Dal canto suo, Palese replica ulteriormente:
«Sorprende il tono gratuitamente astioso di Manni, così
come la smania di smarcarsi oggi da quella bufala del 'Grande
Salento' che pure dal 2006 ad oggi è stata cavalcata se non da
lui personalmente, da numerosi esponenti del suo partito, della
sinistra estrema e del Pd. Come Forza Italia e come Pdl abbiamo
espresso la nostra netta contrarietà ad un progetto fumoso e
vacuo senza un solo atto concreto né un solo euro di
investimento, con decine di dichiarazioni, manifesti, conferenze
stampa, la prima delle quali tenuta a luglio del 2006 a Lecce anche
alla presenza del sottoscritto. Detto questo, campanilismi,
corporazioni e miopia non appartengono certamente né alla
cultura politica del centrodestra, né tantomeno agli attuali
vertici dell'Università del Salento. Piuttosto sarebbe bene
riflettere su quanto hanno inciso passate decisioni avventate come il
decentramento della facoltà di Scienze Sociali da Lecce a
Brindisi e altri corsi, sul bilancio dell'Università di Lecce
e sulla necessità oggi di aumentare le tasse agli studenti,
così come già preannunciamo una interrogazione al
presidente della Regione sull'utilizzo di finanziamenti a cittadella
della ricerca, Pastis e dintorni, da parte della Regione».</p>