di Giorgio Coluccia
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALLIPOLI (dal nostro
corrispondente)</strong> | Conferme e pacata soddisfazione generale. Il
Gallipoli rientra alla base dalla trasferta di Castellammare di
Stabia con un punto. E non solo. Fra gli jonici, che comunque non
perdono il primato (ora condiviso anche con l'Arezzo, oltrechè
con la Ternana), il verdetto è accettato con serenità,
anche con un pizzico di convinzione in più. Uno 0-0 che
rinforza e rafforza la seria candidatura giallorossa, come trapela
dalle parole del tecnico Giannini, espressosi a mentre fredda: «Sono
compiaciuto per la prova dei miei, non tanto per il contemporaneo
pareggio della Ternana, visto che non guardo la classifica alla
quarta giornata. Nel primo tempo abbiamo avuto sempre il pallino del
gioco nelle nostre mani, dimostrando di avere personalità
senza mai soffrire più di tanto».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Un punto contro una
signora squadra, niente da eccepire: «Prendere un punto a
Castellammare non è mai facile contro una squadra così
bene attrezzata. La scorsa stagione, con la Massese, rimediai una
sconfitta con un gol in pieno recupero: ammetto che ho aspettato il
fischio finale con un po' d'ansia, anche se abbiamo avuto due
occasioni importanti che potevano regalarci la vittoria. In generale
ho visto un Gallipoli in forma, che per venti minuti nel primo tempo
è riuscito anche a imporre il suo gioco. La classifica? Ci
sorride, siamo orgogliosi ma non dobbiamo fare voli pindarici. Non
molleremo facilmente, continueremo a rimanere concentrati».
Rispetto al resto del «plotone», volti un po' più
scuri sono quelli di Cangi, espulso a 10' dal termine, e di Di
Gennaro, rimasto a secco anche domenica. «Peluso ha fatto il
cascatore per tutta la partita - attacca Cangi, che salterà la
trasferta di Perugia - appena entrava in area si tuffava, era
veramente irritante. Poi all'85' c'è stato un contatto in area
e lui si è buttato di nuovo a terra: io gli ho detto di
smetterla con la commedia e lui mi ha minacciato, così l'ho
allontanato con le mani per evitare il contatto, ma non volevo
certamente colpirlo. L'arbitro infatti ha capito e ha lasciato
andare, ma il suo assistente mi ha fatto punire».</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Scontento anche Francesco
Di Gennaro, alla disperata ricerca del gol. I sacrifici per la
squadra iniziano a non bastare, urge ossigeno migliore per un
attaccante: «Ora mi sto sacrificando, perché
l'allenatore vuole che la squadra sia sempre corta, e prima o poi il
gol arriverà. Il gioco certamente non favorisce le punte, ma
sta dando i frutti sperati. Il gol è nell'aria, lo sento. Devo
solo allenarmi bene e farmi trovare pronto all'appuntamento».
Infine, predica calma il difensore Molinari, pur godendosi i
risultati: «Rimaniamo con i piedi per terra, perché
ancora non abbiamo fatto nulla di particolare. Stiamo giocando bene
come ha dimostrato la partita in terra campana, ma di sicuro non
abbiamo coronato alcuna impresa. Dobbiamo guardare attentamente un
avversario alla volta». Il 33 difensore è un pilastro
del trio difensivo giallorosso, proprio di quella difesa perforata
una sola volta in queste prime quattro gare: «Il merito è
dell'atteggiamento della squadra e di come si muove in campo. C'è
voglia di aiutare i compagni e così abbiamo subito un solo gol
su calcio di punizione. Già, non subire reti è un buon
primo passo per poter ambire ad un grande percorso».</p>
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