Data pubblicazione: 19/09/2008 | INTERVENTI
Stop al volantinaggio. Fastidio per i cittadini e sfruttamento del lavoro
Il componente del dipartimento tematico nazionale «Tutela del Consumatore» dell'Italia dei valori, Giovanni D’Agata, propone l’introduzione di una tassa sul volantinaggio e più controllo da parte delle istituzioni competenti per tutelare i giovani.
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>LECCE</strong> | «Distribuzione di volantini e materiale pubblicitario nella buca delle lettere: non solo un fastidio per i cittadini ma stereotipo di sfruttamento del lavoro e dei giovani». Si esprime con queste parole il componente del dipartimento tematico nazionale «Tutela del Consumatore» dell'Italia dei valori, Giovanni D’Agata, che propone l’introduzione di una nuova tassa comunale sul volantinaggio a fini commerciali e chiede più controllo sulla catena di distribuzione. Un problema che assilla milioni di cittadini: l’abuso dell’introduzione nelle cassette della posta di materiale pubblicitario. Come è assai noto tra le famiglie, un problema che entra a far parte della quotidianità è l’ingombro della cassetta per la posta a causa dell’intromissione di volantini, depliant e brochure di grandi dimensioni e sempre più numerosi. La questione più eclatante, però, non riguarda solo il fastidio ed il «pericolo» di non poter utilizzare la propria cassetta postale per l’uso normale, il recapito della corrispondenza, a causa del non raro rischio di veder fuoriuscire la posta privata facendo cadere bollette, lettere importanti avvisi relativi ad atti giudiziari e mettendo alla mercè dello sguardo di chiunque, dati ed informazioni personali. Ciò che ci preoccupa maggiormente è che dietro la catena di distribuzione di tale materiale vi potrebbero essere, non di rado, società ed aziende, a volte mascherate da cooperative di lavoratori, che lucrano sul lavoro simulando contratti di lavoro di tipo flessibile o addirittura assumendo lavoratori «a nero». Non è raro, infatti, vedere circolare, durante il giorno, nelle nostre città ragazzi e giovani, di apparente età scolare, che indossano sulle proprie spalle pesantissimi zaini carichi di volantini e depliant da distribuire porta a porta. Il tutto per un paio di decine di euro e senza o con scarsissime garanzie e tutele e con la palese difficoltà da parte degli enti deputati ad effettuare controlli sulla regolarità delle assunzioni e sul rispetto delle normative vigenti in materia di lavoro. Per questi motivi, D'Agata, si fa promotore dell’introduzione di una nuova tassa comunale dei volantini pubblicitari a fini commerciali, con lo scopo di disincentivare questa fastidiosa prassi e chiede controlli immediati e più efficaci sulla catena di distribuzione di tale materiale.</p>