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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Ragazza
colpita dall'arma, individuato il presunto responsabile. Si tratta di
<strong>Antonio De Trane</strong>, di 36 anni, di Merine, frazione di Lizzanello. È stato
arrestato a Porto Cesareo a seguito di indagini partite lo scorso 29
agosto, quando a Torre Dell'Orso, marina di Melendugno, partì
un colpo che ferì all'addome una ragazza di 17 anni, che si
trovava lì per caso. In pratica, l'arresto è arrivato
questa mattina, quando i carabinieri lo hanno bloccato nella marina.<br />Tutto ebbe inizio quando
a Torre dell'Orso, marina di Melendugno, ci fu una pistolettata
partita dopo aver impugnato l'arma al contrario. Alla base del gesto,
una lite, tra un gruppo di ragazzi romani «punkabbestia), che
soggiornavano nel Salento per le vacanze, e un altro gruppo di
salentini. Si trattò di una lite finita male, a seguito
proprio del colpo partito dalla pistola che uno di loro aveva
imbracciato e che ferì una minorenne, A.T., di 17 anni di Galugnano,
frazione di San Donato, studentessa in una scuola superiore. Il
salentino che stava con tre amiche e due amici, avrebbe tirato fuori
dal marsupio, una pistola calibro 22. La vicenda suscitò
particolare interesse anche alle cronache nazionali. In pratica,
quando i due gruppi si sono incrociati, probabilmente per qualche
sguardo di troppo, o probabilmente per qualche messaggio lanciato, i
due gruppi sono arrivati ai ferri corti in pochi secondi. Intorno
alle 2, sul lungomare, in via Cile, si scatenò un putiferio.
Probabilmente alla base della lite ci sarebbero state delle parole
pesanti, volate tra i due gruppi. De Trane avrebbe detto a uno dei
due di colore di Roma, che si trovavano nei pressi della chiesa dei
Santi Medici, vicino piazzetta Salvo D'Acquisto, «negro di m.»,
un'offesa che gli è poi costato l'aggravante. I punkabbestia
romani, che in quei minuti si stavano esibendo in piccoli spettacoli
d'intrattenimento da strada, probabilmente per qualche altra parola
volata in dialetto, avrebbero cominciato il diverbio. De Trane, dopo
aver presumibilmente offeso il giovane, avrebbe estratto la pistola
dal marsupio, e colpito uno dei suoi rivali alla testa col calcio
dell'arma. Ed è da lì che è stato esploso il
colpo. A seguito del botto, la piazzetta di è svuotata in
pochi minuti, perché tutti se la sono data a gambe levate.
Anche lo stesso Trane. Intanto, a pochi metri, la ragazza di
Galugnano si è accasciata al suolo, e ha cominciato a
sanguinare nella regione inguinale. I lamenti, il dolore, gli amici
la soccorrono e la portano in ospedale, dove viene sottoposta alle
prime cure mediche. I sanitari l'hanno poi ritenuta guaribile in una
trentina di giorni.</p>
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ecco che i carabinieri
hanno subito fatto partire le indagini. Lo stesso capitano della
compagnia dei carabinieri di Lecce, Luigi Imperatore, dopo aver
ascoltato le testimonianze dei turisti romani, ritenute fondamentali
al fine di chiudere le indagini, hanno chiuso il caso nel giro di 24
ore. Secondo il capitano, i giovani romani avrebbero allungato i
giorni di permanenza nel Salento al fine di aiutare gli investigatori
a concludere la vicenda. Meno importanti, invece, sarebbero state le
dichiarazioni rilasciate da alcuni testimoni. Dopo circa un giorno, e
con l'ausilio delle immagini di alcune videocamere a circuito chiuso
posizionate nelle vicinanze, gli investigatori hanno potuto
rintracciare De Trane, che tra l'altro è un volto già
noto alle forze dell'ordine per via di vecchie storie, in cui avrebbe
avuto a che fare con stupefacenti e reati contro il patrimonio. Il
36enne, che ora dovrà rispondere delle accuse di tentato
omicidio pluriaggravato, porto abusivo di arma da fuoco, reati
aggravati dalla discriminazione razziale e odio etnico, è
difeso dall'avvocato Giancarlo De Lazzaretti. Probabilmente perché
avrebbe capito di essere ormai nel cerchio degli inquirenti, De Trane
si sarebbe dileguato, facendo perdere le proprie tracce. I
carabinieri che hanno fatto incursione nell'abitazione in cui era
nascosto, hanno agito con 35 uomini e un elicottero. Il blitz è
avvenuto praticamente ieri sera, quando si era recato in
un'abitazione di campagna. Il blitz è durato circa un minuto.
Anche meno. A De Trane, colto di sorpresa, sono state messe le
manette. Nella struttura, di proprietà di una famiglia di
Porto Cesareo (marito e moglie), i carabinieri hanno sequestrato
2mila euro in contanti, che sarebbero serviti probabilmente per
portare avanti la sua latitanza. Alla conferenza stampa di questa
mattina, intanto, ha preso parte anche il capo dei carabinieri
Filippo Calisti.</p>