Data pubblicazione: 18/09/2008 | ATTUALITÀ
La Provincia di Lecce contro lo sfruttamento della prostituzione per strada
Sarà presentato domani a Barcellona in progetto E.N.a.T2 nato nel Salento. «L’obbiettivo cruciale – commenta Loredana Capone - è di creare una cooperazione tra organismi internazionali in modo da intervenire nei paesi dai quali le donne provengono».
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;"><strong>LECCE </strong>| La Provincia di Lecce, in qualità di soggetto responsabile del programma Agis - progetto E.N.a.T 2 (European Network against Trafficking) sarà presente a Barcellona il 19 e 20 settembre per il 5° two-day meeting, durante cui saranno illustrate le finalità del progetto. La delegazione della Provincia di Lecce sarà composta da <strong>Loredana Capone</strong>, vice presidente ed assessore alla Sicurezza e Qualità sociale, <strong>Cosimo Durante</strong>, assessore provinciale allo Sviluppo locale e Politiche Ue ed <strong>Ines Rielli</strong>, responsabile del progetto «Libera» della Provincia di Lecce. Il progetto E.N.a.T2 (Programma Comunitario sulla cooperazione di polizia giudiziaria in materia penale), nato dalla collaborazione tra la Provincia di Lecce ed il comune di Venezia, con la diretta partecipazione, in fase di progettazione, della Procura della Repubblica, direzione disteattuale antimafia di Lecce e della questura di Venezia, si pone in continuità con il precedente, Agis 2004, ed è funzionale allo sviluppo e creazione di reti e partnership tra cinque Stati membri, Italia, Spagna, Francia, Slovenia e Romania, un paese candidato, la Croazia, e un paese terzo, l’Albania. É finalizzato all’individuazione delle vittime di tratta, assistenza e protezione sociale delle vittime, tutela della sicurezza e dei diritti delle vittime che collaborano con la giustizia nelle diverse fasi processuali; il progetto mira, altresì, all’elaborazione e ratifica di protocolli di cooperazione locale e tra i membri della rete. Sono partner del progetto: Procura della Repubblica di Trieste, direzione distrettuale antimafia, università di Bologna, in particolare la facoltà di giurisprudenza, università del Salentom, facoltà di giurisprudenza sempre, l’associazione «GIUdIT Giuriste d’Italia–Onlus», la Procura Generale di Slovenia, l’università autonoma di Barcellona la Procura generale dell’Albania, l’associazione Q.A.G–Quendra Avokatore per Grate, il Reaching out – Ong di Bucarest, il service di prevention et de readaptation sociale di Nizza ed il Women’s Roo Ong di Zagabria. <br /><br />«L’impegno contro la tratta - dichiara la vice presidente Loredana Capone - può raggiungere risultati concreti solo se si punta sul coordinamento concreto ed efficace tra istituzioni sociali e civili e le forze dell’ordine come con questo progetto si sta facendo. Ma l’obbiettivo cruciale è di creare una cooperazione tra organismi internazionali in modo da intervenire nei paesi dai quali le donne provengono. Spesso le famiglie prima, e gli Stati poi, - continua Capone - si giovano dei proventi derivanti dallo sfruttamento delle ragazze E il disegno di legge presentato dal ministro Carfagna, laddove prevede sic et simpliciter il rimpatrio assistito delle giovani senza l’individuazione di un organismo che verifichi le condizioni della famiglia nel paese di origine, non aiuta il percorso che con lo sforzo di tante istituzioni e delle forze dell’ordine di sta facendo».<br /><br />Anche Cosimo Durante, assessore provinciale allo Sviluppo locale e Politiche Ue, sottolinea l’importanza dell’evento: «Alla presenza di numerosi partner stranieri, provenienti da Spagna, Albania, Francia, Croazia, Slovenia,e Romania ed italiani, tutti appartenenti a magistratura, forze dell'ordine, associazioni, Ong, servizi pubblici e privati di assistenza vittime, operatori della ricerca, verrà presentato il progetto che mira a consolidare e promuovere la cooperazione tra magistrati e forze dell’ordine operanti nel settore del contrasto al trafficking a scopo di sfruttamento sessuale e organismi pubblici e privati di assistenza alle vittime e tutela dei diritti».</p>