Data pubblicazione: 22/09/2008 | CRONACA
Sulla sparatoria di via Scalelle, si attende la sentenza del prossimo 3 ottobre
La pistolettata di via Scalelle verso la sentenza del prossimo 3 ottobre. Per Cristian Barone e Marco Della Rocca, il pm Rotondano ha chiesto 14 anni di reclusione. Per Cristian Pisanello, 10. Nel conflitto a fuoco, furono coinvolte una madre e figlia.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Dalla
Procura si comincia a mettere ordine in merito alla sparatoria di via
Scalelle, che ci fu a Gallipoli, risalente al 28 ottobre scorso,
presumibilmente alle 17. Un processo al vaglio del gup Nicola
Lariccia durante il processo con rito abbreviato, nel quale il
pubblico ministero Angela Rotondano ha formulato la propria accusa
chiedendo di condannare Cristian Barone, Marco Della Rocca, a 14 anni
di reclusione, e Cristian Pisanello a 10. Durante il conflitto a
fuoco, avvenuto per un regolamento di conti, furono coinvolte una
donna di 30 anni, madre di una figlia di appena tre, con la quale
stava tornando da Alezio. Nell'episodio, il lunotto posteriore della
Renault Scenìc fu praticamente distrutto dalle pistolettate.
La madre, che era stata raggiunta a pochi centimetri dai colpi di
pistola, fu praticamente da ritenersi fortunata, perché ne
uscì illesa. Uno di loro, Barone per la precisione, che si era
rifugiato al nord, fu poi scoperto a Lonigo, in provincia di Vicenza.
Mentre l'altro, Marco Della Rocca, che si sarebbe probabilmente
firmato la sparatoria, così come Barone, dovrà
rispondere di tentato omicidio e di detenzione abusiva di arma
clandestina. Il 3 ottobre ci sarà la sentenza, particolarmente
intrigata, in cui sono impegnati gli avvocati difensori Luigi Suez,
Sebastiano Vetromile, Luigi Piccinno, e Carlo Gervasi.</p>
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