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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 22/09/2008 | AMBIENTE
A Nardò un deposito di scorie radioattive. L'allarme della Francescato dei Verdi
Nardò. Dibattito aperto sul nucleare. A Boncore potrebbe sorgere un sito per il deposito delle scorie radioattive. La conferma, ma anche la smentita, arrivano da Roma, e rispettivamente da Grazia Francescato, dei Verdi e dal ministro Raffaele Fitto.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>NARD&Ograve;</strong> | &laquo;Pensare ad una centrale nucleare nel Salento o ancor peggio ad un sito per la sistemazione ed il deposito delle scorie radioattive, che sembrerebbe gi&agrave; individuato a Boncore in localit&agrave; Fattezze, a me sembra semplicemente una follia&raquo;. Il sindaco della citt&agrave;, Antonio Vaglio, di vedere scorie radioattive, scarto della produzione nucleare, in un deposito a Nard&ograve; proprio non ne vuole sapere. La conferma, ma anche la smentita, arrivano da Roma da Grazia Francescato dei Verdi, che sottolinea come il governo di centrodestra abbia gi&agrave; individuato un'area tra Nard&ograve; e Avetrana dove collocare le scorie frutto di una programmazione energetica che vuole portare, dopo tanti anni, il nucleare in Italia. Secondo la Francescato, che si batte contro il nucleare in Italia, il sito di Nard&ograve; avrebbe tutte le carte in regola per essere sito di deposito di scorie radioattive. Tanto che, tempo fa, se ne parl&ograve; pure sul Corriere della Sera, dove l'ingegnere Raffaello De Felice, ultimo responsabile del settore &laquo;Impianti nucleari&raquo; dell'Enel alla fine degli anni Ottanta, aveva sottolineato che per l'Italia parlare di nucleare era praticamente impossibile perch&eacute; &laquo;mancano - dice - i siti per il deposito delle scorie radioattive&raquo;. E proprio sul Corriere della Sera, De Felice aveva sottolineato che &laquo;prima del referendum era stato fatto un gran lavoro per selezionare i siti del vecchio programma nucleare. Si erano indicate localit&agrave; come Leri Cavour e Alessandria (provincia) in Piemonte, Viadana e San Benedetto Po in Lombardia, Manduria e Nard&ograve; in Puglia. Si potrebbe cominciare col riverificarne i requisiti geologici, che allora apparivano idonei e che tali dovrebbero essere. Potrebbe essere cambiata la popolazione: una centrale nucleare ha bisogno di un&rsquo;ampia zona di rispetto disabitata&raquo;. Una conferma, si diceva, ma anche una smentita che arriva, proprio in queste ore da uno dei componenti del governo nazionale: Raffaele Fitto. Il ministro agli Affari regionali, che conosce bene la sua terra, spiega che si tratta solo di una &laquo;polemica preventiva basata sul nulla&raquo; e che nulla &egrave; stato fatto se non avviare un discorso di programmazione. Ma le voci, prendi l'Enea, sulle caratteristiche del suolo in territorio di Nard&ograve;, dimostrerebbero che quel territorio avrebbe tutte le caratteristiche in regola per ospitarle. Dalla vicinanza al mare (quello delle cinque vele) al fatto che non sia una zona sismica, fino al fondo calcareo, che praticamente si presterebbe in maniera ottimale.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>IL SINDACO DI NARD&Ograve;, VAGLIO</strong> | Se la scelta da parte del governo, anche in vista dei prossimi mesi dovesse arrivare, sicuramente si dovr&agrave; fare i conti con quanto sottolineato dal sindaco Vaglio. &laquo;Una centrale nel Salento, o un sito per il deposito delle scorie &egrave; semplicemente una follia&raquo;. Parla chiaro il sindaco di Nard&ograve;, che proprio non ci sta: &laquo;E questo non lo dico per una questione di campanile, ma perch&eacute; &egrave; una scelta incompatibile con il territorio. Un territorio che non &egrave; pi&ugrave; quello di venti anni fa, che oggi risulta fortemente antropizzato ed &egrave; classificato Sic (sito di interesse comunitario). &Egrave; un territorio che ha collezionato, per il secondo anno consecutivo le &laquo;5 Vele di Legambiente&raquo;, unica localit&agrave; in Puglia da essere al quinto posto a livello nazionale. &Egrave; un&rsquo;area protetta, per il mare, le acque cristalline, i paesaggi straordinari e i siti archeologici. Ma se da una parte ci sono queste bellezze che ci riempiono di orgoglio, dall&rsquo;altra c&rsquo;&egrave; una costante preoccupazione. Il territorio di Nard&ograve; &egrave; ad alto rischio sismico, e quindi vi &egrave; un pericolo costante. Ed allora come si potrebbe conciliare questa localizzazione? &Egrave; vero, vi sono numerose falde acquifere che riducono i rischi, ma non li eliminano. Non dimentichiamo, poi, che la Puglia contribuisce in maniera considerevole, con gli impianti esistenti, al fabbisogno nazionale di energia. E ricordiamo che i mega impianti esistenti, tutti funzionanti a carbone e petrolio, hanno gi&agrave; compromesso in maniera decisa la qualit&agrave; della vita ai pugliesi: Cerano e l&rsquo;Ilva bastano ed avanzano per scongiurare il nucleare nel Salento. Immaginare, sulla base di studi vecchi, di individuare Boncore quale luogo per il deposito delle scorie radioattive &egrave; irrazionale, illogico ed estremamente pericoloso&raquo;. Che cosa significa questo, che il sindaco si sottrae a dare il proprio contributo in termini di produzione di energia? Non affatto: &laquo;Il Salento non si sottrae, e pu&ograve; contribuire in maniera determinante al fabbisogno energetico, ma lo potr&agrave; fare attraverso la costruzione di impianti che utilizzano fonti energetiche alternative, e non inquinanti, come il sole, il vento e le biomasse. Non c&rsquo;&egrave; bisogno in Italia di centrali nucleari, ma se proprio non si potesse farne a meno, queste devono sorgere in luoghi sicuri, senza rischi per la popolazione ed in siti privi di forte impatto ambientale. A Nard&ograve;, al Salento non si possono chiedere altri sacrifici. Non dimentichiamo, poi, che nel 1987 ci fu un referendum. Oggi non possiamo sostenere che il referendum ha solo una valenza simbolica e che nessuna pronuncia referendaria pu&ograve; bloccare o vincolare le scelte della politica del Governo. Ci dispiace per chi la pensa in modo differente, ma il referendum indica la volont&agrave; popolare, e questa non pu&ograve; essere mai messa in discussione. Sarebbe un precedente gravissimo, una gravissima violazione. In seguito al referendum del 1987 (21 anni fa) furono smantellate le piccole centrali nucleari di Caorso, Trino Vercellese e Latina, che ci stanno costando non poco per tenerle in sicurezza. L&rsquo;Italia non &egrave; il paese pi&ugrave; adatto per reintrodurre il nucleare, per di pi&ugrave; di terza generazione, quindi gi&agrave; vecchio. Quanto ai costi e ai tempi, &egrave; bene ricordare che sono necessari 5 o 6 anni per la costruzione di una centrale nucleare, con una spesa di 5-6 miliardi di euro. Per ammortizzare questi costi ci vogliono 40 anni. Quindi costi incredibili per gli impianti e rischi per la salute pubblica; di conseguenza non solo non ci sar&agrave; alcun risparmio, ma il costo delle bollette potr&agrave; essere certamente pi&ugrave; caro in questo lasso di tempo. Mi auguro, comunque, che l&rsquo;ipotesi della scelta di Nard&ograve; quale sito per lo smaltimento delle scorie non si concretizzi ma, in ogni caso, saremo pronti a dare battaglia con tutti i mezzi leciti possibili&raquo;.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>PALESE &laquo;A MUSO DURO&raquo;</strong> | &laquo;Smascherate da noi con i fatti le bugie e le propagande antigovernative della sinistra sui presunti tagli del Governo al Sud e sugli ancor pi&ugrave; presunti danni che il federalismo fiscale provocherebbe all&rsquo;economia del Sud e della Puglia, la sinistra pugliese si stringe intorno alla Cgil ed esulta incoscientemente per aver fatto fallire la trattativa con Cai ed ora non potendo pi&ugrave; neanche giocare con &laquo;Alipadania&raquo; si inventa una balla &laquo;nucleare&raquo; rasentando il ridicolo&raquo;. Il capogruppo in consiglio regionale di Forzqa Italia, Rocco Palese, risponde alle dichiarazioni della Francescato a muso duro: &laquo;La disperazione di non avere pi&ugrave; argomenti contro Berlusconi e Fitto, porta la sinistra ad armare la Manieri e la Francescato che vanno a rispolverare uno studio di dieci anni fa, gi&agrave; inutilmente rispolverato a fine marzo scorso, in campagna elettorale, nel quale si ipotizzavano Nard&ograve; e Mola di Bari come sedi di deposito di scorie e centrale nucleare. L&rsquo;assurdo &egrave; che la stessa Manieri dice che lo studio &egrave; precedente al 13 aprile 2008, eppure riesce non si capisce come ad attribuire le scelte in esso contenute (e mai assunte dal nessun Governo) al Governo Berlusconi, arrivando addirittura a sostenere che sia tutto gi&agrave; deciso. Spiace e sorprende che i colleghi Mineo e Ventricelli, cui riconosciamo coerenza ed onest&agrave; intellettuale, cadano in questo equivoco frutto di superficialit&agrave; e di disinformazione. Il Governo Berlusconi, come da programma elettorale ampiamente promosso e sottoscritto con il voto da cittadini italiani, punta sul nucleare a intende realizzare centrali in Italia. Ma mai finora si &egrave; parlato di localizzazioni. La Manieri, la Francescato, Mineo e Ventricelli, sanno bene che stanno usando uno studio di fattibilit&agrave; vecchio di dieci anni e rimasto sempre allo stadio di ipotesi, per costruire l&rsquo;ennesima balla nucleare contro il Governo Berlusconi. Le elezioni del 14 aprile, le figuracce smentite dai fatti sui presunti tagli della Finanziaria, sui presunti danni del federalismo e su Alipadania dovrebbero bastare per dimostrare il livello di credibilit&agrave; politica di questa sinistra&raquo;.</p> <p>&nbsp;</p>
L'EDITORIALE
Diretta in streaming con la radiocronaca della partita e la differita.
RETELUNA TV
CAMPIONATI ITALIANI
La redazione
La società di Franco Alemanno conquista 3 ori e 3 bronzi individuali.
QUASI IN B
La redazione
A pochi giorni dalla fine del campionato il Lecce lotta per la salvezza.
CRESCE L'ATTESA
di Giorgio Coluccia
Zampa: «Abbiamo ancora fame, vogliamo arrivare in serie B subito».
I FALCHI VOLANO
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La Dimcar Falchi Ugento vincono tre set. Ora secondi in classifica.
SCACCO MATTO
di Giorgio Coluccia
Al team di Giannini basta un tempo per risolvere la pratica Benevento.
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