Data pubblicazione: 20/09/2008 | CRONACA
Tira sassi sulle persone. Preso da un raptus d'ira, si arrende e si consegna ai carabinieri
Uggiano La Chiesa. Un uomo di 33 anni, del posto, L.F., è stato colto da un raptus d'ira, tanto che, dopo essersi armato di una spranga di ferro, prima avrebbe messo a soqquadro la casa, poi dopo, salito sul tetto, ha dato vita a una sassaiola.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>UGGIANO LA CHIESA</strong> | Avrebbe tirato sassi dal tetto, preso da un raptus d'ira, ma poi
per fortuna senza notevoli conseguenze, si sarebbe consegnato nelle
mani dei carabinieri. Una scena tutto sommato da Real Tv, quella che
si è vista oggi a Uggiano La Chiesa, alla quale hanno
assistito anche diverse persone. Un uomo, affetto da gravi disturbi
psichici, avrebbe cominciato a scaraventare dei sassi contro i
cittadini, prendendo di mira praticamente chiunque, con un sentimento
di tensione, dove soltanto probabilmente con quelle pietre riusciva a
trovare sfogo. Il pomeriggio, per i carabinieri della compagnia di
Maglie, intanto, è stato particolarmente impegnativo, perché
son dovuti intervenire cercando di calmare l'uomo, visibilmente
arrabbiato. Un'ira, la sua, probabilmente dovuta ai debiti che aveva
accumulato negli ultimi tempi, e che lo stavano attanagliando, tanto
da avergli fatto perdere la testa. Insomma, da una parte, i cittadini
di Uggiano che si trovavano a passare da lì si sono
spaventati, vedendo un dispiego notevole di forze. Poi, però,
si sono anche incuriositi, tanto che qualcuno avrebbe anche assistito
alla scena. Alle 14, L.F., di 33 anni, non sposato, invalido civile,
che a quanto pare era anche pensionato, avrebbe afferrato una spranga
di ferro, e dopo aver danneggiato gli arredi della propria
abitazione, sarebbe salito sul tetto, dando origine alla sassaiola.
In pratica, stando a quanto detto dai carabinieri, l'uomo si sarebbe
letteralmente barricato, fino a distruggere i mattoni di pietra
leccese, dai quali ricavava delle pietre più piccole da
lanciare nella parte adiacente il terrazzo, dove c'è la
strada. Alle 17,30, dopo alcuni tentativi (i primi praticamente vani,
vista la determinazione dell'uomo) i carabinieri lo hanno preso, e
condotto presso il centro di igiene mentale di Maglie, dov'è
ora sottoposto a cure mediche. L'uomo, come si diceva, avrebbe
reagito in quel modo, probabilmente per questioni economiche legate
all'attuale situazione familiare. Le pietre sarebbero state lanciate
in testa, oltre che ai carabinieri, anche ai vigili del fuoco
intervenuti sul posto, e ai sanitari del 118. Un raptus, che avrebbe
trasformato l'uomo in una furia, tanto da non voler sentire ragioni
di scendere e di ragionare. Un carabiniere, dopo aver raggiunto il
33enne avrebbe tentato di farlo ragionare, ma senza esito positivo.
Sarebbe stato costretto a tornare indietro. Soltanto dopo diverse
ore, in cui i carabinieri hanno mediato con lui, si sarebbe convinto
a lasciarsi andare.</p>