di Giorgio Coluccia
<p style="TEXT-ALIGN: justify"><strong>GALLIPOLI</strong> | Non solo vittorie, tre su tre, ma anche un gioco apprezzabile e gol che certamente non mancano (considerato anche che un certo Di Gennaro deve ancora scaldare le polveri). Il Gallipoli capolista nel girone B di Prima divisione convince tutti, diverte addetti ai lavori e soprattutto i tifosi. Quest'ultimi, ai buoni propositi stagionali, continuano ad abbinarci un sogno grande così, pur sapendo che sarà dura mantenersi a certi livelli. Lo sanno bene in casa giallorossa, a partire dal tecnico <strong>Beppe Giannini</strong>, che raccoglie i frutti di una preparazione oculata, la quale ha portato ad una partenza a dir poco sprintata. «Ci aspettavamo questo inizio - ha confermato l'allenatore jonico - lo avevamo programmato, ci abbiamo lavorato su e ci abbiamo creduto. I risultati conseguiti fino a oggi non stati frutto del caso, dietro c'è grande abnegazione, tanta voglia di vincere e non poca qualità». Come dar torto all'ex calciatore di Lecce e Roma? Rispetto alla passata stagione (quando la squadra prima illudette tutti, poi, in preda ad una crisi tecnica, finì al nono posto in graduatoria) il gruppo sembra più robusto, più all'altezza della categoria e dell'obiettivo prefissato, oltrechè ulteriormente qualificato dagli innesti voluti dal tecnico, capace di agire in piena sintonia con i dirigenti, specialmente con il direttore sportivo Dimitri. Oltre ai compiti di «lavoro», fra i due è nata anche una bella amicizia. Per il bene del Gallipoli, naturalmente.</p>
<p style="TEXT-ALIGN: justify">Gli entusiasmi, in periodi come questi, sono più che facili. Allo stesso Giannini il compito di frenarli, che di promozione non vuole nemmeno sentir parlare. Almeno per ora. «Tutto dipenderà solo da noi - ha aggiunto il mister - da come gestiremo queste vittorie e il prosieguo del campionato ma preferisco trovarmi in questa situazione anziché in altre ben peggiori. La vera anima di tutto il progetto è il presidente <strong>Barba</strong>. È uno che ci sa fare, un trascinatore che a questa qualità associa anche una disponibilità economica che in queste categorie fa sempre piacere. Ma non dimentichiamo i giocatori perché sono loro ad andare in campo». La favola, ad onor del vero, per Gegè Rossi e compagni è appena iniziata, la corsa continua con un unico obiettivo, quei play-off sfuggiti lo scorso anno dopo un inizio scoppiettante. Gli ingredienti sembrano esserci tutti: la squadra è competitiva, i tifosi non fanno mancare il loro affetto, l'ambiente ha un pizzico di esperienza in più e al timone del gruppo c'è proprio il «Principe», tornato nel Salento per consolidare un rapporto mai spezzato.</p>
<p style="TEXT-ALIGN: justify">Infatti per Giannini si tratta di un ritorno, dopo la prima esperienza con la maglia del Lecce, peraltro nell'unica parentesi cadetta della sua fortunata carriera che si concluse con la promozione in A. Poi le strade si divisero, il nuovo tecnico Alberto Cavasin lo considerò non all'altezza, tenendo conto della carta di identità (Giannini aveva 35 anni), ma trascurando fatalmente il grande valore tecnico di un calciatore che così si ritrovò "a spasso". Il rapporto con questa terra però è rimasto immutato, grazie alle amicizie e alle continue frequentazioni delle sue spiagge nel periodo estivo. Proprio in tali circostanze, piombò, a ciel sereno, la proposta di Barba di qualche mese fa, a cui l'ex calciatore non ha saputo resistere: «In realtà sono venuto per mangiare il pesce spada ed i gamberoni - ha confessato ridendo -, scherzi a parte nel Salento sono sempre stato trattato molto bene da giocatore, da turista e ora anche da allenatore. A Gallipoli ho trovato una bella tifoseria, sono soddisfatto, mi sono ambientato bene, anche se io vivo sempre bene dove c'è il mare. Poi, fin qui, le cose vanno nel verso giusto ed è ancora meglio». A questo punto, c'è solo da augurarsi che nessuno svegli Giannini e il suo Gallipoli da un bel sogno di inizio autunno...</p>