Data pubblicazione: 19/09/2008 | CRONACA
Ammanco in Provincia, Bisconti agli arresti domiciliari. Il provvedimento del gip
Benvenuto Bisconti ottiene i domiciliari. Non ci sarebbe il pericolo di inquinare le prove, né tantomeno di una reiterazione del reato, proprio a seguito delle sue dichiarazioni, dinanzi al gip, di restituire i 240mila euro «sottratti» alla Provincia.
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<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><strong>LECCE</strong> | Ha
trascorso una settimana in carcere, poi su richiesta degli avvocati,
ha ottenuto i domiciliari. Benvenuto Bisconti, 45 anni, di Monteroni,
dirigente del Settore servizi finanziari di Palazzo dei Celestini, e
vicesegretario generale temporaneo dell'ente, torna in libertà.
Era stato sospeso dal presidente della Provincia, Giovanni
Pellegrino, dai suoi incarichi, a seguito della lettera anonima
giunta al presidente provinciale che ha scatenato un putiferio.
L'ammanco alla Provincia, poi accertato, è stato oggetto
d'analisi da parte della Procura della Repubblica di Lecce, dopo che
Pellegrino, il 10 settembre scorso, si era recato all'interno degli
uffici del tribunale per un incontro col procuratore capo Cataldo
Motta. Durante il colloquio, Pellegrino aveva messo al corrente Motta
del maxi-buco, che solo quella lettera lo aveva messo a conoscenza, e
del quale, dopo aver chiesto spiegazioni, l'unico presunto
responsabile sarebbe risultato lo stesso Bisconti. Difeso dagli
avvocati Luigi Corvaglia ed Edoardo Santoro, il giudice per le
indagini preliminari Vincenzo Scardia ha accolto la richiesta
presentata dalla difesa. Il gip, in una prima fase, aveva emesso
un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.
Ora, è giunta la scarcerazione, in quanto non sussisterebbe la
reiterazione del reato, né tantomeno ci sarebbe il pericolo di
inquinare le prove. In circa cinque anni d'attività, Bisconti
avrebbe «racimolato» 240mila euro, per l'acquisto e la
ristrutturazione di una casa in un terreno del proprio comune. A
quanto pare, lì poi si sarebbe dovuto trasferire con la
famiglia. Bisconti avrebbe firmato fatture false intestate ad un
conto corrente della madre con versamenti che variano dai 3mila ai
9mila euro.</p>
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