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UFFICIO RECLAMI
Data pubblicazione: 20/09/2008 | CRONACA
Ragazza ferita da colpo di pistola all'addome. Arrestato un 36enne di Lizzanello
Antonio De Trane, di 36 anni, di Lizzanello, è ritenuto il presunto autore del colpo di pistola che lo scorso 29 agosto ferì una ragazza di 18 anni all'addome, mentre si trovava per caso a passare da Torre dell'Orso, marina di Melendugno.
<p><!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --></p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Ragazza colpita dall'arma, individuato il presunto responsabile. Si tratta di <strong>Antonio De Trane</strong>, di 36 anni, di Merine, frazione di Lizzanello. &Egrave; stato arrestato a Porto Cesareo a seguito di indagini partite lo scorso 29 agosto, quando a Torre Dell'Orso, marina di Melendugno, part&igrave; un colpo che fer&igrave; all'addome una ragazza di 17 anni, che si trovava l&igrave; per caso. In pratica, l'arresto &egrave; arrivato questa mattina, quando i carabinieri lo hanno bloccato nella marina.<br />Tutto ebbe inizio quando a Torre dell'Orso, marina di Melendugno, ci fu una pistolettata partita dopo aver impugnato l'arma al contrario. Alla base del gesto, una lite, tra un gruppo di ragazzi romani &laquo;punkabbestia), che soggiornavano nel Salento per le vacanze, e un altro gruppo di salentini. Si tratt&ograve; di una lite finita male, a seguito proprio del colpo partito dalla pistola che uno di loro aveva imbracciato e che fer&igrave; una minorenne, A.T., di 17 anni di Galugnano, frazione di San Donato, studentessa in una scuola superiore. Il salentino che stava con tre amiche e due amici, avrebbe tirato fuori dal marsupio, una pistola calibro 22. La vicenda suscit&ograve; particolare interesse anche alle cronache nazionali. In pratica, quando i due gruppi si sono incrociati, probabilmente per qualche sguardo di troppo, o probabilmente per qualche messaggio lanciato, i due gruppi sono arrivati ai ferri corti in pochi secondi. Intorno alle 2, sul lungomare, in via Cile, si scaten&ograve; un putiferio. Probabilmente alla base della lite ci sarebbero state delle parole pesanti, volate tra i due gruppi. De Trane avrebbe detto a uno dei due di colore di Roma, che si trovavano nei pressi della chiesa dei Santi Medici, vicino piazzetta Salvo D'Acquisto, &laquo;negro di m.&raquo;, un'offesa che gli &egrave; poi costato l'aggravante. I punkabbestia romani, che in quei minuti si stavano esibendo in piccoli spettacoli d'intrattenimento da strada, probabilmente per qualche altra parola volata in dialetto, avrebbero cominciato il diverbio. De Trane, dopo aver presumibilmente offeso il giovane, avrebbe estratto la pistola dal marsupio, e colpito uno dei suoi rivali alla testa col calcio dell'arma. Ed &egrave; da l&igrave; che &egrave; stato esploso il colpo. A seguito del botto, la piazzetta di &egrave; svuotata in pochi minuti, perch&eacute; tutti se la sono data a gambe levate. Anche lo stesso Trane. Intanto, a pochi metri, la ragazza di Galugnano si &egrave; accasciata al suolo, e ha cominciato a sanguinare nella regione inguinale. I lamenti, il dolore, gli amici la soccorrono e la portano in ospedale, dove viene sottoposta alle prime cure mediche. I sanitari l'hanno poi ritenuta guaribile in una trentina di giorni.</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">&nbsp;</p> <p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Ecco che i carabinieri hanno subito fatto partire le indagini. Lo stesso capitano della compagnia dei carabinieri di Lecce, Luigi Imperatore, dopo aver ascoltato le testimonianze dei turisti romani, ritenute fondamentali al fine di chiudere le indagini, hanno chiuso il caso nel giro di 24 ore. Secondo il capitano, i giovani romani avrebbero allungato i giorni di permanenza nel Salento al fine di aiutare gli investigatori a concludere la vicenda. Meno importanti, invece, sarebbero state le dichiarazioni rilasciate da alcuni testimoni. Dopo circa un giorno, e con l'ausilio delle immagini di alcune videocamere a circuito chiuso posizionate nelle vicinanze, gli investigatori hanno potuto rintracciare De Trane, che tra l'altro &egrave; un volto gi&agrave; noto alle forze dell'ordine per via di vecchie storie, in cui avrebbe avuto a che fare con stupefacenti e reati contro il patrimonio. Il 36enne, che ora dovr&agrave; rispondere delle accuse di tentato omicidio pluriaggravato, porto abusivo di arma da fuoco, reati aggravati dalla discriminazione razziale e odio etnico, &egrave; difeso dall'avvocato Giancarlo De Lazzaretti. Probabilmente perch&eacute; avrebbe capito di essere ormai nel cerchio degli inquirenti, De Trane si sarebbe dileguato, facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri che hanno fatto incursione nell'abitazione in cui era nascosto, hanno agito con 35 uomini e un elicottero. Il blitz &egrave; avvenuto praticamente ieri sera, quando si era recato in un'abitazione di campagna. Il blitz &egrave; durato circa un minuto. Anche meno. A De Trane, colto di sorpresa, sono state messe le manette. Nella struttura, di propriet&agrave; di una famiglia di Porto Cesareo (marito e moglie), i carabinieri hanno sequestrato 2mila euro in contanti, che sarebbero serviti probabilmente per portare avanti la sua latitanza. Alla conferenza stampa di questa mattina, intanto, ha preso parte anche il capo dei carabinieri Filippo Calisti.</p>
L'EDITORIALE
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