Data pubblicazione: 22/09/2008 | CRONACA
Con i frame delle immagini di Padovano, si cerca di dare un volto all'assassino
Gallipoli. Si continua a cercare l'assassino di Salvatore Padovano. Al vaglio degli investigatori i filmati, pochi e sporadici, della città e nei pressi del luogo dell'agguato. Non si esclude venissero da fuori, perché avrebbero agito a volto scoperto.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>GALLIPOLI</strong> | Gli
investigatori cercano il video dell'assassino. Il caso aperto lo
scorso 6 settembre non si è ancora chiuso, e le forze
dell'ordine sono al lavoro in città con l'obiettivo di
rintracciare quel frame determinante, che possa dare una svolta alle
indagini. Non è facile, probabilmente, smascherare l'assassino
di Salvatore Padovano, 47 anni, l'ex boss della Sacra Corona Unita
ucciso a colpi di pistola il 6 settembre scorso. Al vaglio degli
investigatori, al momento, ci sono quelle poche immagini che sono
state filmate dalle videocamere che si trovavano vicino al luogo
dell'omicidio. Si stanno anche visionando, tutte quelle immagini che
si trovano da lì a poco, con l'obiettivo di individuare l'auto
con la quale, probabilmente dopo aver abbandonato lo scooter Yamaha
Majestic 125, rubato a Gallipoli il 20 agosto scorso, si sarebbero
dati successivamente alla fuga. Che poi, da «Il paradiso del
mare», la pescheria dove è stato freddato con i colpi
d'arma da fuoco, in poi, di strade da percorrere ce ne sono davvero
tante. Una, superata la rotatoria porta a Gallipoli, dall'altra
parte, invece, se si prosegue dritto si arriva a Rivabella (cosa
molto probabile, perché lo scooter è stato ritrovato a
Torre Sabea, sulla strada che porta a Rivabella dalla provinciale
108), e la strada statale 101, alla quale si sarebbe potuto arrivare
in diversi modi, andando verso la rotatoria, per poi tornare indietro
dalla via giusta, andare già verso Lecce subito dopo
concessionario e supermercato dalla strada parallela, o addirittura
raggiungere Sannicola o il sud Salento, attraverso un'altra strada
facilmente accessibile a pochi metri, appena allontanatisi dal luogo
del delitto.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Al momento si può
ipotizzare che il killer di Salvatore Padovano avesse agito a volto
scoperto. Lo fa pensare il fatto che l'assassino non avesse neppure
saputo con precisione chi fosse «Nino Bomba», perché
approssimatosi dinanzi alla pescheria, avrebbe chiesto di chi fosse
quella Bmw X3 parcheggiata fuori. Durante l'autopsia di
Padovano si è accertato che è stato ucciso da tre colpi
di pistola, che lo hanno raggiunto alla testa. Aveva scontato 17 anni
di carcere per reati di droga e per estorsione. Gli investigatori
stanno procedendo ad accertare eventuali rapporti con i clan presenti
sul territorio salentino. Non è da escludere che Padovano
avesse deciso di occuparsi di affari attraverso la gestione di
immobili e la loro compravendita. Quindi non si può escludere
che l'assassino abbia deciso di «toglierlo di mezzo»
attraverso un agguato. Non è neppure da escludere che gli
assassini siano spuntati da fuori provincia. Perché a quanto
pare avrebbero agito a volto scoperto e avrebbero chiesto di chi
fosse l'auto parcheggiata fuori per accertarsi che il vero «Nino
Bomba» fosse lui e non qualcun altro.</p>
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